Ci avviciniamo a un momento cruciale per l’Umbria: le attese elezioni regionali del 17 e 18 novembre. In vista di questo appuntamento, che vedrà nove candidati contendersi la presidenza della Regione, abbiamo deciso di proporre un riepilogo dedicato a ciascun candidato. Questo approfondimento vi offrirà una panoramica immediata sui principali aspetti di ciascuno: dai dettagli biografici, al percorso personale e professionale, fino alle liste complete e alla storia dei rispettivi partiti di appartenenza.

Oggi dedichiamo il nostro spazio a Moreno Pasquinelli, figura storica di “un’Umbria che non si è mai piegata davanti ai poteri forti e che non ha mai accettato compromessi con i politicanti al loro servizio”, candidato alla presidenza della Regione Umbria per il Fronte del Dissenso.

Le origini di Moreno Pasquinelli

Moreno Pasquinelli nasce a Spoleto l’11 maggio 1956, in una famiglia di origini umili. I suoi genitori, dopo un periodo di emigrazione in Svizzera, rientrano in Italia all’inizio degli anni ’60 e aprono un’osteria a Trevi. Cresciuto in un contesto popolare, Pasquinelli sviluppa presto una coscienza politica e, nel 1970, intraprende gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Spoleto, dove emerge come figura di spicco nel movimento studentesco e nella sinistra extraparlamentare, aderendo al movimento trotskista. Conclude poi gli studi superiori a Perugia, iscrivendosi nel 1975 alla facoltà di Filosofia.

Nel 1978 si trasferisce a Roma e, poco dopo, a Torino, dove vive in prima persona l’occupazione della FIAT, evento simbolo delle lotte operaie del tempo, che culmina nella sconfitta definitiva del movimento sindacale con la chiusura del cosiddetto “decennio rosso”. Da quel momento, Pasquinelli intraprende un’intensa attività di pubblicista e teorico, contribuendo con i suoi scritti a diverse testate marxiste.

Il Ritorno in Umbria

Nel 1983, Moreno Pasquinelli fa ritorno in Umbria. In quegli anni, insieme a un gruppo di giovani lavoratori, fonda nella regione il Gruppo Operaio Rivoluzionario, affiancato dal movimento giovanile Fronte Rosso, un’organizzazione che diventerà un punto di riferimento nelle battaglie operaie dell’epoca. Prende in gestione l’osteria di famiglia, trasformandola negli anni in uno dei ristoranti più apprezzati della regione, e inizia a guadagnarsi da vivere come cuoco.

Nel 1994 pubblica Oltre l’Occidente, di cui è autore principale, un’opera che rappresenta un punto di svolta nel suo percorso intellettuale. A metà degli anni ’90, contribuisce a fondare il Campo Antimperialista, un movimento internazionale schierato a favore dei popoli oppressi, in particolare del popolo palestinese, e delle nazioni che resistono alle aggressioni degli Stati Uniti.

Nel 1999 pubblica il suo secondo libro, Il cielo sopra Belgrado, e si impegna nell’organizzazione degli importanti incontri internazionali estivi di Assisi, oltre a partecipare attivamente alla mobilitazione contro il G8 di Genova nel 2001. È inoltre tra i fondatori della coalizione “Sinistra contro l’Euro” e del Coordinamento europeo No Euro, per cui organizza mobilitazioni in sostegno al popolo greco e si reca più volte ad Atene come relatore in conferenze.

Nell’autunno del 2016, dopo aver dato vita al Forum Internazionale delle forze no Euro e sostenitrici della sovranità dei popoli, è in prima linea nella campagna referendaria contro le riforme costituzionali proposte dal governo Renzi.

Gli anni della pandemia: le origini del partito ” Il Fronte del Dissenso”

Nell’ottobre del 2019, pochi mesi prima dell’inizio della pandemia, Moreno Pasquinelli si fa promotore della prima manifestazione nazionale di massa intitolata “Liberiamo l’Italia”, con l’obiettivo di rivendicare l’uscita del Paese dall’Unione Europea e dall’euro. Da quell’evento nascerà il movimento politico omonimo, di cui Pasquinelli assume il ruolo di segretario nazionale.

Con l’arrivo della pandemia e la dichiarazione dello Stato d’Emergenza, il movimento “Liberiamo l’Italia” diventa uno dei principali promotori delle prime proteste contro le misure restrittive decretate dal Governo. Pasquinelli è tra gli organizzatori della “Marcia della Liberazione”, tenutasi al Circo Massimo di Roma, in opposizione alle limitazioni imposte. Il 24 aprile 2021, con il recente insediamento del governo Draghi, presiede l’assemblea nazionale svoltasi nuovamente al Circo Massimo, durante la quale prende forma il Fronte del Dissenso, una confederazione che raccoglie un centinaio di associazioni civiche e gruppi politici uniti da una comune volontà di contestazione.

A luglio 2021, con l’introduzione del Green Pass, Pasquinelli diviene uno dei principali organizzatori delle manifestazioni di protesta contro la certificazione verde e la gestione della campagna vaccinale, culminate il 25 settembre in una partecipata manifestazione a Piazza San Giovanni a Roma, con circa centomila persone presenti. Con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, Pasquinelli prosegue il suo impegno, promuovendo le prime mobilitazioni contro il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto e contribuendo all’organizzazione della manifestazione dei trentamila, svoltasi il 1º maggio 2022 a Padova.

Il “nuovo volto” de Il Fronte del Dissenso

In questi anni, dopo l’esito insoddisfacente dell’ultima protesta, il Fronte del Dissenso cambia volto, riorganizzandosi come un vero e proprio movimento politico. Pasquinelli figura tra i principali redattori del Manifesto, approvato durante la prima assemblea nazionale per delegati nell’aprile 2023. È in questo periodo, con l’ombra di una possibile guerra mondiale e la necessità di promuovere una politica di pace verso la Russia, che il Fronte del Dissenso organizza a Roma, nell’ottobre 2023, una conferenza internazionale. L’evento raccoglie delegati da 40 organizzazioni provenienti dai diversi continenti e segna la nascita della coalizione “Fermare la Terza Guerra Mondiale – Iniziativa Internazionale di Pace”.

Ad oggi, in qualità portavoce del Fronte del Dissenso, Pasquinelli partecipa alle mobilitazioni in difesa del popolo e della resistenza palestinesi, contro il genocidio perpetrato dal governo israeliano, ed è stato tra gli organizzatori del grande Forum Internazionale “Quale Futuro per la Palestina” svoltosi a Roma nell’aprile 2024. Attualmente, Pasquinelli è uno dei nove candidati alla presidenza della Regione Umbria, in corsa per il partito “Il Fronte del Dissenso”.

La lista de “Il Fronte del Dissenso”

Ecco i nomi dei candidati della lista “Il Fronte del Dissenso, collegata alla candidatura di Moreno Pasquinelli alla presidenza della Giunta regionale:

Fabio Roncella, Daniela Di Marco, Marcello Teti, Enrico Sodacci, Alessandro Vallerignani, Miriam Scarabattoli, Paolo Bifarini, Monica Francia, Massimo Giombolini, Rowaida S A Abumunshar, Gabriele Romano, Lorella Befani, Moreno Padoin, Antonella Montagnini, Shahab Shiri Akbari, Tania Merendelli, Damiano Stano, Lisa Vellutini, Nader Rashad Ibrahim Abu Mounshar, Sara Andreoli.