In Umbria i numeri parlano di una crescita costante. Le diagnosi accertate di celiachia si avvicinano ormai a soglie impensabili fino a qualche anno fa. Se le stime verranno confermate, entro dicembre 2025 i casi ufficiali potrebbero sfiorare quota 5.000. A fare il punto della situazione è stata l'Aic regionale durante l'assemblea annuale che si è svolta a villa Buitoni, nel cuore di Perugia.
"In base ai dati ufficiali del 2023, - ha spiegato Samuele Rossi, presidente di Aic Umbria - in Umbria abbiamo 4.410 casi diagnosticati, con un incremento annuo medio che si basa sul 5%. Con queste premesse, stimiamo che nel 2024 avevamo già toccato la soglia delle 4.600 diagnosi e alla fine del 2025 rischiamo di arrivare a 5.000 casi. Ma in teoria sono di più. Ce ne aspettiamo almeno 8.000 perché si stima che almeno l'1% della popolazione sia celiaca e quindi anche in Umbria mancano ancora all'appello tante persone".
Tra gli annunci più attesi, quello che riguarda l'avvio delle attività di prevenzione su scala pediatrica. Una svolta che coinvolgerà anche la regione, dopo l'esperienza pilota già avviata in altre quattro aree italiane. Si tratta di un'indagine su larga scala che punta a intercettare precocemente celiachia e diabete di tipo 1, attraverso test specifici per la ricerca degli anticorpi.
"L'Italia è il primo paese al mondo che si dota di una legge per lo screening di diabete 1 e della celiachia, la legge Mulè n. 123 del settembre 2023, che prevede in tutta la popolazione pediatrica la ricerca degli anticorpi specifici per queste due patologie. Nel 2023 era già partito il progetto pilota in quattro regioni italiane e dai primi dati pubblicati è emersa la positività della presenza degli anticorpi della celiachia anche con punte del 2.5%. È un primo riscontro e va tutto verificato in larga scala ma queste cifre già ci fanno immaginare che l'ipotesi dell'1% della popolazione celiaca possa essere rivista al rialzo. Per la partenza della campagna di screening in Umbria dobbiamo aspettare i decreti attuativi che stabiliranno l'iter da seguire e che spero che siano pubblicati nelle prossime settimane", ha dichiarato Samuele Rossi.
L'incontro si è aperto con l'esame delle attività portate avanti dall'associazione nel corso dell'anno e con l'approvazione del bilancio consuntivo. Samuele Rossi, affiancato dalla segretaria Marta Sargeni, ha raccontato il percorso condiviso con soci e volontari. Spazio poi a un intervento di Sara Quartarella, che ha analizzato il modo in cui il racconto della celiachia si sta trasformando nell'ecosistema digitale.
Nel pomeriggio la parola è passata alla medicina. Una sessione di lavori moderata da Giuseppe Castellucci ha permesso un confronto serrato con esperti e professionisti del settore. Sono intervenute Rita Cozzali, con una panoramica su metodi diagnostici e screening, Olivia Morelli sulle possibili strategie terapeutiche e Maria Giulia Berioli, che ha approfondito il nesso tra celiachia e diabete e le sinergie tra gruppi di pazienti.
In Italia, la celiachia interessa circa l'1% della popolazione, pari a circa 600.000 persone. Tuttavia, secondo i dati del 2022, le diagnosi ufficiali sono 251.939, con una prevalenza femminile del 70% (176.054 donne) rispetto al 30% maschile (75.885 uomini). Questo indica che oltre 350.000 italiani potrebbero essere celiaci non diagnosticati. Le regioni con il maggior numero di casi registrati sono la Lombardia (49.278), il Lazio (26.854), la Campania (25.266) e l'Emilia Romagna (21.935), mentre le regioni con meno casi sono la Valle d'Aosta (696) e il Molise (1.141). Nel 2022, sono state effettuate 10.210 nuove diagnosi, in aumento rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò, il 56% della popolazione italiana dichiara di avere scarsa o nessuna conoscenza sulla celiachia, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione.