“La Giunta regionale continua a prendere letteralmente in giro gli operatori e le città della ceramica”. È quanto denuncia il vice presidente dell’Assemblea legislativa Michele Bettarelli che, in una nota, stigmatizza la “reiterata mancanza di risorse da destinare alla legge sulla Disciplina dei percorsi della ceramica artistica”.
“Oggi in commissione – spiega il consigliere Dem – per la seconda volta consecutiva, la Giunta regionale non è stata in grado di trovare 30 mila euro da mettere a copertura di una proposta di legge che è stata promossa in maniera bipartisan e pensata per sostenere un settore che rappresenta una delle eccellenze più importanti dell’artigianato artistico umbro, che coinvolge la promozione turistica di città importanti come Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto, Umbertide, Città di Castello, Perugia, i loro 350 mila abitanti e tutti i comuni umbri che potrebbero sviluppare una promozione turistica insieme a quelli di comprovata tradizione ceramica”.
La ceramica artistica è una risorsa produttiva per l’Umbria
“La ceramica – sottolinea Bettarelli – è anche e soprattutto, un comparto economico e produttivo che sta uscendo con fatica, seppur con impegno e determinazione, da anni di crisi, e, per questo motivo, merita che la Regione, anche attraverso l’approvazione della proposta di legge sulla Disciplina dei percorsi della ceramica artistica, metta in campo quanto prima ulteriori strumenti atti a sostenerlo e rilanciarlo”.
“Appare dunque incomprensibile – continua Bettarelli – come, a fronte del un lavoro svolto unitariamente in commissione, che ha prodotto una norma che rappresenta un primo passo verso azioni integrate di promozione turistica, si debba ritardare l’approvazione del testo a causa di una Giunta Regionale che evidentemente, non sa o non vuole, trovare poche decine di migliaia di euro all’interno di un bilancio regionale di circa 5 miliardi di euro”.
“Si tratta di una vicenda che sta creando disagio e imbarazzi e non rende certo merito al lavoro messo in campo anche dagli stessi comuni della ‘Strada della ceramica in Umbria’“, conclude Bettarelli.
Quattro i comuni umbri coinvolti nelle Strada della Ceramica
La Strada della Ceramica in Umbria, è infatti il Progetto Integrato che vede coinvolti i comuni di Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto attraverso un Protocollo d’intesa. Hanno firmato l’accordo i sindaci dei quattro comuni Michele Toniaccini, Massimiliano Presciutti, Filippo Mario Stirati, Giuseppe Germani allo scopo d’individuare idee collegiali e condivise, che portino al rilancio della settore ceramistico, attraverso un programma strategico di valorizzazione territoriale.
A presentare il progetto è Michele Toniaccini, in veste di sindaco del comune capofila, che intende agire sul piano del recupero e della valorizzazione del settore, rendendo questo prodotto più rispondente alle esigenze di un vasto pubblico a carattere mondiale, molto interessato a prodotti di alta qualità.
Il progetto per La Strada della Ceramica in Umbria sarà decisivo anche per il rilancio del turismo, con la realizzazione d’itinerari esperienziali, che porteranno il visitatore a stare a contatto con gli artisti-artigiani, nelle varie fasi della lavorazione del manufatto.
La ceramica è un tratto identitario delle nostre comunità
La ceramica è un tratto identitario delle nostre comunità, per questo, nonostante in molti considerino questo un settore ormai in declino, va invece sostenuto con forza. L’Umbria è la prima Regione in Italia che collega quattro comuni, con varie realtà produttive, con finalità di rilancio di questo importante settore.
Gubbio ad esempio ha botteghe di pregio che producono manufatti di grande valenza artistica; sicuramente la chiave della riuscita di questo protocollo, sarà la formazione dei giovani l’elemento essenziale per superare la crisi. Questo, a dimostrazione, di come insieme si possano raggiungere traguardi importanti.
Il progetto per La Strada della Ceramica in Umbria funzionerà se la Regione Umbria sarà vicina alle realtà produttive locali. Servirà a riscoprire le comuni origini e dare spazio ai giovani che sanno approcciare alla ceramica in maniera nuova e originale con incentivi e agevolandoli diminuendo la burocrazia.