Novità importanti su uno dei casi giudiziari che ha tenuto banco nelle cronache umbre degli ultimi anni, il cosiddetto processo Concorsopoli. In esso sono l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci, ex sottosegretario all’Interno e segretario regionale del Partito Democratico. La Procura di Perugia, nelle figure dei Pm Paolo Abbritti e Mario Formisano, ha avanzato la richiesta di assoluzione per entrambi per l’assenza di prove sufficienti a sostenere l’accusa di associazione per delinquere.
Nicola Pepe, avvocato di Marini, ha accolto con favore la richiesta della Procura poiché essa “conferma la totale estraneità (di Marini, ndr) all’ipotizzato contesto associativo e – a nostro avviso – a qualsiasi ulteriore condotta suscettibile di rilievo penale“. Tale richiesta pertanto confermerebbe l’estraneità della sua assistita a qualsiasi comportamento illecito. Secondo Pepe, infatti, Marini “ha sempre conformato il proprio agire ai principi del superiore interesse pubblico“. Dimostrando un impegno costante verso la “salvaguardia del servizio sanitario regionale“. Una difesa che si prepara a portare nuovi elementi nel dibattito, nella speranza di ribaltare completamente le accuse.
Soddisfatto anche l’avvocato David Brunelli, difensore di Gianpiero Bocci: “Accogliamo con favore la richiesta di assoluzione dal reato associativo e da quello di rivelazione del segreto investigativo che gli erano stati contestati. In realtà, nessuna associazione per delinquere è mai esistita e dunque nessuno avrebbe potuto parteciparvi“.
Il processo Concorsopoli in cui sono coinvolti Marini e Bocci riguarda un’indagine relativa alla presunta manipolazione di concorsi pubblici dell’Azienda Ospedaliera e dall’Usl Umbria 1. Un caso che ha scosso le fondamenta della politica e della sanità regionale nel 2018/2019 portando alle dimissioni di Marini.
La richiesta di assoluzione di Marini e Bocci nel processo Concorsopoli
Contestualmente alla richiesta di assoluzione per Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci, i Pm hanno indicato oltre 30 persone coinvolte nello stesso contesto investigativo. Tra esse anche Luca Barberini, ex assessore regionale alla Sanità, oltre all’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca e a Maurizio Valorosi, responsabile amministrativo.
Secondo le accuse mosse dalla Procura, Catiuscia Marini e gli altri coinvolti sarebbero stati al centro di un’operazione complessa, mirata a influenzare l’esito di numerosi concorsi pubblici organizzati dall’Azienda Ospedaliera di Perugia e da Usl Umbria 1. Questa presunta rete di influenze avrebbe avuto l’obiettivo di manipolare le procedure concorsuali, mettendo a rischio l’integrità e la trasparenza delle selezioni pubbliche. Il focus delle accuse, in particolare, è nel presunto coinvolgimento nell’associazione a delinquere, che avrebbe potuto compromettere seriamente la correttezza dei concorsi.
Durante le fasi di requisitoria, i pubblici ministeri hanno inoltre sollevato la questione delle accuse rivolte a Gianpiero Bocci. Specificatamente quelle relative alla divulgazione di informazioni sensibili sull’indagine in corso. Di fronte a queste affermazioni, è stata avanzata una richiesta di assoluzione, sottolineando la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse di violazione del segreto investigativo. Su questo punto il legale di Bocci, Brunelli, afferma: “L’ufficio del pm ha correttamente riconosciuto che un conto è rivelare un segreto, un altro fare una battuta scherzosa in un pranzo natalizio“.
Brunelli ha sottolineato, nel concludere, la cruciale necessità che il tribunale conduca un’esame dettagliato e imparziale. Che metta in luce l’impegno della difesa a provare senza ombra di dubbio l’assenza di colpevolezza dei propri assistiti.