Le lavoratrici dello storico negozio Conbipel, situato nel centro commerciale Pianeta Cospea di Terni, sono in stato di agitazione dopo che è stato dichiarato che il punto vendita chiude i battenti. La chiusura è prevista per la fine di agosto e la Filcams Cgil, rappresentata dalla segretaria generale Lucia Rossi, è intervenuta per supportare le dipendenti, considerando anche l’ipotesi di uno sciopero.
Conbipel Terni chiude, la Cgil punta i piedi e protesta
La segretaria della Filcams Cgil di Terni, Lucia Rossi, ha dichiarato: “Lanciamo la mobilitazione per protestare contro la decisione aziendale di chiudere il punto vendita, dovuta al mancato rinnovo del fitto dei locali all’interno del centro commerciale. I vertici aziendali hanno comunicato la cessazione delle attività per la fine del mese di agosto“.
Rossi ha sottolineato come la chiusura di Conbipel rappresenti un ulteriore colpo al tessuto economico della città, contribuendo alla desertificazione commerciale e creando ulteriore precarietà occupazionale.
Rossi ha espresso, infatti, una forte preoccupazione per la cossiddetta “desertificazione economica” che questa chiusura potrebbe accentuare, sottolineando come l’uscita di grandi marchi che applicano contratti regolari possa creare ulteriore precarietà occupazionale. “L’uscita dei grandi marchi che applicano contratti regolari può produrre ulteriore precarietà occupazionale e a farne le spese saranno ancora una volta lavoratrici donne, alcune delle quali monoreddito“.
Secondo la Filcams Cgil di Terni, la decisione di chiudere il negozio non è accettabile in quanto penalizza il mondo del lavoro, mettendo in crisi le famiglie coinvolte e le dipendenti, che da settembre non avranno più un lavoro. Rossi ha evidenziato come la mancanza di prospettive di ricollocazione nel tessuto produttivo del territorio possa avere effetti devastanti. “Non è accettabile assistere a decisioni unilaterali che penalizzano il mondo del lavoro, producendo una crisi sulle famiglie coinvolte, con scarse prospettive di ricollocazione nel tessuto produttivo del territorio“.
Verso lo sciopero
La Filcams Cgil sta valutando le iniziative da intraprendere nei prossimi giorni, tra cui la possibilità di uno sciopero delle lavoratrici di Conbipel Terni. “Nei prossimi giorni si valuteranno le iniziative da mettere in campo compreso lo sciopero delle lavoratrici impiegate presso Conbipel di Terni”, conclude la segretaria.
Il comunicato stampa della Filcams Cgil invita anche la comunità a sostenere l’informazione accurata e il supporto alle lavoratrici.
Le lavoratrici di Conbipel esprimono il loro disappunto e preoccupazione per la situazione. Molte di loro dipendono da questo lavoro come unica fonte di reddito, e la chiusura rappresenta una minaccia significativa per la loro stabilità finanziaria. La speranza è che la mobilitazione e il possibile sciopero portino l’azienda a rivedere la sua decisione o almeno a garantire soluzioni alternative per il personale coinvolto: “Una grande catena decide di andarsene, accentuando un processo di desertificazione economica del nostro territorio – continua Rossi – l’uscita dei grandi marchi che applicano contratti regolari può produrre ulteriore precarietà occupazionale e a farne le spese saranno ancora una volta lavoratrici donne, alcune monoreddito“.
A Terni è crisi del commercio
La chiusura del negozio Conbipel al centro commerciale Pianeta Cospea rappresenta solo l’ultimo episodio di un trend preoccupante che sta colpendo il commercio ternano. Negli ultimi anni, molte attività hanno chiuso i battenti, evidenziando una desertificazione commerciale sempre più marcata. La situazione, già critica, si è aggravata ulteriormente con la chiusura di negozi storici e di grande risonanza come Benetton, che ha chiuso circa un anno fa.
I dati forniti dalla Camera di Commercio dipingono un quadro allarmante. Nel 2021, Terni ha visto la cessazione di 162 attività commerciali. L’anno successivo, nonostante fosse considerato l’anno della ripartenza post-pandemia, il numero delle chiusure è salito a 198. Questa tendenza continua a colpire il cuore commerciale della città, lasciando strade e centri commerciali con sempre più negozi vuoti.