Scattano le condanne per il caso concorsopoli. La Procura della Repubblica di Perugia, tramite i pm Mario Formisano e Paolo Abbritti, si è espresso in merito al processo relativo alla presunta gestione distorta di concorsi pubblici. Trattasi del caso che è passato alle cronache come lo scandalo concorsopoli, una vicenda che ha scosso profondamente la pubblica amministrazione e la politica umbra, e che ha messo sotto il rigore della legge undici individui. La procura ha chiesto ben 23 condanne. Ma andiamo con ordine.
Concorsopoli: richieste 23 condanne. Ci sono Bocci e Barberini
L’indagine, poi nota come concorsopoli è esplosa nel 2019 e si è protratta per cinque lunghi anni. Oggi 2024, stiamo finalmente giungendo alle battute finali visto che siamo prossimi al verdetto di primo grado. Parliamo di uno scandalo che ha intersecato, alle questioni giudiziarie, ripercussioni politiche di enorme rilevanza. Pensiamo solo al caso dell’ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha rassegnato le dimissioni una volta divenuta oggetto di indagine.
Nel dettaglio delle richieste della pubblica accusa, emergono 23 richieste di condanna e 7 di assoluzione. Fra gli imputati, figura l’ex sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci, per il quale si è chiesta l’assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere. Tuttavia, per Bocci è stata avanzata una richiesta di condanna a due anni per abuso di ufficio, rivelazione di segreti di ufficio e falso, in relazione alle prove abilitative delle categorie protette.
Anche l’ex assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, è stato coinvolto nelle stesse accuse. La Procura ha richiesto una condanna di tre anni e quattro mesi per Barberini, il quale nega categoricamente il suo coinvolgimento, sostenendo la correttezza del suo operato in linea con la storia di impegno e trasparenza a favore del territorio.
Gli altri condannati
L’elenco delle richieste di condanna continua con Maurizio Valorosi, ex direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Perugia, per il quale è stata avanzata una richiesta di due anni; mentre per Emilio Duca, ex direttore generale della stessa Azienda, si parla di un mese aggiuntivo alla condanna patteggiata. Le richieste di condanna proseguono per altri membri coinvolti nell’inchiesta.
Maria Cristina Conte, responsabile dell’Ufficio personale dell’Azienda ospedaliera, è stata proposta per due anni, mentre Rosa Maria Franconi e Antonio Tamagnini, dirigenti dell’ufficio acquisti e appalti e coordinamento attività amministrative dell’ospedale rispettivamente, sono stati proposti per un anno e dieci mesi. Per gli altri imputati, le richieste di condanna variano da due anni e sei mesi a un anno e quattro mesi.
Gli assolti
La procura di Perugia ha anche avanzato delle richieste di assoluzione. Tra queste spiccano quelle di Andrea Casciari, attuale direttore dell’Azienda ospedaliera di Terni, e per Tomassini, Fanelli, Coreno, D’Errico, Fontana e Riocci.
Un’attesa lunga 5 anni
Parliamo di un processo dilatatosi per ben 5 anni e che sta giungendo ora, finalmente, ad una fase topica. Quella della sentenza di primo grado. Resta da vedere come il tribunale valuterà le prove e le argomentazioni presentate. Ed anche quale sarà il destino degli imputati coinvolti in questo intricato scandalo che ha scosso le fondamenta della pubblica amministrazione locale.