Nelle scuole italiane, la classe si fa sempre più multietnica. Succede anche a Perugia, dove in una quinta elementare della scuola primaria Pestalozzi c’è solo un’alunna di nazionalità italiana su un totale di 23 studenti.

Per noi insegnanti è una sfida e una straordinaria esperienza” è quanto dichiara la maestra Chiara Flamini che ogni giorno ha a che fare con bambine e bambini di oltre venti differenti nazionalità.

Classe multietnica, maestra Flamini: “Un luogo di biodiversità culturale e sociale”

Per la maestra Chiara Flamini, docente della classe multietnica della scuola primaria Pestalozzi di Perugia: “Insegnare in queste classi per certi versi è una sfida ma gli insegnanti sanno bene che ogni classe, anche fosse composta da soli italiani, comporta impegno e lavoro“.

“In questo caso – ha spiegato la maestra Flamini – il problema da affrontare è portare tutti a una conoscenza alta di italiano parlato e scritto. Per quanto mi riguarda, ho seguito corsi e studiato per poter insegnare l’italiano come lingua straniera”.

“L’impegno mio e dei miei colleghi – ha detto l’insegnante – viene ripagato dalla straordinaria esperienza di lavorare in questa scuola, un vero luogo di biodiversità culturale e sociale, un patrimonio di risorse, un potenziale umano vivo, una ricchezza che deve essere aiutata”.

Capire le diversità e valorizzare l’accoglienza sin dall’infanzia

“La cosa più importante è che qui non c’è una monocultura da salvaguardareha dichiarato la maestra Chiara Flamini a nome dei colleghi della classe multietnica – è possibile capire la diversità, ci sono strumenti culturali di base che devono essere comuni a tutti, necessari ai bambini di altri Paesi per crescere e continuare la loro storia qui in Italia“.

Questi bambini, che vengono da altri Paesi – ha aggiunto – sono legati alle loro radici ma senza vincoli, sono aperti, accolgono i nuovi venuti e comunicando con loro condividono culture diverse ma anche la lingua comune per loro, qui a scuola, cioè l’italiano, e questo ne facilita l’apprendimento”.

“Noi speriamo che arrivino l’anno prossimo dei bambini italiani – ha concluso la docente della primaria – non però troppi, perché se prevalessero verrebbe stravolta la straordinaria esperienza di biodiversità che caratterizza questa scuola”.

Classe multietnica: ecco da chi è formata

La quinta elementare della scuola primaria Pestalozzi di Perugia, ormai nota come “classe multietnica”, è formata da 23 alunni, di cui solo una bambina è di nazionalità italiana. Si tratta di Claudia, nata in Val d’Aosta da padre pugliese e madre calabrese.

Tra i suoi compagni ci sono numerosi bambini nati all’estero oppure sul suolo italico ma figli di immigrati. Nikita e Andreea, per esempio, sono di origine moldava e sono arrivate in Italia rispettivamente nel 2019 e nel 2018. Kledy è nato in Albania e si è trasferito nel Belpaese all’età di un anno mentre Yuan è nato nelle Filippine ed è venuto qui nel 2018.

Oleksandr è ucraina ma vive a Perugia dal 2022, e lo è pure Veronica, una vera new entry perché è in Italia da soltanto 4 mesi. Jampier è, invece, ecuadoriano e sta qua da tre anni. Di origine ecuadoriana sono anche le gemelle Maria e Charlotte e la piccola Hilary.

Ci sono, inoltre, Alessio, che fino all’anno scorso viveva in Cina, e Youssef che ha padre tunisino e madre italiana, di Napoli per l’esattezza. Massimo, invece, è di Perugia ma la sua famiglia è ucraina, giunta in Italia ormai 20 anni fa. Pure Matteo è nato in Italia ma proviene da una famiglia filippina, così come Farouk, i cui genitori sono della Costa d’Avorio.

L’elenco si allunga e le nazionalità si moltiplicano con Kamila, nata in Perù, Daryl, nato in Camerun, e Assil nato in Algeria, dal cui paese proviene, tra l’altro, la famiglia di Mahdi. Miracle, Federica e Samson – dei quali la prima è nata a Todi mentre gli altri due a Perugia – fanno parte di famiglie nigeriane.