14 Apr, 2025 - 21:00

Cellule mesenchimali, trapianto storico a Perugia: nuovo orizzonte per la sanità umbra

Cellule mesenchimali, trapianto storico a Perugia: nuovo orizzonte per la sanità umbra

Un passo decisivo per la medicina rigenerativa è stato compiuto all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove per la prima volta in Umbria è stato effettuato un trapianto autologo di cellule staminali mesenchimali. L’intervento, portato a termine da un’équipe coordinata dal dottor Lorenzo Maria Di Giacomo, medico della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia diretta dal professor Auro Caraffa, ha segnato un primato non solo regionale ma anche in ambito nazionale per l’approccio innovativo adottato nella gestione di un grave trauma ortopedico.

Il paziente, un uomo di 56 anni, era rimasto vittima di un grave incidente motociclistico che gli aveva causato una frattura complessa a un arto inferiore. “A causa della gravità del trauma - spiega l’Azienda ospedaliera - si è reso necessario un intervento chirurgico avanzato, con tecniche all’avanguardia che hanno previsto anche l’impiego di cellule staminali prelevate dallo stesso paziente”.

Il dottor Di Giacomo entra nel merito dell’operazione:Per la ricostruzione dell’arto - sottolinea - è stato impiegato un fissatore esterno con meccanismo a slitta, che permette il trasporto progressivo di un segmento osseo in direzione della frattura, favorendo la rigenerazione dell’osso”. Ma la vera novità risiede nell’utilizzo delle cellule mesenchimali, una tipologia di cellule staminali adulte, derivate dal mesoderma, note per il loro elevato potenziale rigenerativo.

Tecnologia mini-invasiva e rigenerazione ossea

“La tecnica utilizzata - prosegue Di Giacomo - è stata mini-invasiva, consentendo di evitare ampie incisioni e ridurre al minimo il danno ai tessuti molli già compromessi dal trauma. Le cellule mesenchimali sono state prelevate dal midollo osseo del paziente stesso e abbinate a un innesto di una sostanza osteoinduttrice, per stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo nella zona interessata”.

Un procedimento che unisce biotecnologia, chirurgia avanzata e rigenerazione naturale, in una sinergia ormai sempre più centrale nel trattamento delle fratture complesse e delle lesioni ossee resistenti ai metodi tradizionali.

Il professor Auro Caraffa, direttore della struttura complessa, evidenzia il valore scientifico di questa strategia: “I fattori di crescita derivati dalle cellule mesenchimali - afferma - hanno recentemente suscitato un crescente interesse nel campo della rigenerazione muscoloscheletrica. Il supporto della letteratura scientifica internazionale conferma il potenziale di queste tecniche nel migliorare la guarigione ossea e nel ridurre i tempi di recupero”.

L’approccio combinato di cellule staminali autologhe, stimoli biomeccanici e sostanze osteoinduttive rappresenta un’evoluzione della medicina personalizzata. “Si tratta - continua Caraffa - di un passo avanti nella gestione delle fratture non guaribili e dei difetti ossei, contribuendo a ridurre gli oneri fisici, economici e sociali associati a queste patologie”.

Un’operazione che guarda al futuro della sanità

Il risultato dell’intervento è stato giudicato un successo. Secondo l’Azienda ospedaliera, il paziente ha iniziato un percorso riabilitativo post-operatorio con “ottime prospettive di guarigione completa”. E, oltre alla soddisfazione del team medico, si registrano parole di apprezzamento da parte della direzione sanitaria e delle istituzioni.

“Grazie a questo intervento - commenta Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia - si apre una nuova possibilità terapeutica per i pazienti con esiti di gravi traumi ossei, offrendo una cura all’avanguardia che unisce la medicina rigenerativa con le moderne tecniche ortopediche”.

De Filippis non nasconde l’orgoglio per un risultato che, oltre all’innovazione medica, testimonia la qualità del lavoro svolto dalla struttura: “Questo traguardo rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia ortopedica e traumatologica - aggiunge - e sottolinea l’impegno della nostra équipe nell’adottare soluzioni all’avanguardia a beneficio della salute e del benessere dei pazienti”.

Il valore dell’intervento non è passato inosservato neppure a livello politico. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha voluto congratularsi con l’équipe e con l’Azienda ospedaliera per il risultato raggiunto. “Il successo di questo intervento innovativo in Umbria - ha dichiarato - è un segnale positivo per il futuro della chirurgia ortopedica e una dimostrazione dell’impegno del nostro sistema sanitario nell’introduzione di tecniche all’avanguardia per il miglioramento della salute dei nostri cittadini”.

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Lorenzo Farneti
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