L’udienza preliminare del 14 ottobre, tenutasi nel tribunale di Perugia, ha visto l’avvocato "infedele" di Città di Castello essere rinviato a giudizio assieme alla moglie. L'uomo, secondo la Procura, avrebbe compiuto una serie di operazioni illecite, tra cui dichiarazione infedele, appropriazione indebita e autoriciclaggio. Tali ipotesi di reato saranno ora valutate dal giudice nel corso del processo.
Era stato richiesto un risarcimento milionario al 50enne con studio legale nel Tifernate. Una decina di truffe, infatti, era stata perpetrata ai danni di clienti dell’Altotevere e della Valtiberina.
In tribunale, nella giornata di ieri, erano presenti anche gli avvocati Andrea Galmacci, Lorenzo Pieracci, Sandro Radicati, Federica Ferri e Walter Guarini che rappresentavano alcune delle vittime che si costituiranno parte civile "al fine di ottenere la restituzione di quanto indebitamente sottratto dall’imputato".
L’avvocato era stato indagato lo scorso dicembre, quando la Guardia di Finanza aveva dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per oltre 2 milioni e 600.000 euro.
Il giudice Natalia Giubilei, durante l’ultima udienza preliminare, ha accolto le richieste del pm Bettini, stabilendo la data del processo per il prossimo 11 febbraio, ai danni dell'avvocato (abilitato alla professione in Spagna). I reati contestati al legale sono diversi: dichiarazione infedele, appropriazione indebita e autoriciclaggio, con quest’ultima accusa (in concorso) rivolta anche per la moglie.
Il legale, secondo l’accusa, si sarebbe appropriato di almeno 210 mila euro in risarcimenti versati dalle compagnie assicurative ai clienti che rappresentava. Solo nel 2018 e nel 2020, l'uomo avrebbe intascato rispettivamente circa 210mila euro e 200mila euro. Le somme trattenute sarebbero poi state utilizzate per l’acquisto di polizze o trasferite alla moglie.
Al 50enne, infine, è stata contestata anche l’evasione dell’Irpef per 228mila euro solo nel 2020, tramite una dichiarazione annuale di imposta di elementi attivi di appena 46mila euro, per un ammontare inferiore a quello effettivo, secondo gli inquirenti, di 521mila euro.
Una vicenda similare aveva interessato negli scorsi mesi anche un assicuratore ternano di 64 anni: il professionista era stato condannato in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Terni, Simona Tordelli, a tre anni e quattro mesi di reclusione. L'uomo era stato accusato di una truffa milionaria ai danni dei suoi clienti: avrebbe sottratto più di quattro milioni di euro dalle tasche dei suoi clienti.
Le indagini della Guardia di Finanza erano partite nel 2022. L'uomo, infatti, aveva subito un grave incidente stradale, schiantondosi contro un albero tra Narni e Sangemini. Quest'incidente avrebbe lasciato diversi postumi nell'uomo che avrebbe lamentato la perdita della memoria e una ridotta libertà di azione al punto da doversi avvalere di un amministratore di sostegno.
Il 64enne risulta, al momento, ora senza lavoro, con i conti in rosso e le case ipotecate. L’inchiesta aveva rivelato che più di venti clienti, tra cui imprenditori e professionisti, erano stati truffati per oltre quattro milioni di euro.