Un uomo a Città di Castello è stato denunciato all’autorità giudiziaria per “uccisione di animali”. L’episodio che ha fatto partire la denuncia risale allo scorso mese di luglio quando, in centro storico, nel pieno dello svolgimento degli eventi di “Estate in città”, il conducente di un’autovettura aveva travolto per strada un cane di piccola taglia, procurandone la morte.

Il defunto cagnolino camminava senza guinzaglio insieme al suo proprietario durante la passeggiata. L’uomo al volante, anziché prestare soccorso all’animale e fornire supporto al suo padrone, si era però allontanato furtivamente dal luogo dell’incidente, facendo perdere le sue tracce.

Investe cane e scappa: cos’è successo

Il proprietario del cane investito aveva prontamente presentato denuncia al Comando di Polizia Locale di Città di Castello, che, sulla base degli elementi forniti dallo stesso, aveva dato inizio all’attività di indagine al fine di meglio comprendere le dinamiche del tragico incidente e individuare il veicolo in fuga. L’uomo al volante, difatti, aveva fatto scomparire le proprie tracce dalla circolazione, decidendo di non fermarsi a soccorrere l’animale in punto di morte.

Del coordinamento dell’indagine, durata circa un mese, si era occupato, nella fattispecie, il comandante Emanuele Mattei. Il corpo di Polizia Locale, dunque, aveva proceduto nell’azione investigativa attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza istituzionali, dislocate in tutto il centro storico del comune tifernate, insieme all’acquisizione delle informazioni rese dai testimoni presenti sul luogo dell’evento. Alla fine, le autorità avevano rintracciato il conducente della vettura incriminata.

Si tratta di un cittadino tifernate di 64 anni, che è stato ora deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia per l’ipotesi di reato di cui all’articolo 544bis del Codice Penale, ‘uccisione di animali’.

“Ancora una volta dunque la “Smart-City” della sicurezza costruita sviluppando la rete della videosorveglianza comunale rappresenta una risposta efficace alla necessità di prevenire e contrastare i fenomeni di illegalità, di tutelare il patrimonio pubblico e di garantire maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini”. E’ quanto fa sapere con soddisfazione l’assessore comunale all’Innovazione Tecnologica e alla Polizia Locale di Città di Castello, Rodolfo Braccalenti. Congratulandosi con il Corpo di Polizia Locale per il lavoro svolto, Braccalenti ci tiene a rimarcare che “le telecamere installate nei luoghi principali del centro storico hanno dimostrato in diverse situazioni la propria efficacia, fornendo un utile supporto all’attività di indagine delle forze dell’ordine”.

Denunciato per ‘uccisione di animali’

Il reato che interessa l’uomo che ha investito un cane, uccidendolo, a Città di Castello, è il reato per “uccisione di animali”. Tale reato è disciplinato all’articolo 544 bis Codice Penale. L’articolo testualmente recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.

Il codice penale italiano, tra l’altro, non punisce in modo esclusivo l’uccisione ma anche il maltrattamento degli animali, perpetrato sotto ogni forma. La giurisprudenza ritiene, infatti, perseguibile penalmente anche il proprietario di un animale che lo costringa a vivere in un ambiente non adatto, perché molto angusto oppure sporco.

L’articolo 544 ter del nostro codice penale, rubricato “maltrattamento di animali”, recita a tal proposito: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale“.