Una folta e attenta platea ha accolto con grande interesse a Città di Castello la presentazione di Gramsci. La biografia, l’ultima opera del professor Angelo d’Orsi, storico e accademico di fama internazionale, tra i massimi esperti della figura di Antonio Gramsci. L’evento, ospitato nella Biblioteca comunale Carducci, è stato promosso dalle associazioni culturali Astra APS e Umbrialeft, insieme all’ANPI di Città di Castello e Perugia.

Un incontro di grande rilievo culturale e politico, che ha offerto un’importante occasione di approfondimento su uno degli intellettuali più influenti della storia italiana e mondiale. Oltre all’autore, hanno preso parte all’iniziativa rappresentanti istituzionali di spicco, tra cui il senatore Walter Verini e i sindaci di Città di Castello, Citerna, Montone e Pietralunga—rispettivamente Luca Secondi, Enea Paladino, Mirco Rinaldi e Francesco Rizzuti—oltre a Loretta Zazzi, assessore al bilancio e alla cultura del Comune di San Giustino. Presenti, inoltre, Enrico Flamini di Astra APS, Mari Franceschini, presidente ANPI Perugia, e Stefano Vinti di Umbrialeft.

Angelo d’Orsi e la nuova biografia di Gramsci: un’opera tra ricerca, sofferenza e impegno politico

Professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino fino al 2020, Angelo d’Orsi ha consacrato la sua carriera allo studio delle ideologie e delle dinamiche politiche del Novecento, con un focus particolare sul pensiero di Antonio Gramsci. Un impegno che lo ha portato a realizzare una biografia approfondita e aggiornata del grande intellettuale sardo, frutto di anni di ricerca e di nuove scoperte documentali.

“Si è scritto tanto su Gramsciha spiegato d’Orsi –, esistono quasi 25mila titoli in 41 lingue del mondo, però mancano le biografie. Le uniche in Italia sono quelle di Giuseppe Fiore del 1966 e la mia, uscita nel 2017, arricchita nel 2018 e ora completamente riscritta. Un volume di 800 pagine che, credo, nei prossimi decenni sarà la biografia di riferimento su Gramsci. Non solo per la presenza di nuovi documenti, provenienti dalle sue famiglie in Sardegna e in Russia, ma perché ho cercato di ricostruire il suo pensiero attraverso il filo della sua vita. C’è un intreccio inscindibile tra biografia, azione politica e contesto storico. Il suo pensiero non è mai stato statico: muta ed evolve in base alle circostanze, pur rimanendo sempre fedele all’idea che l’umanità sia divisa in due grandi categorie: oppressi e oppressori. E Gramsci ha sempre dichiarato di voler stare dalla parte degli oppressi”.

Un aspetto spesso trascurato nella narrazione gramsciana, secondo d’Orsi, è la sofferenza, elemento chiave nella costruzione del suo pensiero. “Nel libro ho insistito su un elemento che mi pare decisivo: la sofferenza. Il pensiero di Gramsci nasce da un corpo sofferente. Fin dall’infanzia ha convissuto con una disabilità, dovuta a una tubercolosi ossea, un tratto che quasi sempre viene dimenticato. Ma ciò che emerge con forza è la sua straordinaria grandezza morale e indipendenza di pensiero. Gramsci è l’elaborazione di uno sconfitto, ma lui stesso affermava che, quando si cade, non resta altro da fare che rialzarsi e rimettersi al lavoro. Le sue analisi sono tentativi di decifrare la modernità, e oggi più che mai abbiamo bisogno della sua visione. La sua è un’idea forte di cambiamento, e questo è l’insegnamento che ho voluto mettere in evidenza”.

Un evento di grande rilievo culturale e istituzionale

“La presentazione del libro del professor d’Orsi è stata un’opportunità preziosa, un testo di grande rilevanza i cui temi risultano oggi più attuali che mai” ha dichiarato Enrico Flamini. “Abbiamo organizzato l’evento in sinergia con Umbrialeft e Anpi, un aspetto che reputo estremamente positivo. Inoltre, c’è stato un significativo riconoscimento istituzionale, con il sostegno di numerosi Comuni dell’Alta Valle del Tevere. Ci auguriamo che questa sia solo la prima di molte iniziative di questo tipo”.

L’evento ha infatti ottenuto il patrocinio dei Comuni di Città di Castello, Citerna, Lisciano Niccone, Pietralunga, San Giustino, Monte Santa Maria Tiberina e Montone.

A sottolineare l’importanza del pensiero gramsciano nel contesto attuale è stata anche Mari Franceschini: “Parlare di Gramsci oggi è fondamentale. Il lavoro svolto dal professor d’Orsi è generoso e di grande valore, soprattutto in un periodo così complesso. La sua perseveranza e il suo ottimismo nel credere che la società possa essere cambiata restano un insegnamento imprescindibile. Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa perché coltivare la memoria è parte integrante della nostra missione come associazione. Il lavoro di d’Orsi va esattamente in questa direzione: mantenere viva la memoria, conservarla e proteggerla”.