Confcooperative dell’Umbria ha portato alla ribalta le storie più rappresentative del mondo della cooperazione regionale. È il caso dei workers buyout, quegli ex dipendenti di aziende in crisi capaci di trasformarsi da lavoratori di imprese in fallimento in imprenditori di sé stessi e del proprio lavoro. Oppure ancora, quella dei soggetti capaci di implementare e promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio. Fino ad arrivare al nuovo welfare di comunità, alla resilienza e alla sostenibilità delle imprese sociali. Per chiudere con le frontiere aperte dall’intelligenza artificiale.

Sono stati questi i temi centrali della recente convention dell’associazione, svoltasi nei giorni scorsi al Complesso monumentale di San Pietro a Perugia. Un’assemblea elettiva che ha rimesso al centro del dibattito pubblico regionale il ruolo strategico della sussidiarietà e della cooperazione.

Confcooperative Umbria: plebiscito per la conferma di Di Somma

L’assemblea ha confermato Carlo Di Somma, all’unanimità per i prossimi quattro anni alla guida di Confcooperative Umbria. Ma il plebiscito è stato soprattutto per i valori della cooperazione e della sua funzione sociale, come testimoniato dalla grande partecipazione di cooperatori e autorità agli eventi celebrativi per i 50 anni dell’associazione di imprese.

Confcooperative Umbria vanta l’adesione di 294 cooperative (46 hanno aderito dopo la pandemia), con 42mila soci, un giro d’affari complessivo di 2,5 miliardi di euro, 9.400 occupati e ben 4.500 aziende agricole, che conferiscono le loro eccellenze nelle cooperative agroalimentari e della pesca.

Partnerariato pubblico-privato e sussidiarietà, le ricette del mondo cooperativo

Sulla capacità di rispondere alla crisi di imprese in difficoltà da parte del mondo cooperativo, si è incentrato l’intervento del confermatissimo presidente Di Somma.
“C’è stato grande fermento – ha detto – per portare a conclusione alcune operazioni importanti di rinascita di imprese che erano andate in difficoltà, dimostrando la forza generativa della cooperazione. Ciò non toglie che per il futuro dovremo moltiplicare l’impegno per l’affermazione di una nuova e più incisa pratica del partenariato tra pubblico e privato. Dove in logica sussidiaria ed integrativa degli sforzi c’è ancora tanto da fare. È un compito che la cooperazione deve sentire sempre più impellente, ce lo chiede la costituzione che ci assegna una funzione sociale importante. Il prossimo quadriennio dovrà solidificare le basi del lavoro svolto per lasciare alle future generazioni una società sempre più forte nei valori e nella gestione del bene comune”.

Confcooperative Umbria interlocutore privilegiato per aiutare la crescita territoriale

Di visione comune per obiettivi strategici in ottica futura ha parlato anche il presidente nazionale Maurizio Gardini.

È un momento di difficoltà generale che non risparmia nemmeno una regione attiva e virtuosa come l’Umbria – ha sostenuto -. Un territorio in cui i dati economici non sono confortanti al pari del resto d’Italia. La cooperazione però può essere uno strumento di rilancio per guardare avanti e sta ai nostri associati accettare la sfida di dipingere un futuro di protagonismo e inclusione. L’operosità delle cooperative umbre rappresenta un modello che può contribuire a riaprire importanti prospettive di crescita e sviluppo”.

La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha sottolineato “il ruolo fondamentale di Confcooperative Umbria in un’ottica di dialogo costante. Anche in anni di difficoltà straordinarie. La cooperazione ha dimostrato con I fatti di essere essenziale per la promozione del sano vivere civile, per agevolare l’occupazione e per dare le giuste opportunità a tutti. Per questo sarà fondamentale proseguire il percorso intrapreso per fornire un nuovo approccio al mondo del lavoro, mettendo al primo posto la dignità della persona. E su questo la Giunta regionale non si tirerà indietro, come del resto fatto in questi anni, a partire dall’apertura fin da subito di un tavolo per la rivisitazione delle rette dei servizi sociosanitari, ferme dal 2009”.

Intelligenza artificiale e premi di laurea per guardare al futuro

Confcooperative ha anche dedicato un importante spazio al mondo della scuola e dell’alta formazione, con i 5 Premi di Laurea da mille euro ciascuno. L’associazione li ha consegnati al Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Gaetano Martino. I premi alla memoria della cooperatrice Maria Grazia Ciculi sono stati destinati all’Università degli Studi di Perugia per tesi magistrali interdipartimentali su tematiche attinenti il mondo della cooperazione.

Un primo approccio al mondo studentesco proseguito nel con il convegno su “Intelligenza artificiale: il futuro che è già presente”, altro appuntamento andato sold-out che ha visto un accattivante dibattito tra Padre Paolo Benanti, il vescovo di Gubbio monsignor Luciano Paolucci Bedini, l’imprenditore Brunello Cucinelli, il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero, l’assessore regionale Michele Fioroni e il presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confcooperative Dennis Maseri.