E’ polemica all’interno del Movimento 5 Stelle dell’Umbria attorno all’annuncio della Regione Umbria di partecipare a un progetto di sorveglianza per valutare i rischi sanitari legati all’esposizione a inquinanti organici persistenti nel sito di interesse nazionale Terni-Papigno e nella Conca Ternana. Il progetto in questione – secondo quanto riportato dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto – mira a stimare i pericoli per la salute pubblica derivanti dall’esposizione a metalli pesanti e sostanze perfluoroalchiliche.

Conca ternana, M5S Umbria attacca la Regione

Dopo i caminetti e le braciole, secondo la Regione Umbria il prossimo indiziato per giustificare l’eccesso di mortalità e ospedalizzazioni nella conca ternana potrebbero essere le pentole antiaderenti e gli indumenti che utilizzano i ternani” è quanto dichiara, in una nota, il gruppo territoriale di Terni del Movimento 5 Stelle.

“Ci lasciano esterrefatti le parole che l’assessore Luca Coletto ha scelto per annunciare la partecipazione della Regione Umbria al progetto di sorveglianza finanziato dal Ministero della Salute per valutare i rischi sanitari legati all’esposizione a inquinanti organici persistenti, ai metalli e ai PFAS presenti nei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche, tra cui il SIN Terni-Papigno” fanno sapere i rappresentanti pentastellati.

“Lo stesso assessore – affermano – piuttosto che porre l’accento sulle criticità ambientali e le sorgenti di inquinamento industriale che sono anche evidenziate dal Ministero ha ritenuto di precisare che «le sostanze perfluoroalchiliche sono presenti in alcuni indumenti e oggetti di uso comune, dalle pentole antiaderenti, a capi di abbigliamento impermeabili, imballaggi alimentari, pesticidi. Ma pur essendo molto utilizzati, è sempre più diffuso l’allarme sui rischi per la nostra salute»”.

M5S Umbria: “Grande operazione di distrazione di massa”

Una grande operazione di distrazione di massa – sostengono, quindi, i membri del M5S Umbria – utile solo a rimandare per l’ennesima volta azioni necessarie da decenni ma che tardano ad arrivare, minimizzando una situazione drammatica in una città dove si registra il ‘record mondiale’ di esposizione a nichel e cromo, con valori stellari superiori a quelli di sicurezza indicati dalla legge”.

Un approccio negazionista che si ripete e contro il quale combattiamo da anni – aggiungono – che cancella ogni possibilità di risanamento ambientale per la Conca ternana anche in ottica di prevenzione primaria e di sostenibilità ambientale dei processi industriali”.

“Paradossale – concludono i 5 Stelle umbri – che questo avvenga proprio nei giorni in cui sta tornando centrale la questione di Prisciano con i cittadini esposti totalmente abbandonati a se stessi e su cui la Regione Umbria non ha ancora proferito parola”.

Conca ternana, il nuovo progetto

Il progetto annunciato dalla Regione Umbria, per tramite dell’assessore competente Luca Coletto, è finanziato dal Ministero della Salute e coinvolge diverse regioni italiane. Alla guida del progetto c’è la Regione Veneto, che punta a realizzare un quadro unitario delle conoscenze e a colmare le lacune attraverso monitoraggi ambientali e studi di biomonitoraggio standardizzati.

Le altre regioni coinvolte sono Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia e Calabria. Il progetto ha una durata di 36 mesi e gode di un finanziamento complessivo di 24.755.500 euro, con 1.500.000 euro assegnati per ogni SIN.

Il Ministero della Salute, insieme all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), invece, ha il compito di coordinare e supervisionare il progetto. 

Punto chiave del progetto, nella fattispecie, è la creazione di un sistema nazionale per il biomonitoraggio, tramite una rete di centri specializzati. Questa rete persegue l’obiettivo di raccogliere e analizzare dati sulla presenza di inquinanti nel corpo umano, migliorando la capacità di risposta e di prevenzione sanitaria a livello nazionale.

In questo quadro, si inserisce altresì il recente progetto Neoconca, approvato lo scorso marzo dalla Regione Umbria per affrontare le problematiche ambientali della Conca Ternana.