06 May, 2025 - 16:25

Città di Castello, giro di prostituzione in un centro massaggi: locale sotto sequestro

Città di Castello, giro di prostituzione in un centro massaggi: locale sotto sequestro

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, all'interno di un'operazione congiunta, hanno posto sotto sequestro un centro massaggi a Città di Castello e denunciato il titolare (un cittadino cinese, classe 1970) per favoreggiamento della prostituzione.

Città di Castello, scoperto un giro di prostituzione in un centro massaggi

A Città di Castello è stato scoperto un giro di prostituzione, con un giro d’affari anche online, all'interno di un centro massaggi. L'indagine, condotta dal Commissariato di Polizia di Stato di Città di Castello e dalla compagnia locale della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dell'ufficio della Procura, ha portato al sequestro dell'immobile e alla denuncia di un 55enne cinese per favoreggiamento della prostituzione.

L’indagine è partita da una complessa attività info-investigativa, anche attraverso attività di osservazione e appostamenti, sui frequentatori di un immobile, risultato essere un centro massaggi olistici gestito da soggetti di nazionalità cinese e ritenuto luogo di favoreggiamento della prostituzione.

Centro massaggi olistici sequestrato: incontri "sessuali" sponsorizzati in rete

Attraverso le ricostruzioni, fatte dagli investigatori, le donne presenti nel centro, della medesima nazionalità del titolare, avrebbero utilizzato i locali e diverse utenze telefoniche, intestate a un connazionale, per organizzare gli appuntamenti con i clienti del centro.

Gli incontri, alcuni dei quali di carattere sessuale, erano pubblicizzati su specifici siti di incontri online.

I successivi approfondimenti hanno permesso di constatare che i clienti potevano fissare un appuntamento contattando i numeri presenti su alcuni siti di annunci/incontri online e concordare preventivamente la durata e il prezzo delle prestazioni.

Soldi e materiale sotto sequestro

Durante le perquisizioni, sono stati rinvenuti più di 1500 euro in contanti e materiali connessi all'attività di prostituzione, oltre che medicinali privi di tracciabilità, telefoni cellulari contenenti i numeri telefonici pubblicizzati online e documenti con annotazioni brevi in italiano, con traduzione, che le dipendenti del centro usavano per comunicare con i clienti. Il tutto è finito sotto sequestro.

Sul luogo è intervenuto anche il personale del Servizio Igiene e Sanità ASL Umbria 1, che ha richiesto la sospensione dell'attività per l'inadeguatezza dei locali all'esercizio di attività commerciali. Diversi clienti, convocati dalle Forze di Polizia, hanno confermato di aver sfruttato, in alcune occasioni, anche di prestazioni di natura sessuale.

Il titolare è stato appurato, durante le indagini, che fosse titolare di altri esercizi commerciali, tra cui uno sito in provincia di Siena, sottoposto anch’esso a perquisizione, che favoriva uno scenario simile al precedente.

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Emanuele Landi
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