Non si ferma la protesta dei cittadini e delle cittadine dell’area Est di Terni. Una delle zone più industrializzate della città umbra e che, proprio per questo, è storicamente soggetta immissioni nell’aria che spesso arrivano a risultare insopportabili. Cattivi odori, sempre più persistenti, che creano disagio e malessere nella popolazione. Disagio e malessere esternato dal Comitato di Prisciano che sta portando avanti, ormai da mesi, una vera e propria campagna di protesta e di richiesta di ascolto alle istituzioni.

Il Comitato Prisciano, infatti, sta sollevando una seria protesta contro la persistenza di odori metallici intensi e invasivi, chiaramente derivanti dalle attività siderurgiche nella zona di Terni Est. Il leitmotiv è chiaro: “Siamo stanchi di sopportare una situazione che non è stata adeguatamente monitorata o esaminata dalle autorità competenti, nonostante i nostri ripetuti appelli rimasti senza risposta”.

Comitato di Prisciano in protesta per i cattivi odori a Terni Est: “Finora inascoltati”

Ecco la denuncia del Comitato di Prisciano al netto della situazione, sempre più insostenibile, dei persistenti cattivi odori nella zona di Terni Est: “Riteniamo estremamente grave l’ignoranza delle autorità rispetto alle lamentele delle comunità locali e la loro tendenza a minimizzare l’entità del problema”.

Pertanto, aggiungono: “Abbiamo nuovamente richiesto a ARPA Umbria l’adozione di misure di controllo avanzate e l’installazione immediata di dispositivi di rilevazione per condurre analisi olfattometriche, chimiche e tossicologiche. Questo per identificare con precisione le fonti e le cause dell’inquinamento”.

La richiesta di intervento

Intervenire in tutela della salute pubblica. Questa la richiesta avanzata dal Comitato di Prisciano. Le parole: Sollecitiamo l’intervento di ASL Umbria 2 per valutare gli effetti sanitari di queste emissioni, specialmente sulle persone più vulnerabili e con problemi respiratori, analizzando i dati per determinare le conseguenze potenziali a breve, medio e lungo termine di tale esposizione ambientale”.

“Inoltre – aggiungono – insistiamo affinché ASL Umbria 2 riprenda sistematicamente le analisi su carne, uova, latte, ortaggi e altri prodotti agricoli coltivati nell’area di Terni, specialmente nelle vicinanze dello stabilimento siderurgico AST, per garantire la sicurezza alimentare dei nostri cittadini.

Il supporto del WWF ed Italia Nostra

La protesta, dicevamo, prosegue ormai da un po’. Poche settimane fa il Comitato di Prisciano e Terni Est era intervenuto in una conferenza stampa per denunciare e sollecitare le istituzioni ad intervenire sul problema dei cattivi odori. Conferenza stampa alla quale hanno partecipato, fornendo riprova della gravità della situazione, anche esponenti di Italia Nostra e di alcune associazioni ambientaliste come WWF Terni e Mountain Wilderness.

Tra questi ha preso parola Marco Sansoni, responsabile di Italia Nostra a Terni: “Sessant’anni fa ai cittadini di Papigno che ponevano dubbi sull’inquinamento del loro borgo gli venne detto che dovevano portare pazienza. Che in fondo quelle polveri e quei sedimenti erano innocui. Ma Non era così. Oggi la pazienza è finita e soprattutto c’è maggiore consapevolezza”.

Un problema di tutti

Giorgia Menciotti, rappresentate del Comitato Prisciano, aveva detto: “Alle istituzioni chiediamo di tutelarci. Perché capiamo le esigenze produttive e industriali, ma la salute dei cittadini, i disagi, le spese sono temi che non possono vederci lasciati da soli. Sono mamma di un bambino di tre anni e mezzo verso il quale ho delle responsabilità. Tutti a Terni dovremmo avvertire le stesse responsabilità nei confronti del nostro presente e del futuro. Verso la salute di tutti noi, di chi vive e lavora a Terni”.

Poi aggiungeva: “Il problema delle polveri (che causano i cattivi odori, ndr) riguarda chi vive nella zona di Prisciano e borgo Bovio, ma la questione metalli pesanti, nichel, cromo esavalente, l’inquinamento dell’aria riguarda tutta la conca ternana. Quando sento parlare di sostenibilità ambientale delle Acciaierie. Penso alle polveri che continuano ad invaderci nelle nostre abitazioni, che ricoprono piazzali, auto, piante, tetti, grondaie”.