Cocaina rosa nel pacco del corriere. È la “Tusi” la nuova sostanza per ricchi, che spopola nelle serate della movida spagnola e che, adesso, sta invadendo anche l’Italia. A rinvenirla un ternano di 50 anni, che aveva effettuato un ordine online. Aprendo il pacco proveniente dal nord Italia e consegnato a domicilio dall’addetto di una società di spedizioni, ha trovato però la sorpresa. Nel pacco c’erano due buste sigillate con poco più di 12 grammi di anfetamine e 5 grammi circa della cocaina rosa.

Cocaina rosa nel pacco del corriere: il sequestro dei Carabinieri della Compagnia di Terni

I Carabinieri di Terni, allertati dall’uomo e dalla moglie, rimasti stupefatti dell’inatteso ritrovamento hanno proceduto al sequestro, a carico di ignoti, del quantitativo di stupefacenti. Gli uomini dell’Arma, dopo la segnalazione, hanno sentito la versione dell’ignaro ternano, che, già sorpreso di ricevere il plico da un mittente sconosciuto, lo è rimasto ancora di più quando l’ha aperto, trovandovi la droga. L’uomo e i suoi familiari sono risultati da subito completamente estranei all’ordine della cosiddetta “droga per ricchi”, più potente di quella tradizionale e più cara sul mercato. I militari dell’Arma hanno preso in carico l’involucro, avviando le indagini per risalire sia al mittente, che si è avvalso di un servizio di spedizione on line, sia al reale destinatario

La droga viaggia con tutti i mezzi: la consegna col corriere è la nuova frontiera dello spaccio

La consegna di droga attraverso corrieri espressi non è più un fenomeno sconosciuto. La “cocaina rosa”, nota come “Tusi”, non sfugge a questa nuova tendenza. Questa droga, più potente e costosa della cocaina tradizionale (fino a 400 euro a dose), è diventata un simbolo di una nuova generazione di narcotrafficanti. 

La “cocaina rosa” è un mix di MDMA e ketamina. Nonostante il nome, non contiene cocaina. Originaria della Colombia, questa sostanza si sta diffondendo in Europa, in particolare in Spagna. È diventata popolare tra i giovani narcotrafficanti colombiani, che la producono e la distribuiscono nei club e nel settore del turismo sessuale. 

La “Tusi” o cocaina rosa è fatta miscelando MDMA e ketamina. È stata prodotta inizialmente in Colombia, ma sta diffondendosi in Europa tra i benestanti e gli amanti della vita notturna

La “Tusi” è venduta come uno stimolante più esclusivo della cocaina, grazie al suo colore distintivo. La polvere rosa è apparsa per la prima volta sulle strade della Colombia attorno al 2010, ed è tinta con un colorante alimentare per distinguerla dalle altre droghe. Spesso ha un profumo di fragola. 

La composizione della “Tusi” è variabile e imprevedibile. Di solito contiene quantità variabili di chetamina e MDMA tagliate con caffeina. Il prodotto, realizzato in laboratori domestici clandestini, cambia a seconda del “cuoco” e può contenere un ampio spettro di droghe, come benzodiazepine, metanfetamina e cationi sintetici. 

Cocaina rosa nel pacco del corriere: i canali di narcotraffico partono dalla Colombia, passano per la Spagna e arrivano in Italia

Recentemente, la polizia spagnola ha arrestato sette membri di un cartello criminale che distribuiva cocaina e “Tusi” a Madrid e Malaga. Durante la perquisizione delle loro abitazioni, sono stati sequestrati 8 kg di “cocaina rosa”, oltre a cocaina normale e contanti. 

In Italia, la “cocaina rosa” è stata trovata recentemente a Roma e a Milano. Gli agenti della polizia di Stato l’hanno trovata a bordo di un’auto a noleggio nella Capitale. Mentre nel nord Italia, Carabinieri e Polizia hanno avuto a che fare con la droga dei ricchi già dall’anno scorso. I sequestri hanno interessato per lo più locali e discoteche. Ora si sta lavorando per capire se ci siano canali attivi per il suo commercio in Italia. 

La “cocaina rosa” è un fenomeno preoccupante che richiede l’attenzione delle autorità. La sua diffusione rappresenta una nuova sfida per la lotta contro il traffico di droga. È fondamentale aumentare la consapevolezza del pubblico su questa sostanza pericolosa e le sue conseguenze potenzialmente devastanti.