La longevità è un fenomeno che continua a suscitare interesse e meraviglia in tutto il mondo, specialmente nelle aree dove si osserva una concentrazione straordinaria di centenari. Tra questi luoghi privilegiati si trova il comprensorio eugubino-gualdese, nel cuore dell’Appennino umbro, dove il numero di persone che hanno superato i cento anni sembra sfidare le leggi del tempo.
A Gubbio, una città di circa 30.350 abitanti, vivono 20 ultracentenari, con alcuni individui che hanno raggiunto rispettivamente 105 e 106 anni. A Gualdo Tadino, su 14.280 abitanti, ce ne sono altri 18. Anche il vicino comune di Nocera Umbra vanta una piccola schiera di 8 ultracentenari. Ma quali sono i fattori che contribuiscono a questa sorprendente longevità?
Il prossimo 18 settembre, in occasione della Festa dei Nonni, molti di questi centenari, se le loro condizioni fisiche lo permetteranno, parteciperanno a una cerimonia nella basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio, organizzata per celebrare i nonni del comprensorio eugubino-gualdese. Questo evento, istituito dall’allora vescovo Mario Ceccobelli, rappresenta non solo un’occasione per onorare queste persone straordinarie, ma anche per riflettere su ciò che rende questo territorio così unico in termini di longevità.
Una delle ragioni principali della longevità nella zona di Gubbio e Gualdo Tadino è senza dubbio legata alla qualità della vita. Questi comuni sono immersi in un contesto naturale di grande bellezza, caratterizzato da paesaggi montani, aria pulita e un ritmo di vita meno frenetico rispetto alle grandi città. Vivere in ambienti naturali come questi ha effetti benefici sulla salute fisica e mentale. Diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione costante alla natura riduce i livelli di stress e abbassa la pressione sanguigna, promuovendo un senso generale di benessere.
La concentrazione straordinaria di centenari trova origine nello stile di vita sano
Inoltre, la vita comunitaria in queste aree gioca un ruolo importante. La coesione sociale, il sostegno reciproco e i legami familiari forti sono elementi che contribuiscono a ridurre l’isolamento e la solitudine, due fattori che possono avere effetti negativi sulla salute degli anziani. La presenza di piccole comunità unite facilita anche l’accesso all’assistenza e all’attenzione necessarie per mantenere uno stile di vita sano e attivo anche in età avanzata.
Un altro elemento importante che contribuisce alla longevità è l’alimentazione. L’Appennino umbro è noto per una tradizione culinaria semplice, basata su prodotti locali e genuini. La dieta mediterranea, seguita in queste zone, è ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio d’oliva, con un consumo moderato di carne e latticini. Questo tipo di alimentazione, caratterizzata da un basso contenuto di grassi saturi e un alto apporto di antiossidanti e fibre, è stata ampiamente riconosciuta come una delle più salutari al mondo e associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e cancro.
In particolare, in queste zone rurali si tende a consumare alimenti stagionali e biologici, spesso coltivati direttamente dai residenti o acquistati localmente. Il consumo di prodotti freschi, non processati e senza l’aggiunta di conservanti o additivi chimici, contribuisce a mantenere una dieta equilibrata e salutare, che può favorire la longevità. Inoltre, i pasti sono spesso accompagnati da un moderato consumo di vino rosso, ricco di resveratrolo, un antiossidante che ha dimostrato effetti benefici sulla salute cardiovascolare.
Un altro aspetto interessante dell’alimentazione in queste zone è l’uso tradizionale delle erbe aromatiche, come rosmarino, salvia e timo, che oltre a dare sapore ai piatti, hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che possono contribuire a mantenere il corpo in salute.
In queste zone si conduce una vita semplice e legata alla natura
La vita attiva e la semplicità del lavoro quotidiano sono altri fattori determinanti. Nelle comunità rurali dell’Appennino umbro, molte persone anziane continuano a svolgere attività fisiche leggere, come il lavoro nei campi o il giardinaggio, fino a tarda età. Anche semplici attività come camminare per andare a fare la spesa o per visitare i vicini contribuiscono a mantenere il corpo in movimento. L’esercizio fisico, seppur moderato, ha un impatto significativo sulla salute cardiovascolare, sulla forza muscolare e sulla flessibilità, elementi chiave per mantenere un buono stato di salute nel tempo.
Inoltre, l’assenza di un forte inquinamento e il basso livello di traffico contribuiscono a creare un ambiente favorevole alla vita all’aria aperta. Gli anziani in queste comunità hanno l’opportunità di vivere in un ambiente in cui l’inquinamento dell’aria e il rumore, noti per avere effetti negativi sulla salute, sono minimi, favorendo uno stile di vita più sano e prolungato.
Nonostante l’importanza della qualità della vita e dell’alimentazione, non si può trascurare il ruolo dei fattori genetici nella longevità. È noto che la predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nella possibilità di vivere a lungo.
Anche la genetica svolge un ruolo importante nella longevità
Alcuni studi hanno dimostrato che le persone che vivono in comunità longeve, come quelle del comprensorio eugubino-gualdese, possono avere varianti genetiche che proteggono contro malattie legate all’invecchiamento, come il cancro e le malattie cardiovascolari. Tuttavia, è probabile che i fattori genetici interagiscano con l’ambiente e lo stile di vita per determinare la longevità complessiva.
La concentrazione straordinaria di centenari di Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra può essere attribuita a una combinazione di fattori: una qualità della vita elevata, un’alimentazione sana e naturale, una vita attiva e una forte coesione sociale. L’ambiente montano incontaminato dell’Appennino umbro, unito alla semplicità della vita rurale e al legame con la tradizione, sembra essere il segreto dell’elisir di lunga vita che caratterizza queste comunità.