Buone notizie per l’economia ternana. È stato siglato l’accordo fra sindacati e la Ceplast Spa. Agli oltre 60 dipendenti dell’azienda verrà riconosciuto il premio per gli obiettivi raggiunti nel corso del 2024. La firma è arrivata dopo un ampio confronto tra il management aziendale, assistito da Confindustria Umbria, e le segreterie delle organizzazioni sindacali dei lavoratori di Filctem Cgil e Femca Cisl. Il premio è stato istituito in via sperimentale in attuazione della contrattazione aziendale di secondo livello prevista anche dal contratto collettivo nazionale del settore.
Premio ai dipendenti Ceplast: arriverà a giugno 2025
Il premio sarà erogato al raggiungimento degli obbiettivi nel mese di giugno 2025 e avrà un importo di quasi mille euro. Sarà basato su indicatori che misureranno l’apporto di ciascuno dei lavoratori per gli obiettivi complessivi dell’impresa, individuando i fattori più significativi in termini di coinvolgimento individuale e soprattutto collettivo.
Il premio valorizzerà quindi il lavoro dei dipendenti. “Nonostante le persistenti difficoltà economiche a livello globale, abbiamo scelto di firmare, per la prima volta, un accordo per il premio di risultato – così ha spiegato Stefano Centinari, amministratore di Ceplast spa –. Crediamo infatti che la partecipazione e il contributo dei nostri collaboratori siano fondamentali per migliorare l’efficienza, l’innovazione e la produttività dell’azienda”.
Ceplast: un’eccellenza tutta ternana da 50 milioni di fatturato
La Ceplast è un’azienda all’avanguardia leader di settore nel mercato nazionale ed europeo. È specializzata nella produzione di imballaggi biodegradabili e compostabili per la grande distribuzione organizzata. Fondata ormai cinquant’anni fa da Rosildo Centinari, oggi alla guida vi è la seconda generazione composta dai fratelli Marco e Stefano Centinari.
L’intera filiera produttiva si svolge in Umbria, nel sito di Terni che si estende per oltre 10.000 metri quadrati coperti. Ogni giorno all’interno dell’azienda vengono prodotti fino a 5 milioni di sacchetti biodegradabili e compostabili tra shopper, rotoli ortofrutta e sacchi per la raccolta differenziata.
In particolare, i sacchetti biocompostabili Biobag sono prodotti con standard che garantiscono la sostenibilità ambientale a impatto zero e certificati da sistemi produttivi operanti in economia circolare a bassa emissione di CO2. Il gruppo è oggi tra i più grandi produttori italiani del segmento. Un’azienda con un fatturato di circa 50 milioni di euro che vanta costanti investimenti in innovazione e sviluppo.
Addio alla plastica: una strada difficile ma l’unica possibile
La ternana Ceplast è uno dei siti che si dedicano alla produzione delle cosiddette bioplastiche che stanno portando al superamento delle plastiche tradizionali, altamente inquinanti. L’intero ciclo delle plastiche tradizionali è infatti dannoso per l’ambiente e la salute. La quasi totalità delle plastiche è prodotta partendo da petrolio e gas fossili che ne rendono insostenibile sia la produzione che l’incenerimento. Le microplastiche, in particolare, sono così insidiose e pervasive che da anni sono ormai entrate nostro malgrado nella catena alimentare, dal momento che tanti animali, soprattutto marini, se ne cibano.
Dal 14 gennaio 2022 in Italia è scattato lo stop alla plastica monouso. Il nostro Paese ha adottato la direttiva europea che ha reso di fatto non più vendibili tutti quei prodotti come piatti, bicchieri, posate, cannucce e bastoncini cotonati realizzati in plastica tradizionale. Ma la strada per il superamento definitivo della plastica è ancora lunga e tutta in salita.
Nell’ultimo G7 Ambiente, energia e clima che si è tenuto ad aprile di quest’anno a Torino, gli Stati partecipanti si sono impegnati a dire definitivamente addio al carbone dal 2035 e alla produzione di plastica nel 2040. Da quanto emerso, sembra che l’Italia potrebbe essere una delle nazioni a guida della decarbonizzazione, già da prima del 2030. Una sfida enorme per tutti, cittadini, istituzioni e sistemi produttivi. Il grande obiettivo è quello di raggiungere le emissioni zero entro il 2050.