05 Nov, 2025 - 11:54

Cesare Bocci e Vittoria Belvedere riportano a Orvieto “Indovina chi viene a cena”: ecco quando vederlo al Teatro Mancinelli

Cesare Bocci e Vittoria Belvedere riportano a Orvieto “Indovina chi viene a cena”: ecco quando vederlo al Teatro Mancinelli

Un titolo che ha fatto la storia del cinema e della scena, due protagonisti amatissimi dal pubblico italiano e un teatro che ha appena riacceso i riflettori con entusiasmo. Sabato 8 novembre, alle 21.00, il Teatro Mancinelli di Orvieto accoglie Cesare Bocci e Vittoria Belvedere con “Indovina chi viene a cena”, commedia evergreen dai tempi perfetti e dal cuore sociale, proposta all’interno della stagione “In luce”. Un appuntamento che promette ritmo, ironia e riflessione, con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Mario Scaletta, capace di rinnovare un classico senza tradirne lo spirito.

Un classico che non invecchia: perché “Indovina chi viene a cena” funziona ancora

Nata dalla penna di William Arthur Rose e diventata mito con l’interpretazione di Katharine Hepburn e Spencer Tracy, la commedia affronta il tema del matrimonio “misto” con un tono lieve solo in apparenza. La forza sta nel saper mettere a nudo pregiudizi e ipocrisie familiari senza didascalie, trasformando il salotto in un campo di battaglia affettivo dove ogni battuta pesa. L’edizione firmata da Guglielmo Ferro punta su questa asciuttezza: il dialogo resta il motore dell’azione, ma il sottotesto si fa netto e contemporaneo, perché la società multietnica di oggi rende quelle domande ancora vive.

Lo stesso regista lo rivendica: «Quando mi hanno proposto questo lavoro ne sono subito stato entusiasta. Si tratta di un testo brillante, che però trasmette un messaggio a forte connotazione sociale. L’adattamento di Scaletta ha inoltre sfrondato tutta una parte strettamente legata agli anni ’60, per farne un testo estremamente attuale, anche nel linguaggio più crudo e diretto. Si parla dunque di differenze e di comprensione, termine, quest’ultimo, che preferiamo a quello più restrittivo di tolleranza».

Cesare Bocci e Vittoria Belvedere guidano un cast corale 

Sul palco del Mancinelli, accanto alla coppia protagonista formata da Cesare Bocci e Vittoria Belvedere un ensemble che lavora per contrasti e sfumature: Federico Roque, Elvira Camarrone, Ira Fronten, Thilina Pietro Feminò e Fatima Romina Ali. A firmare l’adattamento è Mario Scaletta, che compare anche in scena nel ruolo di Padre Ryan, figura-chiave che introduce una dimensione etica e, insieme, una sottile vena comica.

La regia di Ferro cerca l’equilibrio tra tempi comici e scosse emotive: l’idea è quella di un interno domestico capace di farsi specchio del Paese, dove il confronto generazionale e culturale non cancella gli affetti ma li mette alla prova. Le scelte di ritmo e di linguaggio mirano a un pubblico trasversale, dal cinefilo che riconosce l’eco del film alla platea che scopre il testo per la prima volta.

Biglietti, orari e prossimi appuntamenti della stagione “In luce” 

Lo spettacolo rientra negli abbonamenti della stagione “In luce”. Gli ultimi biglietti singoli sono disponibili online su TicketItalia e, da mercoledì 5 novembre, anche in biglietteria al Teatro Mancinelli (orari: 10.30–13.00 e 16.00–18.30). La data di sabato 8 novembre (inizio ore 21.00) si inserisce in un cartellone che abbina grandi titoli e progetti originali.

Il prossimo appuntamento in abbonamento è fissato per domenica 30 novembre alle 18.00 con il riallestimento di “Amleto²”, spettacolo di culto guidato da Filippo Timi con Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Lietti e Gabriele Brunelli. Tra gli eventi fuori abbonamento, dal 20 al 24 novembre è in programma “La seconda stella – Questo è il cammino”, nuovo musical prodotto dalla Compagnia Mastro Titta insieme alla Ultimo Secondo Live Band e ai Cherries on a swing set: un tassello che conferma l’apertura della stagione ai linguaggi popolari, tra musica dal vivo e teatro d’insieme.

Perché vederlo: una commedia necessaria nell’Italia di oggi

“Indovina chi viene a cena” arriva a Orvieto nel momento giusto: in un clima pubblico polarizzato, il teatro riprende la parola e costruisce ascolto. L’operazione di Ferro e Scaletta è un atto di fiducia nella capacità del repertorio di parlare al presente, e il carisma di Bocci e Belvedere garantisce empatia e ritmo. La risata, qui, è un grimaldello per spalancare domande: chi siamo quando le nostre certezze vengono messe alla prova? Quali confini scegliamo di tracciare – o di superare – dentro la famiglia e nella società? Il Mancinelli fa la sua parte, proponendo un titolo che unisce memoria cinefila e urgenza civile. Ed è questo, in fondo, il senso di una stagione teatrale che vuole davvero mettersi “In luce”: accendere i riflettori sulle storie che ci riguardano tutti, oggi.

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Giorgia Sdei
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