C'è un momento dell’anno in cui Bastia Umbra si accende di colori, suoni e vibrazioni che uniscono, coinvolgono, travolgono. Quel momento è arrivato: il Chroma Festival apre ufficialmente le danze per la sua ottava edizione, trasformando ancora una volta l’area esterna di Umbriafiere in un vero e proprio microcosmo di musica, arte e creatività.
Dal 5 all’8 giugno 2025, l’Umbria si fa palcoscenico d’eccezione per uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale italiano, capace di richiamare un pubblico variegato, curioso, attento, e sempre pronto a lasciarsi sorprendere. A dare il via a questa nuova avventura sarà una prima giornata ricca di emozioni e talento, tra ritorni attesi e nuove scoperte da vivere fino all’ultima nota. Un festival che non è solo musica, ma esperienza condivisa, incontro tra generazioni e linguaggi artistici diversi, che si fondono in un’atmosfera unica, sospesa tra energia pura e vibrazioni autentiche. Chroma è cuore, istinto, ritmo. È la voglia di esserci. E ora, il sipario si alza: scopriamo insieme chi saranno i protagonisti della giornata inaugurale.
Dopo quattro lunghi anni di silenzio discografico, Franco126 torna a calcare i palchi italiani, e sceglie proprio il Chroma Festival per dare il via al suo attesissimo tour estivo. Un ritorno che sa di casa, di emozioni che riaffiorano, di immagini che scorrono lente come pellicole consumate dal tempo, proprio come le sue canzoni. Con la sua poetica metropolitana fatta di dettagli, malinconie sottili, amori sbiaditi e periferie che diventano cuore pulsante dell’anima, Franco126 accompagnerà il pubblico in un viaggio sonoro che unisce le radici del suo repertorio – da Stanza Singola a Multisala – a nuove composizioni che, pur non ancora pubblicate, si annunciano già come piccoli inni generazionali.
La sua presenza sul palco del Chroma non è solo uno degli appuntamenti più attesi della giornata inaugurale, ma anche un momento di sospensione, una parentesi poetica in cui lasciarsi attraversare dalla musica come da un tramonto che si riflette sui palazzi. Per chi ama l’indie italiano, per chi si riconosce nelle fragilità trasformate in versi, questo ritorno non è solo un concerto: è un abbraccio collettivo, un ritrovarsi.
Giovane, ma on un’identità sonora già ben definita, Siso porterà sul palco del Chroma Festival una ventata di autenticità e leggerezza, fatta di parole che sanno raccontare l’animo umano senza filtri, con quel tocco disilluso e poetico che conquista al primo ascolto.
I suoi brani sono piccoli mondi in cui perdersi: storie quotidiane, frammenti di emozioni sospese, pensieri che scorrono liberi tra melodie limpide e arrangiamenti moderni ma mai pretenziosi. È un artista che non cerca l’effetto, ma l’empatia. Con la sua voce calda e l’approccio diretto, Siso riesce a creare una connessione immediata con il pubblico, trasformando ogni canzone in un momento condiviso, quasi confidenziale.
Sul palco di Bastia Umbra, la sua performance sarà molto più di un semplice live: sarà un invito a lasciarsi andare, a riscoprire quella sensibilità che spesso dimentichiamo, presi dal rumore del quotidiano. Per chi è in cerca di nuove sonorità, per chi ama l’indie che sa ancora emozionare senza artifici, Siso rappresenta una scoperta preziosa. Al Chroma Festival, sarà l’occasione perfetta per conoscerlo e lasciarsi trasportare dal suo universo, fatto di malinconie luminose e ritornelli che restano addosso.
Tra le presenze più suggestive e attese della prima giornata del Chroma Festival, spicca il nome di Minimal, artista visionario che incarna alla perfezione l’anima più raffinata e ipnotica dell’elettronica contemporanea. Le sue performance non sono semplici concerti, ma veri e propri viaggi multisensoriali, esperienze immersive che attraversano paesaggi sonori in continua mutazione, dove ritmo, texture e silenzi si fondono in un equilibrio quasi rituale.
Minimal non è un artista che cerca la scena: è la scena che, inevitabilmente, viene attratta dal suo magnetismo. Il suo linguaggio musicale è fatto di sottrazione e profondità, di atmosfere sospese e battiti che pulsano sotto pelle, trasformando lo spazio in una dimensione altra, onirica e intima. Ogni set è un rito laico che parla direttamente al corpo e all’inconscio, in cui la tecnologia si mette al servizio dell’emozione pura.
Il pubblico del Chroma sarà chiamato a lasciarsi andare, a chiudere gli occhi e abbandonarsi al flusso. Minimal non propone una scaletta, ma un viaggio interiore: tra echi ambientali, pulsazioni downtempo e guizzi improvvisi, le sue esibizioni conquistano lentamente, senza forzature, con la potenza silenziosa di chi sa parlare alla parte più autentica e nascosta di noi.
C'è chi sul palco sale per confermare un successo, e chi invece ci arriva per raccontare un’identità ancora in divenire, vibrante, urgente. Spear è questo: una voce nuova, cruda e sorprendente della scena musicale italiana, pronta a lasciare il segno sin dalla prima serata del Chroma Festival 2025. Artista ancora poco noto al grande pubblico, ma già amatissimo da chi segue con attenzione i nuovi fermenti sonori, Spear si muove con disinvoltura tra elettronica, indie e suggestioni urban. Le sue tracce non si lasciano facilmente incasellare: c’è la profondità di una scrittura viscerale, il coraggio della sperimentazione e l’istinto di chi suona per raccontarsi, senza filtri né compromessi.
Sul palco, Spear diventa un catalizzatore di emozioni. La sua presenza scenica è intensa, quasi magnetica, capace di trasformare ogni brano in un piccolo viaggio sensoriale. Il pubblico viene trascinato, più che invitato, dentro il suo mondo: un paesaggio musicale notturno, vibrante, fatto di parole che graffiano e beat che pulsano come un cuore accelerato.
La sua presenza al Chroma Festival non è solo una scommessa vinta in anticipo, ma anche la dimostrazione concreta dell’impegno della rassegna nel dare spazio a nuovi linguaggi, voci emergenti e percorsi musicali non convenzionali. Il live di Spear sarà un’occasione preziosa per incontrare da vicino uno degli artisti più promettenti e autentici dell’attuale panorama indipendente: un concerto che non suona come un’esibizione, ma come una rivelazione.