Il Museo del Vino di Torgiano spegne oggi ben 50 candeline. La struttura museale fu inaugurata nel 1974 da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, lui fondatore dell’omonima azienda vitivinicola umbra e lei storica dell’arte e archivista, che scelsero non a caso questa data per avviare l’attività.

Il 23 aprile, infatti, nella campagna torgianese, ricorre anche l’accensione dei fuochi propiziatori di San Giorgio fatti con i sarmenti delle viti. Si tratta di un rito antichissimo che affonda le sue radici nelle tradizioni pagane di buon auspicio per la vendemmia futura.

Museo del Vino di Torgiano, un connubio tra vino e cultura

“Era una data significativa – spiega, a questo proposito, Maria Grazia Lungarotti – per un ulteriore legame con il territorio, tra comunità e viticoltura, sacro e profano: la sera dei fuochi propiziatori accesi tra i vigneti, cristianizzazione di antica pratica pagana”.

“Venne a inaugurarlo l’allora ministro Franco Maria Malfatti – ricorda con orgoglio – e il museo prese vita ufficialmente. Oggi per me sono care memorie, ma quanto tormentato, immane lavoro di anni tra messa a fuoco e realizzazione di un tema allora insolito: Vino e Cultura.

La storica fondatrice del MuViT, 96enne ma ancora vulcanica e attivissima, racconta l’appassionante storia di famiglia e di amore per il vino che da cinquant’anni viene tramandata di generazione in generazione e che ora continua tramite le figlie Teresa Severini e Chiara Lungarotti e i suoi nipoti.

Famiglia Lungarotti: “Un così profondo legame tra vino, storia, arte, mito e leggenda non può arrestarsi”

In occasione del cinquantesimo compleanno del Museo del Vino di Torgiano la famiglia Lungarotti ha inaugurato la mostra fotografica “Cinquanta anni del Museo del Vino a Torgiano MuVit” che avvia una nutrita serie di eventi celebrativi in programma per tutto il 2024.

“Sotto la mia materna direzione ha vissuto in questi cinquanta anni una vita culturale intensamente attiva, senza cedimenti. Il tutto vale bene un brindisi!” scherza teneramente la fondatrice del MuViT Maria Grazia Lungarotti insieme alle figlie, Teresa Severini e Chiara Lungarotti, per le quali “il museo è stato un po’ il nostro terzo fratello… Ed è per questo che ne festeggiamo orgogliose questo bellissimo compleanno”.

In modo particolare Teresa Severini, che affianca la madre Maria Grazia nella direzione della Fondazione Lungarotti promette: “Non è un traguardo ma una tappa: un museo che attesta un così profondo legame tra vino, storia, arte, mito e leggenda non può arrestarsi”

“Valido impulso alla diffusione di una cultura della vite e del vino e della consapevolezza ad un bere responsabile – dice, ancora, Severini sul MuViT – non a caso è stato scelto dal ministro Lollobrigida per rappresentare, insieme a capolavori di altri importanti musei, il binomio vino-cultura nell’area del Masaf a Vinitaly”.

Auguri anche al Rubesco di Lungarotti

Chiara Lungarotti, agronoma e amministratrice delegata della casa vinicola, coglie l’occasione dei 50 anni di vita del Museo del Vino di Torgiano per ricordare anche un altro compleanno importante nella storia aziendale: “Festeggiamo anche i 60 anni del nostro Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva D.o.g.c.) – dichiara – Mio padre Giorgio non solo è stato un grandissimo pioniere ma ci ha trasmesso la curiosità e la voglia di sperimentare sempre”.

Museo del Vino di Torgiano, oltre 3mila manufatti

Il Museo del Vino di Torgiano è stato definito dal New York Times “il migliore museo del vino in Italia” per la qualità delle collezioni esposte.

Al suo interno, difatti, si possono trovare oltre 3 mila manufatti, tra reperti archeologici, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo e altre testimonianze che documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale.