Manca esattamente un mese alle elezioni amministrative di Perugia, previste per l’8 e il 9 di giugno prossimo, e questa mattina chi Pensa Perugia si è presentato alla cittadinanza.
Si è tenuta, infatti, alle 10:30 all’hotel Sangallo, nel centro storico del capoluogo umbro, la conferenza stampa di presentazione della lista elettorale di Pensa Perugia, la coalizione guidata da Giacomo Leonelli a sostegno della candidatura a sindaco di Vittoria Ferdinandi nella quale confluiscono più anime politiche e civiche: Azione, Più Europa, Socialisti per Perugia e Laboratorio civico.
Giacomo Leonelli: “Il programma per la città è la stella polare”
Per il coordinatore di Pensa Perugia, Giacomo Leonelli “il programma di Vittoria Ferdinandi recepisce tutte le indicazioni sulle quali si era impegnata con noi a Febbraio: ruolo strategico dell’Università, nuova logica nel trasporto pubblico, parchi pubblici, strade e rivisitazione del sistema fiscale”.
“In consiglio comunale – ha dichiarato Leonelli – saremo una forza non ideologica e costruttiva: questo ci sentiamo di garantire ai nostri concittadini“.
“In questi giorni – ha spiegato – mi è stato chiesto come faccio a condividere il percorso su Perugia in alleanza con persone che hanno idee politiche o posizioni su questioni nazionali e internazionali diverse dalle mie: rispondo che per me la stella polare rimane il programma per la città che abbiamo sottoscritto insieme”.
Giacomo Leonelli ha ribadito di non essere “compatibile con una coalizione che candida nelle proprie liste persone che hanno interessi economici diretti legati a partite importanti che il Comune dovrà affrontare e con partiti che di fronte ai dati economici e demografici sotto gli occhi di tutti si limitano a chiedere agli elettori il voto per mera continuità amministrativa di questi anni.”
Pensa Perugia per Ferdinandi, giusto mix tra generazioni
La candidata sindaca di Perugia per la coalizione di centrosinistra e civici Vittoria Ferdinandi ha definito la lista Pensa Perugia, fatta di 32 aspiranti consiglieri comunali, “il giusto mix tra generazioni, dove un ruolo importante lo assumono i giovani che sono parte integrante del progetto, territori e competenze.”
“Grazie a Pensa Perugia – ha ringraziato la candidata al termine della presentazione odierna della lista elettorale che l’appoggia – a tutte le donne e gli uomini che hanno deciso di sacrificare parte della propria vita professionale e privata per mettere in campo le proprie idee, le competenze ed i progetti necessari allo sviluppo di questa città. Serve un nuovo modello di città: Perugia è una città troppo frammentata”.
Chi Pensa Perugia? Ecco i simboli
Il primo intervento durante la conferenza stampa di presentazione della lista elettorale di Pensa Perugia è stato quello di Mirko Ceci, responsabile Enti Locali di Azione Umbria: “siamo fortemente convinti del progetto: non a caso Azione schiera diverse candidature tra cui il segretario provinciale, il presidente provinciale e la segreteria comunale, a testimonianza di come oggi Perugia abbia la necessità di una forza politica europeista e riformista come la nostra che ne guidi i processi”.
A seguire è intervenuto Stefano Cotani, coordinatore dei socialisti per Perugia: “Il nostro progetto, partito nel 2023, aveva la finalità di riunire le varie organizzazioni socialiste presenti in città. Ci dispiace che non tutti abbiano condiviso le nostre finalità, ma siamo convinti della nostra scelta, perché non esiste altra collocazione politica per coloro che intendono proseguire la tradizione del socialismo municipale“.
A prendere la parola è stato anche il rappresentante dell’Assemblea Nazionale di Più Europa, Michele Berloco: “la nostra lista è formata da candidati che non rappresentano un riciclaggio della politica, nessuno di loro è un consigliere uscente che si ricandida. È fatta di eroi, cittadini che credono ancora nella capacità della politica di portare cambiamento e progresso impegnati a promuovere una visione europeista per Perugia”.
Infine, si è presentato, per Laboratorio Civico, il professor Gaetano Mollo per il quale il giusto modello di città da perseguire “è quello della cooperazione a rete, orizzontale nella partecipazione nel territorio e verticale nella decisione al centro”.