Un passo concreto per rendere la prevenzione sanitaria più inclusiva. Ad Amelia, presso la Comunità Incontro ETS di Molino Silla, ha preso ufficialmente il via un progetto pilota promosso da Regione Umbria e Azienda Usl Umbria 2, pensato per estendere l'accesso agli screening oncologici alle donne ospitate in strutture terapeutiche. Si tratta di una fascia di popolazione spesso esclusa dai percorsi di prevenzione, definita "hard to reach", ovvero difficile da raggiungere, per la quale è ora attivo un protocollo d'intesa volto a offrire gratuitamente l'opportunità di sottoporsi a controlli mirati.
L'accordo, firmato dal direttore generale dell'Usl Umbria 2, Piero Carsili, e dal presidente della Comunità Incontro ETS, Giuseppe Lorefice, prevede un coinvolgimento attivo e volontario delle ospiti della struttura nel programma di screening del cervicocarcinoma, con un percorso informativo personalizzato e il supporto costante degli operatori sanitari.
"Con questo documento - ha dichiarato il dottor Carsili - l'azienda sanitaria attiva gratuitamente a Molino Silla un percorso di prevenzione secondaria per offrire un percorso informativo / educativo dedicato agli ospiti. Che devono essere coinvolti attivamente e informati sui benefici derivanti dalla partecipazione ai programmi di screening e sui possibili rischi derivanti dai mancati controlli".
L'iniziativa è di forte impatto e sostenuta dalla Direzione Strategica dell'Usl, coordinata da Debora De Angelis, responsabile degli screening oncologici dell'azienda. Rappresenta un primo tentativo concreto di portare la prevenzione là dove spesso non arriva, in questo caso nelle comunità di recupero. La sinergia tra i servizi sanitari e la rete territoriale delle comunità riabilitative è stata fondamentale: il progetto ha coinvolto un ampio team multidisciplinare, tra cui specialisti del Centro Donna, del Laboratorio Unico di Screening e del Consultorio di Narni-Amelia.
La Comunità Incontro, realtà storica nel panorama della riabilitazione dalle dipendenze, ha da tempo aperto uno spazio dedicato al recupero femminile. "Dal 2015 a Molino Silla, la casa madre di Comunità Incontro ad Amelia, abbiamo deciso di avviare una sezione femminile che eroga specifici percorsi di recupero rivolti alle donne, divenuta un riferimento a livello nazionale" ha spiegato Giampaolo Nicolasi, capo struttura della comunità.
Oggi il 17% degli utenti accolti appartiene al genere femminile, una percentuale destinata a crescere. Per questo la comunità sta lavorando alla realizzazione di una nuova sede a Guardea, pensata per ospitare anche madri con figli. "Un sentito ringraziamento va quindi alla USL Umbria 2 e al Servizio Sanitario Nazionale per aver deciso di attuare presso la Comunità Incontro l’esperienza pilota dello screening. Dal nostro canto saremo sempre al fianco della Sanità Pubblica per sostenere qualsiasi azione possa tutelare e proteggere la salute dei nostri ospiti", ha aggiunto Nicolasi.
Il progetto pilota, che ora coinvolge la struttura di Amelia, è destinato a diventare un modello da esportare in altre realtà del territorio. La Usl Umbria 2 ha infatti già espresso l'intenzione di replicare il protocollo anche in altre comunità residenziali a carattere terapeutico-riabilitativo, con l'obiettivo di estendere i benefici della prevenzione a tutti coloro che, per condizioni sociali o sanitarie, rischiano di restare ai margini.
Si rafforza così una visione della salute pubblica che mette al centro l'accessibilità e l'equità. In un tempo in cui la prevenzione oncologica rappresenta uno degli strumenti più efficaci per la diagnosi precoce e la riduzione della mortalità, questo protocollo segna un cambiamento di paradigma: la salute non è solo un diritto, ma anche un dovere delle istituzioni, che devono fare ogni sforzo per raggiungere ogni cittadino, ovunque si trovi.
Una sfida ambiziosa, ma necessaria, che in Umbria ha trovato la sua prima, concreta realizzazione.