Dopo la bufera mediatica di ieri, con gli attacchi dei partiti del campo largo all’accordo tra centrodestra e Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi sceglie il suo media preferito, Instagram, e ribatte colpo su colpo alle accuse di mancanza di coerenza. Accuse, a dire il vero, che arrivano non solo a lui e non solo da sinistra. Ma anche da una parte consistente del centrodestra e dei militanti ternani dei partiti della minoranza consiliare. Che stanno inondando i social di messaggi contro l’intesa.

E così in Fratelli d’Italia, il partito che forse più di tutti ha subito il rebound della sconfitta elettorale di 15 mesi fa, deve scendere in campo anche il sottosegretario Prisco per far ingoiare il rospo alla base. Dopo l’infruttuoso viaggio romano della delegazione di Terni a via della Scrofa e lo stop alle polemiche imposto dal responsabile organizzativo Giovanni Donzelli, arriva infatti anche il diplomatico via libera del segretario regionale. Uomo di Giorgia Meloni, uomo di governo, la sua voce nel partito è pesante. E chiude lo spazio di manovra per i rigurgiti di contestazione che passano dal territorio.

Distinguo e spiegazioni, comunque, anche in AP. Dove in parecchi vengono da esperienze politiche di sinistra. E sono confluiti nel partito di Bandecchi in cerca di una casa “post-ideologica”, che servisse a dare risposte alla città. Ma andiamo per ordine.

Bandecchi: “Attaccato sulla coerenza per alleanza naturale col centrodestra, a sinistra guardino in casa loro”

Articoli sui giornali nazionali, comunicati stampa a getto continuo, prese di posizione e video sui social. Gli scontri di Bandecchi col centrodestra in questi 15 mesi di amministrazione ternana sono stati l’appiglio per le accuse di incoerenza. Lui, Stefano Bandecchi, ha atteso qualche ora. Poi ha preso il cellulare e ha fatto come suo solito. Un breve monologo per dire che, no, lezioni di coerenza dagli altri partiti e schieramenti non li accetta.

Una parte della sinistra e degli analisti politici dei giornali è totalmente impazzita – attacca il segretario nazionale di AP -. Parlano loro? Quelli del PD stanno insieme a chi gli ha dato dei pedofili per mesi (il riferimento al M5S e al caso Bibbiano, ndr). Sono nati dalla fusione della Margherita, cioè una parte della ex DC, e forse i più “sobri” tra gli ex comunisti. E ora si mettono insieme a quello che resta di Rifondazione Comunista, i 5 Stelle, l’Alleanza Verdi Sinistra. Persone che con le quali non si può realizzare nulla. Partiti per i quali se tocchi un albero sei un criminale, se costruisci un ponte sei un criminale. Se dici che vuoi l’autonomia energetica sei un criminale. Io aggiungo che per loro se non servi il padrone sei un criminale. Chi è il padrone? Non lo so ma mi domando come mai stiamo vendendo l’anima ai cinesi“.

Poi il richiamo a quella che definisce un’alleanza “naturale, per un partito che è incardinato nel PPE. E per il suo passato di sostenitore dei partiti centristi della coalizione.

Io sarei poco coerente? – attacca Bandecchi Sono stato il secondo finanziatore di Forza Italia in passato. E non l’ho mai nascosto. Sto riportando un partito centrista, neo-degasperiano, nell’alveo di un’alleanza che deve riequilibrarsi verso il centro. E tornare ad essere centrodestra, non più destra-centro. Tutti fanno alleanze tutti allargano le coalizioni, tutti si fanno il campo più largo possibile e io non sarei coerente perché non resto da solo in un sistema che non lo permette? Signori, la verità è che prima o poi Bandecchi, alleato o da solo, vi macinerà…“.

Oggi riunione di coalizione, ancora senza Alternativa Popolare, per ribadire l’unità del centrodestra

Il centrodestra si è riunito stamane a Montefalco. Anche per ribadire l’unità dopo le polemiche seguite all’intesa in corso di costruzione con Alternativa Popolare. Un summit che, in nome della firma definitiva da apporre all’accordo affidata alle segreterie nazionali dei cinque partiti, non ha ancora previsto di Stefano Bandecchi e dei suoi, a cominciare dal coordinatore regionale Riccardo Corridore.

C’erano invece Donatella Tesei, i segretari e plenipotenziari dei partiti e dei raggruppamenti civici. Per un rilancio dell’azione di coalizione in vista della campagna elettorale. C’è ancora da fissare la data delle elezioni infatti (dubbi tra 17-18 novembre e primno week end di dicembre). E ci sono da smaltire le scorie dell’accordo che servirà a rafforzare il peso di Terni e del centro dello schieramento a sostegno di Tesei. “Massima condivisione” sulla necessità di allargare la coalizione “a chi condivide il programma” che è stato oggi discusso e affinato in una riunione di più di quattro ore. In questo senso sarebbe stata espressa una sostanziale condivisione sulla necessità di aprire a UDC, socialisti, e anche ad Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi quando si concretizzerà l’accordo politico nazionale gestito dai leader del centrodestra.

La photo-opportunity pubblicata dalla governatrice vede schierati tutti i segretari regionali (Lega, FdI, Forza Italia e Noi Moderati). E serve per rilanciare l’immagine di unità della coalizione in vista della battaglia elettorale. Dalla riunione non sono emerse particolari contrarietà all’alleanza con Bandecchi da parte del centrodestra che governa la Regione. Nei prossimi giorni è quindi prevista la definizione dell’accordo nazionale e quindi quindi di quelli regionali.

Il sottosegretario Prisco (Fratelli d’Italia) chiude le polemiche: “Favorevoli ad allargare coalizione, per non far rivincere la Sinistra”

La forma diplomatica scelta dal segretario regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco, è quella stessa con cui Giovanni Donzelli ha aperto la riunione con i “rivoltosi” umbri e ternani. Buttando la palla nel campo di Lega (il partito della presidente Tesei) e Forza Italia. Un modo di far digerire l’accordo che in sede nazionale ha visto coinvolto tutto il centrodestra. E che per le Regionali in Umbria e Liguria ha visto spendersi anche la presidente del Consiglio. Che ha chiamato il sindaco di Genova Bucci per convincerlo a candidarsi. E che in Umbria ha chiesto di fare ogni sforzo per evitare il 3-0 dato pr possibile dai sondaggi.

Non a caso la voce di Fratelli d’Italia sul territorio è quella di Emanuele Prisco. Il più vicino a Giorgia Meloni (perché sottosegretario all’Interno), che lei a chiamato a guidare l’Umbria al posto di Zaffini. Uno che appena pochi giorni fa sparava a zero su Bandecchi e spergiurava che ogni alleanza sarebbe stata impossibile.

La Lega che esprime la candidatura a presidente di Donatella Tesei – detta Prisco all’ANSA – ci chiede, insieme a Forza Italia, di allargare la coalizione in Umbria e non solo. Fermo restando il quadro di alleanze che si profila a livello nazionale, noi lavoriamo per confermare il buon governo in Umbria e siamo favorevoli all’allargamento della coalizione se utile a non riconsegnare alla sinistra la regione“.
E su Terni cosa accadrebbe se l’accordo delineato, ma non ancora firmato, dovesse andare in porto? Gli chiedono.
Resteremo comunque all’opposizione di un’amministrazione comunale che ci vede molto critici su forma e merito delle scelte amministrative“. Ma il messaggio è chiaro: AP in Umbria è nel centrodestra. Si passi oltre.

I distinguo e i travagli dei post-ideologici di sinistra dentro Alternativa Popolare

Quelli di centrodestra che fanno fatica a inghiottire il rospo-Bandecchi si sono presi la scena. Ma dentro Alternativa Popolare ci sono molti esponenti e amministratori, provenienti da sinistra, che adesso si ritrovano alleati a livello nazionale e regionale col centrodestra di Giorgia Meloni e Donatella Tesei. Alcuni di loro hanno lavorato per un approdo definitivo a una delle due coalizioni in un sistema bipolare. Come il vicesindaco e coordinatore regionale Riccardo Corridore. Che ritirando la sua candidatura all’inizio di luglio, ha dato il via al processo. Lui spiegò già allora questa scelta post-ideologica, lanciando proprio la candidatura di Bandecchi. Una candidatura che ha spinto il centrodestra a portarsi in casa il seguito e l’appeal che il sindaco ha su Terni e su una parte dell’opinione pubblica.

Poi c’è l’assessore Sergio Cardinali. Ex segretario dei chimici della CGIL, una vita passata a sinistra. Lui ha affidato a Facebook le sue riflessioni.

Andrò avanti a lavorare per questo governo cittadino – afferma Cardinali -. Per portare a termine le tante partite aperte che stanno cambiando volto alla città. Per 30 anni ho combattuto a fianco dei lavoratori che chiedevano una politica concreta. Ho visto il nulla cosmico in politica che ha assistito inerme alla chiusura delle fabbriche e al depauperamento funzionale del territorio: Camera di commercio, Usl, Ospedale, Università. Potrei rispondere che il M5S è stato al governo con la Lega. Che il PD ha condiviso i governi tecnici con Forza Italia e Salvini. Ci sono cose giuste che devono essere fatte per il bene della comunità e non hanno colore politico. Tutto il resto è noia“.

Risposta sottoscritta, tra gli altri, anche dal presidente della Terza commissione Claudio Batini, che l’ha rilanciata, e dal candidato a sindaco di Polino, Saverio Matteucci, erede di una dinastia sempre a sinistra. Insomma, in AP accordo digerito.