Il centrodestra è unito nella risposta al PD dopo la conferenza stampa del Forum sanità dei DEM, che ha presentato le sue proposte sul nuovo ospedale di Terni e sul servizio sanitario regionale. Il primo a prendere carta e penna e rispondere è il coordinatore regionale e capolista di Alternativa Popolare, Riccardo Corridore. Seguito a ruota dal capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, Francesco Ferranti. Il tema sanità, che sta scaldando la campagna elettorale a Terni, è di quelli più sensibili. E proprio la realizzazione del nuovo ospedale di Terni è un terreno sul quale si gioca la partita del consenso. Dopo l’annuncio della Regione di aver messo sul piatto 128 milioni di euro e l’apertura di una “fase due”, conseguente alla bocciatura del project financing.
Centrodestra contro il PD sull’ospedale di Terni. Corridore (AP): “Ora servono fondi statali a fondo perduto”
“Quello dell’Ospedale di Terni non è un argomento su cui si può fare “politica strumentale” – attacca Riccardo Corridore, vicesindaco di Terni e coordinatore regionale di Alternativa Popolare -. Abbiamo portato su questo argomento la propria “visione”, lasciando aperta ogni soluzione. Ora dobbiamo portare a casa, in maniera unitaria e con grande impegno un risultato determinante per il territorio. È fondamentale e’ che il governo destini, a fondo perduto, cifre importanti che si aggiungano ai 128 milioni già disponibili in Regione. Il percorso INAIL vedrebbe la luce non prima di 15 anni. Esistono strade alternative e più rapide che saranno oggetto di scelta da parte della nostra coalizione. Sento circolare cifre assurde. Laddove, quanto meno per l’immobile, basterebbero le somme già stanziate dalla Regione“.
Corridore assicura che i primi atti del nuovo esecutivo regionale a guida Tesei riguarderanno proprio il nuovo Ospedale di Terni.
“Non è accettabile però quanto sta avvenendo in questi giorni – attacca il capolista di AP alle Regionali -. La politica della sinistra, che ha distrutto la sanità umbra dopo 49 anni di governo, si ricorda solo ora, e sotto elezioni, di parlare del nuovo nosocomio di Terni. Noi faremo, io stesso farò seguire alle “chiacchiere” degli altri i fatti. Come stiamo facendo amministrando Terni. La garanzia per i ternani della realizzazione della struttura sanitaria è garantita dalla mia presenza in lista e dalla determinazione di Bandecchi. Alla sinistra lasciamo le parole, noi faremo i fatti“.
Ferranti (FI): “Aperti a valutare tutte le soluzioni, ma oggi ci sono i soldi grazie al governo Tesei”
“Non si possono accettare lezioni da chi in cinquant’anni ha fatto zero per Terni – scandisce il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, Francesco Ferranti -. Per la prima volta ci sono ingenti somme a disposizione per realizzare un ospedale che i ternani aspettano da decenni. E a differenza del PD che tira fuori proposte solo ora, la nostra coalizione ha lavorato allo sviluppo di una sanità integrata territorialmente. Leggo che propongono la fusione tra Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni e ospedale della USL2 di Narni. Dal punto di vista funzionale è una cosa già fatta. Con la gestione del pronto soccorso per i codici bianchi e per le prestazioni non critiche, per alleggerire il lavoro del pronto soccorso“.
Riguardo al nuovo ospedale, anche Forza Italia sottolinea la disponibilità di fondi reperiti dalla giunta Tesei. E sottolinea la necessità di approfondimenti tecnici per una soluzione relativa alla localizzazione.
“La Regione ha affidato la realizzazione del Documento di indirizzo alla progettazione a un team interno, che coinvolge anche la direzione dell’Azienda ospedaliera – afferma il capogruppo di Forza Italia -. Dopo il superamento della fase del project financing, siamo aperti a valutare tutte le opzioni sul tavolo. Quello che è certo è che Terni ha bisogno di un grande ospedale, ad elevata specializzazione, nuovo e da realizzare con fondi pubblici. La progettualità più rapida è quella di Colle Obito, accanto all’ospedale attuale. Ma si possono realizzare ipotesi e progetti anche per altre aree della città da individuare. Servono dati certi su cronorogramma, fattibilità tecnica e connessione con il tessuto urbano e le vie di comunicazione. Vanno evitati salti nel buio, ma Terni deve avere un grande ospedale che sia riferimento per l’Umbria sud e un’area territoriale più vasta. Che attragga pazienti da fuori regione. E che dia le risposte attese da mezzo secolo“.