Il comprensorio ternano è costellato da incantevoli borghi antichi. Appena fuori dalla città, a cinque minuti dal centro in direzione Narni, sulla sommità di uno sperone roccioso c'è Collescipoli, una delle antiche municipalità. Si distingue facilmente perché sullo skyline svettano non uno, ma ben due campanili.
Il Comune di Terni negli ultimi tempi ha messo a fuoco le potenzialità di Collescipoli e, nell'ottica di una maggiore valorizzazione, ha deciso di candidarlo per entrare a far parte della rete de 'I Borghi più belli d'Italia'. L'approvazione dell'atto relativo è avvenuta durante la seduta di giovedì scorso, 24 aprile, ed è valevole per il programma annuale di valutazioni 2026.
Facendo una passeggiata tra vicoli e piazzette di Collescipoli, si scopre un luogo che sembra sospeso nel tempo. All'intero del borgo si possono osservare una lunga serie di palazzi nobiliari risalenti principalmente all'epoca rinascimentale, la maggior parte dei quali ancora oggi abitati. Nonostante sia un piccolo borgo, ci sono ben sette chiese e, infine, praticamente da ogni angolo fa capolino la natura delle vallate circostanti aprendo a scorci mozzafiato da un lato, sulla città fino a Cesi e a Sant'Erasmo, dall'altro sulle verdi campagne circostanti.
Tra chiese e palazzi, la toponomastica collescipolana conserva la memoria di imprese risorgimentali. Ma non deve sorprendere perché la storia del borgo, che anticamente si trovava lungo il confine con lo Stato Pontificio, è legata a doppio filo alle vicende del Risorgimento italiano. Tant'è che proprio al chiostro di Santa Cecilia è conservato il beccaccino di Garibaldi, la piccola imbarcazione che nel 1867 l'eroe dei Due Mondi utilizzò per fuggire da Caprera e andare a liberare Roma.
Negli ultimi anni il borgo è stato oggetto di diversi interventi di riqualificazione e da pochissimo, hanno preso il via gli appuntamenti del BAC - Borgo Arti Collescipoli che sta felicemente colonizzando tramite la cultura lo splendido chiostro di Santa Cecilia, rimasto a lungo inutilizzato. Il chiostro che si trova lungo la via principale di Collescipoli, corso dei Garibaldini, è stato restaurato integralmente da parte dell'Università degli Studi di Perugia che fino a qualche anno fa aveva la sede nel vicino Palazzo Catucci. Purtroppo però non è mai entrato in funzione perché nel frattempo la sede univesitaria è stata traferita. Questo spazio che si estende per oltre mille metri quadrati e che sembrava destinato a un dolente oblio, finalmente è invece approdato a una nuova fase decisamente più vivace.
L'operazione di rilancio è nata grazie a un bando del Comune di Terni per la concessione di immobili storici. Ad aggiudicarselo è stata un’Associazione Temporanea d’Impresa formata da Thyrus, il centro sociale di Collescipoli e Ancescao Umbria Sud.
Inaugurata la nuova gestione a febbraio, in appena due mesi di attività gli appuntamenti del BAC si vanno moltiplicando. Tra incontri, mostre, spettacoli e ogni possibile declinazione dell'espressione artistica il chiostro sta diventando l'epicentro di una nuova socialità: l'esempio di come attraverso la cultura si possa far tornare a pulsare di vita un borgo intero.
Quella de 'I Borghi più belli d'Italia' è un'associazione che promuove i piccoli centri che decidono di affiliarsi venendo riconosciuti come di "spiccato interesse storico e artistico". Nato nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell'Anci, il network coivolge i piccoli Comuni e le frazioni che nonostante il loro valore ma trovandosi al di fuori dei grandi circuiti turistici, rischiano di passare inosservati.
Per entrare a far parte del circuito de 'I Borghi più belli d'Italia' vanno rispettati alcuni requisti: integrità del tessuto urbano, armonia architettonica, vivibilità del borgo, qualità storico-artistica del patrimonio edilizio e servizi al cittadino. L'associazione nei borghi che ne fanno parte organizza eventi di promozione coinvolgendo i vari attori locali.
Per Terni l'ammissione di Collescipoli rappresenterebbe un volano prezioso per rilanciare il territorio periferico. E sarebbe anche una piccola grande rivoluzione: un primato dal momento che non ci sono altri borghi né frazioni del Comune di Terni che fanno parte della rete.