Sta per tornare, dietro grande e trepidante attesa di cittadini e turisti di tutta l’Umbria, la mostra mercato e la sagra della patata rossa di Colfiorito. La 45esima edizione della manifestazione dedicata a uno dei prodotti simbolo della nostra regione, divenuta ormai appuntamento estivo di punta ogni anno, è in programma da venerdì 9 a domenica 18 agosto nella frazione folignate.
Il programma 2024
Anche quest’anno, come da tradizione, la mostra mercato e la sagra della patata rossa di Colfiorito si presenta al pubblico con un calendario pieno di appuntamenti che spaziano dalla gastronomia alla cultura, passando per il settore ludico-ricreativo. Tra quelli più rinomati, senz’altro c’è la 23esima edizione della corsa ciclistica giovanile.
Non mancano momenti di approfondimento sul ruolo del borgo umbro di Colfiorito, frazione montana del territorio di Foligno conosciuta non soltanto per la caratteristica coltivazione, nei suoi altipiani, della patata rossa e delle lenticchie, ma anche per il notevole impulso turistico di genere ambientale con l’istituzione di un parco naturale regionale.
Tra le principali attrazioni in agenda, poi, c’è anche il mercatino di Plestia con antiquariato, collezionismo, hobbistica, mostre di pittura (di Sergio Timi e Annarita Micanti), fotografiche (di Federica Santoni e Angelo Velatta), esposizioni di oggetti in legno e in ferro degli artigiani Remo Cordiali e Massimo Cariani.
Da evento culinario a vetrina turistica
A illustrare il ricco cartellone di eventi della rassegna 2024 di Colfiorito, Stefano Morini, il presidente della ProLoco di Colfiorito. “Ci sarà anche un’iniziativa particolare prevista per domenica 18 agosto: il raduno dei pompieri – anticipa Morini – con un’iniziativa dedicata ai bambini, Pompieropoli, un percorso ludico-istruttivo educativo per i più piccoli. Numerosi anche gli appuntamenti in collaborazione con il Parco regionale di Colfiorito“.
Alla presentazione della kermess prende altresì la parola il vicesindaco di Foligno, Riccardo Meloni. “La sagra – commenta – giunta al suo 45/o anno di vita, è una realtà importante. Da evento prettamente culinario si è evoluto in un evento di approfondimento e riflessione nella direzione di far apprezzare l’intero territorio”.
La patata rossa di Colfiorito
Introdotta in Umbria nella prima metà del XVIII secolo, la patata, come ortaggio, si diffonde a macchia di leopardo sul territorio regionale in breve tempo. È però solo a partire dal 1960 che una selezione olandese di patate si afferma nella Piana di Colfiorito e nelle zone circostanti, trovandovi un ambiente particolarmente vocato per la coltivazione.
La patata rossa di Colfiorito ha una forma ovale allungata, molto irregolare, con buccia rossa e polpa giallo chiara, particolarmente gradita per la produzione di gnocchi, panierini e patate alla brace. La tipicità della patata di Colfiorito è riconosciuta anche dall’Unione Europea, che nel 1998 le ha concesso l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Cosa vedere a Colfiorito
La mostra mercato e sagra della patata rossa di Colfiorito offre l’opportunità di visitare il celebre altopiano umbro dove è situato il Museo Archeologico. La visita rappresenta un’occasione per conoscere le dinamiche di sviluppo culturale di questa parte dell’Umbria appenninica, frequentata dall’uomo sin dalla preistoria e stabilmente occupata dall’età arcaica dal popolo umbro dei Plestini.
Il museo, infatti, espone reperti derivanti da scavi effettuati in gran parte nell’area di Colfiorito a partire dagli anni sessanta del Novecento. È dedicato ai Plestini, popolazione di origine umbra qui soprattutto attestata nel momento più maturo del suo sviluppo (VII-V secolo a.C.).
Il percorso della visita si struttura in sezioni tematiche, dove, oltre a pannelli illustrativi e postazioni multimediali, vi sono anche ricostruzioni di alcuni contesti di ritrovamento. Al piano terra, innanzitutto, è il lapidario, con oggetti provenienti dall’area della città romana e dal territorio plestino: vasche, cornici e colonne, ma anche iscrizioni. Il primo piano del museo è, invece, interamente dedicato alla necropoli preromana di Colfiorito, frequentata dal IX al III secolo, con l’esposizione dei corredi e di due tombe ricostruite in dimensioni reali.
Al secondo piano, andando avanti nel tour, sono illustrati gli abitati e i santuari, e, in particolare modo, il castelliere di monte Orve e il santuario della dea Cupra. Chiude il percorso la sezione dedicata all’organizzazione urbana di Plestia e agli insediamenti rustici sorti nell’area degli Altipiani.