Sono passate solo due settimane dal passo di lato di Riccardo Corridore, ex candidato governatore di Alternativa Popolare, e la mossa ha sortito l’effetto voluto: il centrodestra è pronto ad aprire un laboratorio politico con AP e centristi per le prossime elezioni regionali. La notizia è rimbalzata ieri sera a Terni, dove le linee telefoniche si sono fatte roventi. Ci sarà bisogno di un passaggio a Roma, di un via libera dai centri nevralgici dei partiti della coalizione. Ma le riflessioni in corso in Umbria, secondo i bene informati, avrebbero già portato alle prime aperture. Il centrodestra è uscito acciaccato dalle ultime due tornate amministrative in Umbria. E ora ha bisogno di trovare nuovo slancio e, soprattutto, di farsi una trasfusione di nuovi contenuti. E per trovare il ricostituente ha bisogno di guardare all’area moderata.
Lì, in mezzo al campo, ci sono Stefano Bandecchi, con la sua Alternativa Popolare, e i centristi di Azione e Italia Viva, in preda a profonde riflessioni. In più ci si è messa l’accelerazione impressa dal “Patto Avanti”, il campo extralarge di centrosinistra che ha designato Stefania Proietti a candidata unitaria. Un endorsement che ha polarizzato ancora di più la politica umbra. Portando a quelle “forti riflessioni di carattere politico“, che proprio Corridore evocava nella sua lettera al segretario nazionale di AP, Stefano Bandecchi. Perché nel centrosinistra ormai i liberaldemocratici stanno sempre più stretti. Schiacciati da un PD che vira a sinistra e dalla difficile coesistenza con Movimento 5 Stelle, Alternativa Verdi e Sinistra e Pace, Terra e Dignità.
Elezioni regionali: la discesa in campo di Bandecchi con la lista di AP ha sparigliato le carte
Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, lo ha detto e ripetuto: “Correrò per la Regione da solo con una lista di AP”. Ma nel mirino del segretario nazionale di Alternativa Popolare c’è l’apertura di un tavolo di trattativa col centrodestra. Un laboratorio politico, da aprire a Roma in sede di segreterie nazionali, dove lui porterebbe la candidatura autorevole del sindaco della seconda città umbra e del capo politico di un partito affiliato al PPE.
L’ostacolo più grosso per un accordo che allarghi il campo del centrodestra, è rappresentato proprio dalla personalizzazione dei movimenti in campo. Non è un caso che pochi giorni fa, la segretaria provinciale perugina di Forza Italia, Fiammetta Modena, abbia ripreso un tema già aperto dal ternano Raffaele Nevi, braccio destro del coordinatore nazionale Antonio Tajani.
“In questo momento noi non abbiamo sul tavolo la questione dei nomi – ha detto Modena – ma abbiamo sul tavolo la questione della costruzione delle alleanze. Perché è su quello che si vince o si perde: se noi trovassimo papa Francesco che viene a fare il candidato alla presidenza della Regione dell’Umbria ma non abbiamo costruito una coalizione, papa Francesco perde“.
Ecco la richiesta, che per motivi diversi, tutti i partiti della coalizione hanno fatto a Roma. Fratelli d’Italia, ad esempio, ha ancora le scorie da digerire della batosta presa proprio a Terni da Bandecchi. E chiede alla Capitale come muoversi. La Lega difende Tesei con le unghie e con i denti. Tanto che in molti sostengono che l’unico modo per rimuovere la sua candidatura è che sia lei stessa a farsi da parte. Forza Italia si apre all’allargamento, che rafforzerebbe l’area moderata della coalizione. Se da Roma diranno che si deve trattare, allora si aprirà il laboratorio politico.
Non c’è solo Alternativa Popolare, tanti mal di pancia nei liberaldemocratici. E ora si guarda al modello Basilicata
Il modello a cui si guarda in Umbria per avviare il “laboratorio delle alleanze” è quello della Basilicata. Lì Vito Bardi ha vinto con una coalizione che andava dalla destra, fino a democristiani, popolari, Azione e Italia Viva. Modello che, ad esempio, piace e non poco al capogruppo ternano di Forza Italia e dirigente regionale del partito Francesco Maria Ferranti, che da mesi spinge verso il laboratorio che ha vinto in Basilicata nei dibattiti interni al partito forzista.
Poi ci sono i centristi. La scelta di tenere fuori Azione dalla giunta comunale di Perugia, nonostante il lavoro del segretario Giacomo Leonelli a sostegno di Ferdinandi, ha creato numerosi mal di pancia. Ogni articolo nazionale sul Patto Avanti dell’Umbria, è commentato con sarcasmo dall’onorevole Enrico Costa (appena dimessosi da vicesegretario di Azione) su Twitter. E nei giorni scorsi, insieme all’economista renziano Marattin, proprio Costa ha firmato un appello per la creazione di un nuovo partito moderato, centrista e liberaldemocratico con le mani libere per le alleanze.
Insomma, al centro in Umbria c’è vita e vitalità. E Alternativa Popolare è pure convinta (il gradimento del sondaggio de Il sole 24 Ore per Bandecchi ha dato conferme in questo senso) di avere i voti ternani in grado di spostare gli equilibri.
Consiglio regionale, domani elezione di Eleonora Pace (FdI) alla Presidenza. Elena Proietti entra in assemblea
L’Assemblea legislativa dell’Umbria, a seguito della formalizzazione delle dimissioni da parte del consigliere Marco Squarta (FdI), ha nominato Elena Proietti Trotti (FdI), seconda dei non eletti della stessa lista. In seguito si è svolta la prima votazione per la scelta del presidente. L’esito dei tre scrutini odierni non ha consentito di raggiungere i quattro quinti dei componenti (12 voti per Eleonora Pace; altre schede bianche). L’elezione è dunque rinviata alla seduta già convocata per le ore 12 di domani, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti.
Elena Proietti Trotti (FdI) è nata nel 1987, ha un figlio, vive a Terni. Laureata in Scienze della formazione all’Università di Perugia, con successiva specializzazione in Ricerca sociale per la sicurezza interna, ha un master in Linguaggi per la sicurezza. Arbitro di calcio dal 2002 al 2015, dal 2015 amministratore di uno studio medico privato. Assessore comunale a Terni con delega allo sport, al turismo e alle pari opportunità dal luglio 2018 al giugno 2023. Attualmente consigliere comunale di FdI a Terni.