Il presidente di Confartigianato Umbria ha chiesto l’intervento del governo per il problema dei crediti d’imposta. Nella frenetica corsa verso un’economia più green e digitale, le imprese si trovano di fronte a nuove sfide e adempimenti normativi. In questo percorso di trasformazione, l’ottimizzazione delle risorse finanziarie gioca un ruolo cruciale. È su questo fronte che si staglia la richiesta urgente di intervento da parte del Presidente di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini, al Ministro Urso, affinché sia sbloccata l’impasse che rischia di penalizzare le imprese umbre.
Confartigianato sui crediti d’imposta: blocco operativo per le imprese
L’impasse in questione deriva dalle nuove disposizioni introdotte con il Decreto-legge 39/2024, volto a monitorare gli incentivi per gli investimenti nelle transizioni green e digitali. Secondo queste nuove regole, per beneficiare del credito d’imposta, le imprese devono comunicare anticipatamente, attraverso un apposito modello telematico, l’ammontare degli investimenti previsti a partire dal 30 marzo 2024, la presunta ripartizione del credito negli anni e le modalità di fruizione.
Confartigianato Imprese Umbria evidenzia che l’attuazione di queste nuove misure rischia di creare un blocco operativo per le imprese, in quanto fino all’emanazione del nuovo modello di comunicazione, la possibilità di compensare i crediti già maturati verrebbe “congelata”, con pesanti ripercussioni sulla programmazione dei flussi di cassa aziendali.
Il Presidente Franceschini sottolinea l’importanza di rassicurare gli imprenditori, garantendo la continuità della compensazione dei crediti già maturati fino alla definizione del nuovo modello di comunicazione. Questa continuità è vitale per le imprese che avevano pianificato di fruire del credito maturato per sostenere gli investimenti nelle transizioni green e digitali.
Franceschini sollecita inoltre il Ministro Urso affinché si acceleri sull’emanazione dei decreti attuativi del Piano Transizione 5.0 e sulla condivisione della piattaforma, consentendo alle imprese di avere il tempo necessario per pianificare e realizzare gli investimenti, in particolare quelli legati all’efficientamento energetico.
Confartigianato condivide con il Ministro l’attenzione rivolta alla formazione, sottolineando che le nuove tecnologie potranno essere sfruttate appieno solo se le imprese avranno le competenze adeguate. La formazione è quindi cruciale per consentire alle imprese di ottenere il tanto atteso salto di qualità in termini di efficienza e competitività.
Un problema che persisteva anche nel 2021
Confartigianato Umbria anche nel 2021 aveva chiesto un aiuto per le imprese delle aree colpite dal sisma, le quali si trovavano in una situazione di incertezza finanziaria a causa del mancato rinnovo del credito d’imposta al 45% sugli investimenti in beni strumentali effettuati nel 2021. Questo ritardo nel rinnovo dell’aiuto aveva messo a rischio gli equilibri finanziari di molte imprese, già duramente colpite dalla pandemia e poi alle prese con l’aumento dei costi e dell’energia.
La legge numero 106 del 23 luglio 2021 aveva prorogato il credito d’imposta fino al 31 dicembre 2021 per le imprese situate nei comuni colpiti dal sisma del 2016 in Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Tuttavia, l’operatività di questo incentivo era rimasta sospesa in attesa del rinnovo dell’autorizzazione da parte della Commissione Europea.
Confartigianato Umbria è divisa
La recente decisione di Confartigianato Imprese Terni di aprire un proprio sportello nella città di Spoleto, ha infiammato le tensioni all’interno dell’associazione.
Secondo quanto dichiarato, l’apertura dell’ufficio da parte di Confartigianato Imprese Terni viene considerata da parte di Confartigianato Perugia una “chiara violazione degli accordi territoriali”, scatenando così una vera e propria faida tra le due sezioni.
Confartigianato Imprese Perugia ha espresso fermezza nel considerare questo gesto come un “grave sgarbo istituzionale” e ha annunciato di aver già incaricato i propri professionisti di intervenire per bloccare l’iniziativa. Ciò che doveva essere un passo avanti nell’assistenza alle imprese locali si è trasformato, quindi, in una lotta interna all’associazione.
L’apertura dell’ufficio a Spoleto era stata pensata come un segno tangibile di supporto alle imprese umbre in un momento di sfide economiche e instabilità internazionale. L’entusiasmo iniziale è stato oscurato dalle dispute interne che ora minacciano di offuscare ulteriormente l’obiettivo principale di fornire supporto alle imprese locali.