Il conto alla rovescia per le attese elezioni regionali in Umbria, previste per il 17 e 18 novembre, è ormai iniziato. In queste giornate decisive, i cittadini saranno chiamati a scegliere chi guiderà la Regione per i prossimi cinque anni. In vista di questo appuntamento così importante, che vedrà nove candidati in lizza per la carica, abbiamo pensato di avvicinarvi a questo appuntamento con un breve riepilogo su ciascun candidato. L’obiettivo è fornire un quadro chiaro e conciso delle informazioni più rilevanti, dalle caratteristiche anagrafiche alla carriera politica, fino alle liste e alla storia dei partiti di riferimento.
Nel focus di oggi, è il turno di Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, candidato alla presidenza della Regione Umbria alla guida delle liste “Democrazia Sovrana e Popolare” e “Alternativa Riformista per Rizzo Presidente”.
Dalle origini ai primi ruoli in politica
Marco Rizzo nasce a Torino il 12 ottobre 1959, sebbene le sue origini siano venete. È figlio di Armando Rizzo, operaio alla Fiat Mirafiori, e di Maria Angelica Mosconi. Dopo aver completato gli studi e ottenuto il diploma di perito capotecnico in elettronica industriale presso l’Istituto Tecnico Industriale Giuseppe Peano di Torino, intraprende il suo percorso politico già nei primi anni della sua vita adulta. Nel 1981, infatti, si iscrive al Partito Comunista Italiano, pur mantenendo una posizione critica nei confronti dei “cedimenti ideologici” e delle contraddizioni che caratterizzavano la linea del partito.
La sua attività politica si radica principalmente nel centro culturale marxista “Mondo Nuovo”, un punto di riferimento per discussioni politiche e culturali, frequentato da esponenti di Democrazia Proletaria e da membri dell’estrema sinistra. Proprio in quegli anni, nel 1982, entra in contatto con Armando Cossutta, uno dei leader più influenti del partito, ed entra in relazione con importanti figure della Resistenza, come i partigiani Giovanni Pesce e Alessandro Vaia. Sostenitore della linea cossuttiana, Rizzo diventa uno degli esponenti di punta di questa corrente, rimanendo fedele a essa anche dopo lo scioglimento del PCI.
Nel corso degli anni, Rizzo ricopre ruoli rilevanti sia in ambito politico che amministrativo, tra cui la carica di componente della Direzione Provinciale del PCI di Torino dal 1986 al 1991 e consigliere provinciale di Torino dal 1991 al 1995. La sua formazione continua parallelamente alla sua carriera politica: nel 1988 si laurea in Scienze politiche all’Università di Torino con una tesi sull’innovazione tecnologica in FIAT, nonostante i suoi impegni professionali e politici. Oltre a lavorare come magazziniere e giornalista pubblicista, Rizzo diventa anche docente presso il Centro Orientamento Scolastico professionale di Torino, ruolo che ricopre fino al 1994, contribuendo alla formazione di giovani in un contesto educativo e professionale.
L’evoluzione della sua carriera in campo politico
Marco Rizzo è uno dei principali fondatori di Rifondazione Comunista e, a partire dal 1994, diventa il primo coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, l’organizzazione giovanile del partito, carica che ricopre per circa un anno. Tra il 1995 e il 1998, assume il ruolo di coordinatore della segreteria nazionale, consolidando la sua posizione all’interno del partito.
Nel 1998, in occasione della rottura definitiva tra Armando Cossutta e Fausto Bertinotti, Rizzo si schiera contro la proposta di Cossutta di ritirare il sostegno del PRC al Governo Prodi I. La sua posizione politica lo porta a essere uno dei fondatori del Partito dei Comunisti Italiani, dove ricopre la carica di coordinatore della segreteria nazionale fino al 2004.
Nel corso di questi anni, Rizzo è stato eletto alla Camera dei deputati e, nel 2001, diventa presidente del gruppo parlamentare del PdCI. Durante il Governo D’Alema I, pur rifiutando di ritirare la fiducia al governo, sostiene la linea ufficiale del PdCI, opponendosi con fermezza all’intervento militare italiano nella guerra del Kosovo nell’ambito dell’operazione Allied Force, sebbene non sia riuscito nell’intento.
L’espulsione dal Partito dei Comunisti Italiani
Negli anni successivi alla sua esperienza come europarlamentare dal 2004 al 2009, Marco Rizzo avverte l’esigenza di un nuovo partito comunista, un’alternativa alla linea assunta dal PD.
In vista delle elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009, nasce così la Lista Anticapitalista, un’alleanza che riunisce Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e, inizialmente, i Consumatori Uniti. Nonostante le aspettative, la lista non riesce a superare la soglia di sbarramento del 4%, ottenendo un risultato deludente. In seguito alla sconfitta elettorale, l’Ufficio Politico del PdCI si riunisce il 9 giugno, e Diliberto presenta le sue dimissioni, che vengono respinte dalla maggioranza, ma con l’eccezione di Marco Rizzo, che vota a favore della sua uscita.
Le tensioni interne al partito aumentano quando alcuni dirigenti accusano Rizzo di non aver dato un sostegno sufficiente alla campagna elettorale. Le polemiche crescono e, il 22 giugno, dopo un’audizione presso la Commissione Nazionale di Garanzia, Rizzo viene espulso dal PdCI con l’accusa di aver appoggiato in segreto l’Italia dei Valori.
Le elezioni del 2022
Nello stesso anno, subito dopo la sua espulsione dal PdCI, Marco Rizzo fonda il movimento politico “Comunisti Sinistra Popolare”, un’iniziativa che si ispira ai principi del marxismo-leninismo, che cambierà definitivamente nome nel 2014 come “Partito Comunista”. Nonostante l’impegno profuso, le sue successive esperienze elettorali — dalle amministrative del 2016 alle politiche del 2019, fino alle europee dello stesso anno — non riescono a portare i risultati sperati.
Il 2022 si apre un nuovo importante capitolo nel percorso di Rizzo, che diventa uno dei promotori della lista “Italia Sovrana e Popolare”, un progetto che riunisce diversi movimenti politici, tra cui Ancora Italia di Francesco Toscano, Riconquistare l’Italia di Stefano D’Andrea, Azione Civile di Antonio Ingroia, Italia Unita di Francesco Nappi, Patria Socialista di Igor Camilli, e Rinascita Repubblicana di Francesca Donato. In questa occasione, Rizzo si candida come capolista nei collegi plurinominali di Toscana – 02, Emilia-Romagna – 02 e nelle Marche, ma la lista non riesce a superare la soglia di sbarramento, impedendogli di essere eletto.
La sua attività con Democrazia Sovrana Popolare
Il 21 gennaio 2023, il comitato generale del Partito Comunista elegge Alberto Lombardo come nuovo segretario, mentre Marco Rizzo assume il ruolo di presidente onorario. Due giorni dopo, il Partito Comunista, Azione Civile, Fronte per la Sovranità Popolare e Ancora Italia Sovrana e Popolare fondano Democrazia Sovrana Popolare, continuando l’esperienza di Italia Sovrana e Popolare. Tuttavia, a luglio 2023, Azione Civile e il Fronte per la Sovranità Popolare vengono espulsi dalla coalizione.
Rizzo si candida alla presidenza della provincia autonoma di Trento nelle elezioni regionali del 2023, ottenendo poco più del 2% dei voti, senza però riuscire ad essere eletto. Il 27-28 gennaio 2024, Democrazia Sovrana Popolare tiene il congresso fondativo, con Rizzo eletto coordinatore nazionale.
Sfumata l’opportunità di aderire alla lista Libertà di Cateno De Luca, il movimento non riesce a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni europee del 2024 in tutte le circoscrizioni, riuscendo a competere solo in quella centrale. Rizzo, capolista, raccoglie oltre 6.500 preferenze, contribuendo allo 0,15% del totale della lista.
Attualmente, Rizzo è impegnato nelle elezioni regionali in Umbria, dove è candidato alla carica di Presidente di Regione.
Le liste di Rizzo
Di seguito, i nomi dei candidati delle liste Democrazia Sovrana e Popolare e Alternativa Riformista per Rizzo Presidente, collegate alla candidatura di Marco Rizzo alla presidenza della Giunta regionale:
Democrazia Sovrana e Popolare: Giuseppe Gasparri, Beatrice Spitoni, Daniela Francesca Gloria Albanesi, Clelia Canella, Sonia Cecci, Paola Cialini, Gioia Clavenzani, Giovanni Di Claudio, Andrea Fonte, Stefania Lensi, Bennardo Marioli, Mario Mariotti, Enzo Pennetta, Maria Ponti, Simone Romolini, Sabrina Russo, Stefano Spellucci, Alessandro Trinca, Marco Velloni, Angelo Zaroli.
Alternativa Riformista per Rizzo Presidente: Amato John De Paulis, Angelo Baldanza, Egidio Bandera, Marco Bianchini, Stefano Bufalini, Denise Conti, Patrizia Felicioni, Massimo Gallo, Marzia Gnoni, Kamaljeet Kaur detta Kami, Franco Londero, Silvia Maccherani, Paola Miraglia, Fedora Quattrocchi, Antonella Rossi, Leonardo Triulzi, Keti Ugolini, David Urru, Enrico Veschi.