L’annuncio del sindaco Bandecchi arriva durante il consiglio comunale e a originarlo è una polemica col PD: si cerca l’intesa sul nuovo CDA del Servizio Idrico Integrato. E stavolta, dopo che l’accordo per le nomine con i Comuni di centrosinistra era naufragato, con un giro di valzer si cambia interlocutore. Il primo cittadino di Terni, il Comune più grande dell’ambito territoriale, cercherà di trovare un’intesa con i sindaci di centrodestra. Perché il CDA attuale è ancora in regime di prorogatio, Palazzo Spada pesa per quasi il 19% nella compagine azionaria, ma c’è bisogno di superare la maggioranza assoluta della componente pubblica per eleggere il nuovo consiglio.

Dietro le quinte, il sindaco ha affidato la trattativa al suo vice Riccardo Corridore. Sarà lui a discutere, nelle prossime settimane con i sindaci dell’ATO (l’Ambito territoriale) per cercare nuovi equilibri. Ma è scontato che la trattativa, che parte in salita, coinvolgerà anche i partiti della coalizione di opposizione.

Bandecchi sbotta in consiglio e sul Servizio Idrico apre al centrodestra per una nuova trattativa

Il ribaltone non era passato nell’ultima assemblea degli azionisti, dove invece aveva retto l’alleanza del Comune di Terni con ASM e ACEA (Umbriadue) per l’elezione del collegio dei revisori dei conti. Ma ora Bandecchi cerca di superare la paralisi strizzando l’occhio al centrodestra.

L’intenzione di andare a discutere con i Comuni retti dai sindaci di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, è stata esplicitata in consiglio comunale. Quando replicando ai consiglieri del PD, che cercavano un blitz con un 11 di emendamenti per autorizzare una farmacia in via Gonzaga, il sindaco ha lanciato il sasso nello stagno.

Questo modo di fare dimostra la disorganizzazione della sinistra – è sbottato Bandecchi -. Volete insegnarci come si guida un Paese e come si guida un Comune. Con questo atteggiamento una cosa l’avete ottenuta. Se il centrodestra sarà d’accordo faremo un accordo con loro. E così nomineremo il nuovo CDA del SII. Perché secondo me dimostrate la vostra totale incapacità e inaffidabilità sul piano politico, gestionale e sociale. Questo modo di agire mi convince a cambiare strada. Lo sapete che l’accordo con la sinistra era già fatto. Ma non l’avete mantenuto. Ora guarderemo altrove e con il SII saremo a posto“.

La lunga storia degli accordi mancati che aveva portato alle prime fuoriuscite da AP

Il sindaco si riferiva all’intesa che era stata raggiunta a inizio mandato, per portare l’avvocato ternano Lorenzo Filippetti (allora coordinatore provinciale di Alternativa Popolare) alla presidenza SII. Un’intesa raggiunta coi sindaci di centrosinistra, che non aveva tenuto alla prova del vaglio del PD e degli altri partiti del campo largo. Da allora erano partite frizioni e fraintendimenti, che avevano portato all’uscita di Filippetti dal partito. Poi AP ha provato ad andare da sola. O meglio, a trovare sponda nel partner privato ASM-Acea con un patto di ferro che si è trasferito nella multiutility (presidente Ghione) e in Umbria Distribuzione Gas (ribaltone nelle maggioranze con Italgas).
Ma in SII la situazione è più complessa, perché l’azionariato pubblico è molto parcellizzato e c’è bisogno di una maggioranza più ampia della parte pubblica (51% del totale del capitale). Ora quindi partirà una nuova trattativa, col centrodestra e i suoi sindaci come interlocutori.

I segnali che arrivano da Fratelli d’Italia (che esprime il presidente Carlo Orsini, anche lui avvocato) sono freddi. Le scorie dell’assemblea degli azionisti che è stata molto tesa e i trascorsi nei rapporti con Bandecchi dei maggiorenti del partito non aiutano. Poi ci sono gli altri partiti della coalizione, Lega e Forza Italia. La partita, insomma, è complessa. E incrocia anche i prossimi appuntamenti elettorali. Ballottaggi e, soprattutto, le regionali del prossimo inverno.

Il siparietto sulle magliette dei consiglieri Ferranti e Proietti e la firma del sindaco

Il selfie dei consiglieri Ferranti (FI) e Proietti (FdI) con la maglia ironica

Che ci siano in atto prove di disgelo, lo testimonia la reazione, divertita e sportiva, di Bandecchi al siparietto dei consiglieri Francesco Ferranti (FI) e Elena Proietti (FdI). Che si sono presentati in consiglio comunale con una maglietta con stampato il prefisso italiano internazionale 039, come la percentuale dei voti di AP alle ultime europee.
Bandecchi l’ha presa a ridere. Si è alzato, ha abbracciato soprattutto Ferranti e poi ha deviso di firmare la maglietta con una scommessa. “Questo 0.39 – ha detto ai due consiglieri di opposizione – si trasformerà in un 39%. Tenetevi stretta la maglietta, perché diventerà preziosa“.
E Ferranti non ha resistito al rilancio: “Sono contento, sindaco, che tu sia qui a Terni – ha chiosato -. Hai inaugurato il Drago voluto da Latini (il precedete sindaco, ndr), fatto progettare da Latini e finanziato da Latini. Meglio che stai qui a fare cose belle per la città, piuttosto che andare in giro da Trento alla Sicilia per rimediare lo 0.39%“.
Risate finali e partita rimandata. Magari al tavolo delle trattative per le nomine.