08 Nov, 2025 - 12:54

Città di Castello, scoperte due nuove specie di funghi del genere Pseudosperma nei parchi dei Laghi Spada e di Villa Montesca

Città di Castello, scoperte due nuove specie di funghi del genere Pseudosperma nei parchi dei Laghi Spada e di Villa Montesca

Due nuove specie di funghi appartenenti al genere Pseudosperma sono state scoperte nei dintorni di Città di Castello: Pseudosperma cupreum, rinvenuta nel Parco Naturale dei Laghi Spada, e Pseudosperma franchettii, individuata nel parco di Villa Montesca. 

La scoperta, di rilievo internazionale, porta la firma del micologo tifernate Giovanni Battista Galeotti e del biologo del CNR - Istituto di Bioscienze e BioRisorse di Perugia, Andrea Rubini. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Phytotaxa, evidenziano l’unicità genetica delle due specie, collocate in rami distinti dell’albero evolutivo dei funghi. Le analisi molecolari condotte da Rubini, integrate con gli studi morfologici e microscopici realizzati da Galeotti, hanno consentito la descrizione e la validazione tassonomica dei nuovi taxa.

Habitat e peculiarità delle nuove specie

Pseudosperma cupreum è stata rinvenuta nel Parco dei Laghi Spada, area fluviale lungo il Tevere caratterizzata da popolamenti di pioppi, ontani e salici. Il nome specifico cupreum (dal latino cuprum, “rame”) richiama il colore ramato del cappello del fungo, caratteristica distintiva della specie. Le osservazioni sul campo, integrate da analisi anatomiche dettagliate, hanno evidenziato una combinazione unica di spore, struttura dell’imenio e caratteri pileici che ne consentono l’identificazione rispetto alle altre entità del genere.

Pseudosperma franchettii è stata invece individuata nel parco collinare di Villa Montesca, fondato alla fine dell’Ottocento dal barone Leopoldo Franchetti. La specie è stata dedicata al barone "per rendere omaggio alla figura del senatore e filantropo e per sottolineare il valore storico e culturale del luogo in cui il fungo è stato rinvenuto", spiegano gli autori. Situata a circa 400 metri di quota, Villa Montesca rappresenta un raro esempio di parco naturalistico in cui convivono conifere e latifoglie provenienti da diversi continenti, creando un ambiente favorevole a una ricca e diversificata comunità fungina.

Un laboratorio naturale di biodiversità

Le due scoperte confermano come anche territori già oggetto di studi possano ancora riservare novità significative per la comunità scientifica.“L’Umbria e Città di Castello sono un laboratorio di biodiversità - sottolineano Galeotti e Rubini -. La comparsa di nuove specie fungine in un territorio così studiato dimostra quanto la scienza debba ancora imparare dagli ecosistemi locali”. Gli autori richiamano l’importanza di un approccio integrato, che combini indagini di campo, analisi morfologiche tradizionali e metodi molecolari, indispensabili per distinguere entità tassonomiche soprattutto in gruppi sistematicamente complessi come quello degli Pseudosperma.

Valore storico, precedenti ritrovamenti e prospettive

Villa Montesca non è nuova ad osservazioni di rilievo: in passato lo stesso Galeotti aveva individuato Warcupia cupulata, rafforzando il ruolo del sito come area prioritaria per la ricerca micologica e botanica. Il connubio tra attività scientifica, tutela del paesaggio e memoria storica del territorio emerge come elemento distintivo delle ricerche locali. 

Dal punto di vista pratico, la pubblicazione delle sequenze molecolari nei database internazionali fornisce strumenti preziosi per studi comparativi futuri e per la ricostruzione filogenetica del genere. I dati raccolti arricchiscono le conoscenze su biodiversità, ecologia e biogeografia e costituiscono base per ricerche applicate in ambiti quali conservazione e gestione degli habitat.

Riconoscimenti ufficiali e nuove iniziative per la salvaguardia del patrimonio naturale

Le istituzioni locali hanno manifestato soddisfazione per la scoperta. Il sindaco Luca Secondi e l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli hanno rivolto il loro plauso ai ricercatori: "Congratulazioni ai nostri concittadini Galeotti e Rubini per il risultato ottenuto, che arricchisce il patrimonio naturalistico e culturale della nostra città. Queste scoperte - hanno aggiunto - ci spingono a proseguire con impegno nella valorizzazione delle eccellenze ambientali e della biodiversità del territorio"

L’amministrazione comunale ha inoltre annunciato l’avvio di nuove iniziative mirate alla tutela e alla conoscenza del patrimonio naturale: campagne di monitoraggio dei parchi, attività di citizen science e programmi divulgativi dedicati a scuole e cittadini, con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza sull’importanza della biodiversità e sostenere interventi di conservazione efficaci.

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Francesco Mastrodicasa
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