17 Apr, 2025 - 11:08

Città di Castello, i sindacati replicano a Lignani Marchesani: “Rivendichiamo la nostra lotta per il recupero dell’ex ospedale e il diritto alla sanità pubblica”

Città di Castello, i sindacati replicano a Lignani Marchesani: “Rivendichiamo la nostra lotta per il recupero dell’ex ospedale e il diritto alla sanità pubblica”

"Le parole farcite di false illazioni pronunciate dal consigliere di minoranza Lignani Marchesani, nel corso del consiglio comunale monotematico di Città di Castello del 14 aprile, relativo al lascito Mariani, circa l’operato delle organizzazioni sindacali nella vicenda dell’ipotizzato recupero dell’ex ospedale, non possono né devono passare sotto silenzio”. È con queste parole che Cgil, Cisl e Uil dell’Alto Tevere insieme alle rispettive articolazioni dei pensionati – prendono posizione pubblicamente per replicare con fermezza alle affermazioni rilasciate in aula dal consigliere.

Nel mirino dei sindacati, le affermazioni di Lignani Marchesani secondo cui l’iniziativa del 2019, promossa dalle organizzazioni confederali per destinare il lascito Mariani e altri fondi regionali al recupero dell’ex ospedale, sarebbe stata estemporanea e motivata unicamente da fini politici contro la giunta regionale Tesei.

La storia di una lotta lunga anni: “Più di tremila firme a sostegno della Casa della Salute”

"Come già in passato – ricordano i sindacati –, Lignani Marchesani ha attaccato le organizzazioni sindacali confederali riferendosi alla raccolta di firme che, nel 2019, avevano promosso per sostenere l’utilizzo del lascito Mariani e altri 10 milioni di euro che erano a bilancio della Regione Umbria per effettuare il recupero dell’ex ospedale e utilizzarne una parte come casa di comunità, una raccolta di firme a cui avevano aderito più di tremila cittadini”.

Stando a quanto dichiarato dal consigliere, quella mobilitazione sarebbe stata “estemporanea” e finalizzata unicamente ad attaccare la giunta regionale guidata da Donatella Tesei. Ma per i sindacati si tratta di un’interpretazione strumentale e gravemente fuorviante, che ignora – o deliberatamente omette – un impegno sindacale ben più ampio, che non ha risparmiato nemmeno critiche agli esecutivi regionali di centrosinistra.

"Il nostro impegno in tema sanità è stato continuo, trasversale e indipendente dai colori politici – ribadiscono Cgil, Cisl e Uil – come abbiamo dimostrato anche recentemente, entrando in aperto contrasto con le scelte dell’attuale governo regionale”.

Presidi, comunicati, mobilitazioni: i fatti parlano chiaro

"Vogliamo rispondere con i fatti – spiegano Cgil, Cisl e Uil – alle accuse di chi parla senza sapere o in mala fede solo per fare bassa propaganda a suo uso e consumo”.

I sindacati ripercorrono così le principali tappe di un’azione pluriennale. Già nel dicembre 2014, quando alla guida della Regione c’era la prima giunta Marini, fu organizzato un presidio davanti all’ex ospedale per chiedere la realizzazione della Casa della Salute e il recupero dell’immobile. Nel gennaio 2016, il tema fu riproposto con forza in tutti i distretti socio-sanitari dell’Umbria. Il 30 marzo 2018, in un comunicato a seguito degli incontri sui bilanci comunali, si segnalava lo “svincolo dal bilancio regionale” e la possibilità di “fare passi in avanti circa il recupero di un immobile importante per la realtà cittadina”.

Nel comunicato del 2 aprile 2019, in seguito a un confronto con l’amministrazione comunale, si apprezzava l’impegno sugli investimenti e si dava conto di un finanziamento di 10 milioni di euro già definito con Regione e Asl per un primo intervento sull’ex ospedale. Una mobilitazione ulminata con la raccolta firme che ha infine spinto la giunta Tesei, “anche se con grande ritardo”, a convocare le organizzazioni sindacali in audizione in Terza Commissione consiliare permanente, il 28 settembre 2023.

Una scelta strategica, non ideologica: “Basta affitti, sì al recupero dell’immobile storico”

"Ancora oggi, – affermano inoltre Cgil, Cisl e Uil – i servizi sanitari territoriali sono collocati in larga parte in immobili non di proprietà della Asl1, pertanto al costo ogni mese di decine di migliaia di euro di affitti. Per mantenere la collocazione dei servizi nel territorio è quindi auspicabile che in futuro si cessino le spese per affitti e si realizzi una’appropriata struttura per la Casa della salute, con il personale e i servizi adeguati, non rinunciando al recupero dell’ex ospedale quale immobile storico e di grande rilevanza per la sua collocazione nel centro cittadino e attiguo alla pinacoteca e chiesa e chiostro San Domenico”.

Il recupero dell'ex ospedale, sottolineano i sindacati, non è soltanto una questione economica, ma un atto di responsabilità e di valorizzazione del patrimonio pubblico. Restituire funzionalità a un edificio storico nel cuore della città significherebbe, infatti, garantire servizi sanitari di prossimità e di qualità, senza continuare a disperdere risorse pubbliche in canoni di locazione.

Un appello alla politica: “Basta speculazioni, servono impegni concreti”

"Siamo orgogliosi – concludono Cgil, Cisl e Uil Alto Tevere – di quello che abbiamo fatto in questi anni e restiamo convinti che rivendicare il recupero dell’ex ospedale e il diritto al benessere e alla sanità pubblica sia un nostro compito e pensiamo che lo sia, o dovrebbe esserlo anche di più, anche per la classe politica tutta. Anche il consigliere Lignani dovrebbe avere a cuore questi obiettivi ed evitare ridicole speculazioni prive di contenuto e tanta falsità e impegnarsi con il governo nazionale di cui il suo partito fa parte, perché non vengano tagliate le risorse alla sanità come è avvenuto nell’ultima legge finanziaria”.

Un monito chiaro: la sanità pubblica non può e non deve diventare terreno di scontro politico o di sterile propaganda, ma dev’essere riconosciuta come una priorità condivisa, un ambito di responsabilità collettiva. Cgil, Cisl e Uil richiamano tutti — istituzioni, amministratori e cittadini — alla coerenza, alla trasparenza e alla verità, rivendicando una battaglia che non nasce oggi, ma affonda le radici in anni di impegno costante, concreto e coerente. Un percorso lungo e tenace, condotto nel solo interesse della collettività, per la difesa del diritto universale alla salute e per la valorizzazione di un bene pubblico che appartiene a tutti, e che tutti sono chiamati a preservare.

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Francesco Mastrodicasa
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