Le notti eugubine non appartengono più solo al silenzio delle antiche pietre e alle atmosfere suggestive del centro storico. Da tempo, a fare da padroni nelle ore serali e notturne, sono i cinghiali, animali di grossa taglia che hanno ormai preso possesso delle vie cittadine.
Un fenomeno che non è più circoscritto alle zone di campagna o alle aree limitrofe: nelle ultime settimane sono state segnalate presenze anche in via Don Minzoni, dietro l’edificio scolastico, e lungo via della Piaggiola, dove due esemplari sono stati immortalati mentre avanzavano verso il cuore della città, provenendo da San Pietro e da via Campo di Marte.
“Li abbiamo visti rovistare tra i sacchi dell’immondizia – raccontano i residenti – senza alcun timore. Abbiamo provato a dissuaderli con un laser, ma nulla da fare: cercano cibo ovunque”.
I cinghiali, originariamente animali dei boschi, si sono adattati a frequentare le aree urbane, attratti soprattutto dalla possibilità di trovare facilmente cibo nei rifiuti.
La loro diffusione nel territorio eugubino affonda le radici in una scelta precisa: dopo la seconda guerra mondiale furono importati cinghiali di razza ungherese, di taglia molto più grande rispetto a quelli autoctoni. Negli anni, i ripopolamenti hanno fatto sì che il numero di esemplari aumentasse in maniera esponenziale, fino a rendere difficile la convivenza.
Oggi Gubbio paga il prezzo di questa situazione: animali che non solo attraversano le strade ma entrano nelle zone residenziali, scavano nei giardini privati, ribaltano i cassonetti e rovesciano i sacchi della raccolta differenziata, spargendo rifiuti sulle soglie delle case.
Il problema non è soltanto estetico o igienico. I cinghiali rappresentano un pericolo concreto per la sicurezza pubblica.
Gli esemplari adulti, soprattutto le femmine con i cuccioli, possono diventare aggressivi se disturbati. Non mancano testimonianze di cittadini che si sono trovati improvvisamente faccia a faccia con questi animali in zone del tutto insolite.
“Uscire di casa la sera diventa rischioso – spiega una residente – non sai mai se all’angolo di una strada ti puoi imbattere in un cinghiale di oltre un quintale”.
Il rischio riguarda anche la sicurezza stradale: gli attraversamenti improvvisi degli ungulati possono causare gravi incidenti, specie nelle ore notturne quando la visibilità è ridotta.
Un altro elemento che favorisce la presenza dei cinghiali è la condizione del centro storico di Gubbio, che spesso appare deserto per gran parte della giornata e ancor più durante la sera e la notte.
Le vie vuote, il traffico ridotto e la scarsa presenza umana creano un contesto in cui gli animali si muovono indisturbati. È una condizione paradossale: una delle città medievali più belle d’Italia, ricca di arte, natura e architettura, si trova oggi a convivere con una presenza che genera insicurezza e degrado.
Il problema dei cinghiali non è solo legato alla sicurezza, ma anche all’immagine della città.
I turisti che si avventurano tra le strade del centro storico si trovano spesso di fronte a sacchi di immondizia rovesciati e sporcizia diffusa a causa delle incursioni notturne degli ungulati. Una situazione che contrasta con l’idea di città d’arte e di bellezza che Gubbio vuole trasmettere.
“Non possiamo permetterci che il biglietto da visita di Gubbio siano strade imbrattate e rifiuti sparsi a terra” sottolinea un operatore turistico.
Il tema della presenza dei cinghiali non è nuovo né esclusivo di Gubbio: in tutta Italia, dai parchi urbani di Roma ai piccoli centri di collina, le segnalazioni si moltiplicano. Ma servono risposte mirate.
Le soluzioni possibili spaziano dalla prevenzione alla gestione del fenomeno:
Contenimento della popolazione: programmi regionali di abbattimento selettivo o cattura, per riportare il numero degli esemplari a livelli sostenibili.
Gestione dei rifiuti: riduzione dell’esposizione dei sacchi in strada, introduzione di contenitori anti-ribaltamento o cassonetti a prova di cinghiale.
Illuminazione e deterrenti: potenziare l’illuminazione pubblica e installare sistemi sonori o luminosi che scoraggino gli animali ad avvicinarsi.
Educazione dei cittadini: sensibilizzare la popolazione a non lasciare avanzi di cibo o rifiuti organici accessibili, per evitare di attirare gli ungulati.
Presidio delle aree urbane: maggiore vigilanza nelle zone più esposte e campagne di monitoraggio per capire i percorsi abituali degli animali.
Il tema dei cinghiali è diventato negli anni anche una questione politica, al centro di dibattiti e promesse elettorali. A Gubbio, però, si avverte la necessità di passare dalle parole ai fatti.
“Da troppo tempo assistiamo a un rimpallo di responsabilità tra Comune, Regione e istituzioni competenti – denunciano alcuni cittadini – ma intanto i cinghiali sono sempre più numerosi e sempre più vicini alle nostre case”.
La convivenza con i cinghiali non può essere vista come un destino inevitabile. Gubbio ha le risorse, le competenze e la storia per affrontare con decisione questa emergenza.
Serve però un cambio di passo culturale e amministrativo, capace di considerare la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’immagine urbana come priorità.
Se non si troveranno soluzioni concrete, il rischio è che la città perda progressivamente il controllo del proprio spazio urbano, lasciandolo alla mercé di animali che, pur facendo parte dell’ecosistema, diventano pericolosi quando invadono le aree abitate.
La continua presenza dei cinghiali nel centro storico di Gubbio non è più un fatto episodico, ma un fenomeno consolidato. Rappresenta un pericolo per la sicurezza, un danno per l’immagine turistica e un segnale di degrado urbano.
“Non possiamo abituarci a vedere i cinghiali sotto casa come se fosse normale” avverte un residente.
Il futuro della città passa anche dalla capacità di affrontare problemi concreti come questo: servono politiche di gestione, investimenti mirati e il coinvolgimento della comunità. Solo così le notti eugubine potranno tornare a essere un patrimonio di bellezza e tranquillità, e non un territorio di caccia per gli ungulati.