Dopo la brusca frenata imposta dal Comune di Perugia e dalla delegazione guidata dalla sindaca Ferdinandi, il futuro del progetto di ampliamento del centro commerciale Collestrada si fa incerto. E la situazione di tensione ha portato a una spaccatura verticale tra le associazioni datoriali. Da una parte Confcommercio, col presidente Giorgio Mencaroni che si schiera a difesa di Vittoria Ferdinandi e delle sue scelte, definite importanti. Dall'altra Confindustria, che alza il livello della tensione e chiede un incontro urgente con la sindaca di Perugia e con la presidente della Regione Stefania Proietti.
In mezzo al fuoco incrociato del mondo produttivo lei, la sindaca Ferdinandi, chiede ai proponenti, la società di real estate Eurocommercial di non imporre "aut aut".
"Per noi - dice la prima cittadina di Perugia - vengono prima gli interessi dei cittadini e delle cittadine":
Tutto in linea con l'endemica difficoltà italiana a realizzare opere e interventi urbanistici. Se non fosse che un blocco del progetto metterebbe a forte rischio in totale 800 nuovi posti di lavoro, tra i 200 del cantiere e i 600 delle nuove attività commerciali.Oltre, naturalmente, a creare seri problemi di fattibilità per la stazione di Collestrada, di supporto anche al vicino aeroporto. Già, perché l’eventuale stop all’ampliamento commerciale spingerebbe Eurocommercial a rinunciare a partecipare, a proprie spese, a tutte le opere non ferroviarie e di collegamento al parcheggio da 800 posti auto.
Durante un incontro dai toni tesi svoltosi venerdì a Palazzo dei Priori, l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, aveva espresso forti perplessità nei confronti del maxi-intervento da 125 milioni di euro promosso da Eurocommercial, società proprietaria della struttura.
"Ad oggi - sostiene Ferdinandi in una nota - non ci sono state fornite le garanzie sufficienti ad assicurare che venga ottemperato il necessario bilanciamento tra i legittimi interessi privati e la creazione di valore che afferisce alla sfera dell'interesse pubblico generale.Dopo ritardi ventennali a noi è stato intimato di decidere in poco più di un mese".
Tempi non compatibili con le riflessioni del Comune, che evidenzia come i rischi associati alla creazione di un nuovo polo commerciale in una zona che già soffre di una criticità importante specie sotto il profilo del traffico veicolare, non sono attualmente compensati da benefici certi che potrebbero bilanciare questa situazione. Via, dunque, a ulteriori interlocuzioni con Regione ed Rfi per affrontare insieme le problematiche della mobilita urbana, in particolare quella su ferro non necessariamente vincolata a investimenti privati, con l'obiettivo primario di realizzare un piano di accesso alla città che veda la zona nord sollevata dalle criticità attuali.
La notizia dell’abbandono del progetto di ampliamento del centro commerciale di Collestrada e della mancata realizzazione della stazione ferroviaria nello stesso sito, rappresenta invece per Confcommercio Umbria una conferma di quanto già sostenuto con fermezza: si trattava di un progetto rischioso per l’equilibrio del sistema urbano e per il futuro del commercio di vicinato.
“Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà – ricorda il presidente Giorgio Mencaroni – e riteniamo che la scelta di non proseguire sia una decisione saggia. Semmai, la riflessione va spostata su una diversa e più utile localizzazione della stazione ferroviaria in prossimità dell’aeroporto dell’Umbria, per valorizzare pienamente lo scalo e migliorare l’intermodalità regionale. La stazione ferroviaria di fronte all’aeroporto San Francesco d’Assisi è infatti un nodo centrale per la mobilità in Umbria e per gli umbri, un servizio strategico per tutta la regione”.