È la prima volta che in Italia un concorso letterario apre alla partecipazione dei detenuti. L’ha fatto il Premio Letterario Nazionale Città di Castello per la sua 18esima edizione, realizzando un primato di inclusione tutto umbro, dall’eccezionale valore sociale. E le adesioni sono arrivate numerose. Chiuse le iscrizioni da qualche settimana, gli organizzatori hanno tracciato un primo positivo bilancio.
Per la nuova sezione speciale che si chiama “Destinazione Altrove – La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo” sono arrivate opere, tra poesie e racconti brevi, provenienti da ben 22 istituti penitenziari da tutta Italia. Un progetto, quello tifernate, che rientra tra le iniziative di collaborazione per favorire la promozione umana e culturale dei soggetti reclusi così come previsto dal protocollo d’intesa siglato il 28 marzo 2024 da DAP – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali”, promotrice del Premio e la Società Dante Alighieri.
Russo (DAP): “La cultura strumento efficace”
Il mondo delle istituzioni ha accolto con soddisfazione la notizia delle adesioni al Premio riservato ai detenuti. “Si tratta di un’iniziativa di notevolissimo rilievo – ha dichiarato in video-collegamento, il Capo DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), Giovanni Russo durante la conferenza stampa tenutasi ieri mattina in sala consiliare.
Per l’occasione sono intervenuti il sindaco Luca Secondi, l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, il presidente della Associazione Culturale “Tracciati Virtuali” Antonio Vella, Alice Forasiepi in rappresentanza della casa editrice LuoghInteriori e Massimo Temperini della Società Dante Alighieri. “La cultura in generale – ha proseguito Russo – è uno degli strumenti più efficaci per far acquisire alla persona detenuta i valori che sono alla base della convivenza civile. La scrittura, in particolare, anche nelle sue espressioni creative come quelle che la sezione speciale del concorso intende valorizzare, offre l’opportunità alla persona che vive un’esperienza detentiva di rielaborare le proprie esperienze, di assumersi la responsabilità dei propri errori e di individuare nuovi percorsi di vita”.
La scrittura come mezzo di riscatto
Temperini, in rappresentanza della Dante Alighieri ha parlato della scrittura come di uno mezzo che consente di entrare “nell’abisso di sentimenti di persone costrette, loro malgrado, a vivere una condizione diversa. In tal senso il linguaggio subisce variazioni e mutamenti che vale la pena di registrare”.
Il senatore Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia del Senato, ha giocato un ruolo fondamentale nell’ideazione di questa sezione speciale. Il senatore ha riflettuto sull’attuale situazione in cui versano gli istituti penitenziari. “L’emergenza carceri è drammatica – ha detto -. Suicidi quotidiani, sovraffollamento, mancanza di spazi, attività sociali e personale rendono impossibile l’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, che prevede la pena come recupero e reinserimento sociale del cittadino recluso. Umanizzare il trattamento penitenziario è un fatto di civiltà e di sicurezza: chi, dopo la pena, esce rieducato, statisticamente non torna più a delinquere. L’iniziativa del Premio letterario “Città di Castello”, l’apertura di una sezione speciale rivolta alle detenute e ai detenuti – ha concluso Verini – è un esempio di grande valore, un contributo di speranza per persone che hanno sbagliato, che scontano una pena, che hanno la speranza di poter tornare, anche grazie alla cultura, a vivere una vita sociale”.
L’amministrazione comunale: “Un motivo di orgoglio”
Il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi hanno sottolineato come l’adesione dei detenuti al Premio sia motivo di orgoglio per tutta la città, anche “in virtù della sua storia e tradizione plurisecolare nel settore della tipografia e della grafica“.
“Le istituzioni, a cominciare dal Comune – hanno raccontato – hanno fin da subito sostenuto questa straordinaria proposta culturale e sociale, che si fonda sul rispetto della dignità umana e sui valori racchiusi nell’articolo 21 della nostra Costituzione, e continueranno con rinnovato entusiasmo e determinazione a sostenerla negli anni come protagonista nel panorama nazionale e internazionale“.
“Sapere oggi che molte persone hanno partecipato al premio inviando elaborati – hanno concluso sindaco ed assessore – è davvero una notizia di grandissima civiltà e umanità che apre scenari nuovi e prospettive di speranza”.
La premiazione a ottobre e le nuove iniziative per i detenuti
I vincitori della sezione speciale saranno ufficializzati nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà a Città di Castello presso il Teatro degli Illuminati il 26 ottobre 2024, alla presenza delle autorità e degli scrittori provenienti da ogni regione d’Italia.
L’entusiastica adesione alla sezione speciale del Premio è il primo tassello di un percorso virtuoso che porterà cultura e letteratura all’interno degli istituti di pena. Gli organizzatori fanno sapere di essere già al lavoro per l’edizione 2025 che diventerà permanente, unico caso in Italia, e sarà preceduta da presentazioni di libri, incontri con gli autori e corsi di scrittura creativa all’interno delle carceri.