Il caso è quello delle Centrali Operative Territoriali (COT) ed è esploso in piena estate per l’accelerazione impressa dalle direzioni delle Aziende USL di Perugia a Terni all’inserimento degli infermieri. Dopo mesi di mancata attuazione delle delibere di giunta regionale che istituiscono i COT, infatti, le direzioni sanitarie delle aziende sanitarie hanno emesso i bandi per la ricollocazione del personale sanitario altamente qualificato.

Ed è scoppiata la bufera. A Perugia, le procedure vengono fortemente contestate dal sindacato NurSind che ha emesso una nota in cui si parla di “totale disorganizzazione e di procedure pco trasparenti“. Analoga protesta a Terni, dove ad alzare la voce sono il consigliere comunale di Alternativa Popolare, Claudio Batini, e il consulente per la sanità del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, Mario Gallini, secondo i quali “sembrano esserci alcune questioni poco chiare“.

A Perugia il NurSind denuncia disorganizzazione della USL1 sulle Centrali Operative Territoriali e nomine ad personam

NurSind è sconcertata dalla disorganizzazione sui COT – dice Marco Erozzardi, segretario regionale del sindacato – e da procedure secondo noi poco trasparenti. Una situazione oramai perdurante da mesi e mesi presso AUSL Umbria 1. Procedure che creano un enorme malcontento tra i dipendenti, già tentati in tanti dal fuggire verso altre aziende più appetibili“.
Rispetto alle delibere regionali del 2023, la direzione aziendale avrebbe emesso solo il 24 giugno scorso una manifestazione di interesse per l’inserimento di 12 infermieri nelle quattro COT Spoke. Queste includono il modulo 1 e 2, che coprono l’area distretto del perugino e l’area distretti Trasimeno e Media Valle del Tevere. E il modulo 1 e 2, che coprono l’area distretti Alto Tevere-Alto Chiascio-Assisano.
Nello stesso giorno, il Direttore Sanitario della Ausl avrebbe emanato un ordine di servizio per assegnare temporaneamente tre infermieri specifici alle COT. “Bypassando – secondo il sindacato – qualsiasi procedura selettiva e rimandandola a una futura e non definita riorganizzazione aziendale. NurSind chiede che l’assessore Regionale competente, la Direzione Regionale della Sanità e le forze politiche tutte accendano i riflettori sulla discutibile gestione in atto alla Ausl Umbria 1 – prosegue Erozzardi -. E che, dall’analisi delle criticità presenti all’interno dell’azienda ne traggano conclusioni chiare che possano portare anche a decisioni nette in relazione alla Direzione Generale ed a favore di dipendenti ed utenti”.

A Terni Alternativa Popolare contro i bandi della USL2 sui COT: “Tempistica irrituale per l’emissione degli avvisi”

Nel Ternano, invece, la situazione è finita all’attenzione di Alternativa Popolare, che ha diffuso una nota nella quale vengono chieste delucidazioni all’azienda sanitaria sulla ricollocazione del personale altamente qualificato e sulle procedure seguite.
La situazione che ci è stata descritta da dipendenti e cittadini stupisce – dicono il consigliere Batini e il dottor Gallini -. Perché la sanità sta molto a cuore ai cittadini, preoccupati dal fatto che a Terni si viva una situazione di degrado. La Ausl Umbria 2 ha emesso l’avviso di manifestazione d’interesse per il personale da assegnare allea COT di Terni e di Spoleto a marzo. Tale bando era rivolto anche alle attività assistenziali a pazienti affetti da gravissima disabilità nei rispettivi territori di competenza“.

Poiché non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti, il 14 giugno scorso sarebbe stato emanato un secondo avviso. Dal quale, però sarebbe sparita l’indicazione dei pazienti affetti da gravissima disabilità. L’avviso prevedeva 6 posti alle Centrali Operative Territoriali (COT) di Terni e altrettanti a quelle di Spoleto.

Il secondo avviso – denunciano i due esponenti di AP – è stato pubblicato con scadenza a soli 2 giorni di distanza (domenica 16 giugno). Una situazione particolare, in quanto gli avvisi devono avere una scadenza di almeno 15 giorni. Che, solo in caso di estrema urgenza, possono essere ridotti a 5. E la graduatoria è stata pubblicata solo 3 giorni dopo. Perché questa procedura irrituale?“.

Ecco cosa sono le Centrali Operative Territoriali dell’Umbria

Le Centrali Operative territoriali sono strutture che svolgono una funzione di coordinamento della presa in carico della persona. Oltre che di raccordo tra servizi e professionisti per assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Si tratta di una piattaforma organizzativa necessaria per garantire le transizioni tra i vari servizi assistenziali previsti nel percorso del paziente.

E’ prevista una Centrale Operativa Territoriale ogni 100 mila abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il Distretto abbia un bacino di utenza maggiore.
In Umbria sono previste nove COT, con una sede Hub e quattro sedi spoke, ciascuna delle quali articolata in due moduli. Si tratta di strutture assolvono a funzioni distinte e specifiche, seppur tra loro interdipendenti. In particolare, competono alla COT hub le funzioni di indirizzo e coordinamento a livello centrale. Anche per garantire l’omogeneità delle prestazioni ed azioni sul territorio, nonché le funzioni sovradistrettuali per la gestione di casistiche complesse. Mentre spettano alle COT spoke le funzioni gestionali nell’area di competenza, nonché di attuazione ed operatività delle indicazioni fornite dalla centrale Hub.