Il Cavallo del Catria non è soltanto un animale da allevamento: è un simbolo di identità, storia e cultura. La sua terra d’origine è Cantiano, oggi comune marchigiano, ma storicamente legato a Gubbio e tuttora compreso nella diocesi eugubina. Un filo che unisce da secoli l’Umbria e le Marche, testimoniato dalla vicinanza geografica e da una comune tradizione agricola e pastorale.
“Un legame forte tra uomo, cavallo e natura. L’unica razza di cavalli autoctona delle Marche. Fare del Catria e del Nerone, paesaggi montani unici nel loro genere, un punto di riferimento nazionale per il turismo equestre”.
Con queste parole il sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, ha riassunto lo spirito della nuova edizione di Cantiano Fiera Cavalli 2025, in programma dal 12 al 19 ottobre a Chiaserna, nel cuore del Parco e Centro Ippico “La Badia”.
La manifestazione, giunta alla 46esima Mostra Mercato regionale del cavallo e alla 39esima Rassegna del Cavallo del Catria, rappresenta un appuntamento imprescindibile per il territorio. Non solo tradizione, ma anche economia e sviluppo: insieme alla Turba, la Fiera Cavalli è la più importante vetrina di Cantiano, capace di attrarre visitatori e turisti da tutta Italia.
Il sindaco Piccini ha sottolineato:
“Il cavallo del Catria è una razza dalle grandi potenzialità. Il successo di questo evento è legato al paesaggio e all’ambiente di grande qualità, all’aperto, alle pendici del monte Catria. Questo animale nasce come cavallo da allevamento e da carne, ma oggi è la razza principale per sviluppare l’equitazione e il turismo equestre”.
Accanto al cavallo, la Fiera valorizza anche le eccellenze gastronomiche locali: “Uniremo al cavallo il pane di Chiaserna, la Birra del Catria, le amarene, il tartufo, i salumi e tutti i prodotti tipici del nostro territorio. Per noi la Fiera Cavalli è un vanto e abbiamo investito tanto su questo evento centrale per l’economia del territorio cantianese”.
La manifestazione si svolgerà al Parco e Centro Ippico La Badia di Chiaserna, struttura unica nel suo genere per la valorizzazione del Cavallo del Catria. Qui sarà allestita l’Agorà del Catria, un’area convegni pensata come spazio di confronto, incastonata tra l’arena coperta e i pascoli verdi.
Il presidente dell’Associazione Allevatori Cavallo del Catria, Giuseppe Travagliati, ha spiegato:
“Il cavallo è il legame fisico tra la natura del territorio e la sua economia. Cinque anni fa i nostri cavalli erano sconosciuti, oggi sono il tesoro della Regione Marche, con tre esemplari meravigliosi che si trovano in Germania. La nostra Associazione conta circa 50 soci, e il numero di cavalli allevati è cresciuto da 700 a oltre 1000”.
Il vicepresidente di Anareai (Associazione Nazionale Razze Equine e Asinine Italiane), Giacomo Romitelli, ha ricordato l’importanza del lavoro di selezione:
“Abbiamo la tenuta del libro genealogico del Cavallo del Catria e di altre razze equine e asinine. Il nostro compito è dettare le linee guida di sviluppo. Quest’anno avremo veri esperti di razza che presenteranno i soggetti condotti alla cavezza, valutandoli per morfologia, carattere e presentazione. Sarà premiato lo standard di razza, non tanto la bellezza dell’animale”.
Il Cavallo del Catria non è una scoperta recente. Le prime tracce scritte risalgono al Monastero di Fonte Avellana, dove già nel 1050 si citano cavalli allevati sulle pendici del monte. Nel corso dei secoli, la razza ha mantenuto le sue caratteristiche di rusticità e resistenza, adattandosi perfettamente ai pascoli montani.
Il presidente della Comunanza Agraria di Chiaserna, Sebastiano Galeotti, ha ricordato:
“Il cavallo del Catria è rustico, adatto allo sfruttamento delle montagne, ideale per il turismo equestre grazie al suo carattere docile e mansueto. Mio padre raccontava sempre che quando andava al mercato riconosceva le persone dai cavalli o dai muli legati alle staccionate. Qui, fino a sessant’anni fa, ci si muoveva soprattutto con gli animali”.
La Comunanza Agraria di Chiaserna, composta da dodici famiglie storiche, svolge da secoli il compito di custodire il territorio dove i cavalli pascolano allo stato brado. Si occupa di fontane, recinti, pascoli, con una proprietà collettiva di circa mille ettari.
“La nostra istituzione risale al Medioevo – ha spiegato Galeotti – e nel tempo è stata regolata dalle leggi del 1896, del 1927 e del 2017. L’obiettivo è tutelare e valorizzare l’ambiente. I cavalli del Catria vivono liberi, e questo rappresenta un valore unico che vogliamo trasmettere”.
La Fiera Cavalli di Cantiano non è solo un appuntamento per allevatori e appassionati: è una festa popolare che genera ricadute importanti per l’economia locale. Caroselli, mostre, esibizioni, mercatini, spettacoli equestri e degustazioni di prodotti tipici animano il paese per una settimana intera.
Il progetto punta a creare una vera e propria Filiera del Cavallo del Catria, che veda al centro il turismo equestre, le scuole di equitazione e le attività outdoor. Il paesaggio montano del Catria e del Nerone, unico nel suo genere, rappresenta infatti un punto di riferimento nazionale per il turismo equestre.
Dal 12 al 19 ottobre 2025, la Fiera sarà articolata in più sezioni:
Area Cavallo del Catria, con contatto diretto con gli animali.
Arena coperta, dedicata alle attività dell’Associazione Allevatori.
Arena spettacoli, con show equestri firmati dalla regia di Nico Belloni e artisti internazionali.
Area Mercato e Tipicità, con stand gastronomici e prodotti locali.
Il tutto patrocinato dal Comune di Cantiano, dalla Regione Marche e dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Oggi esistono circa 1200 esemplari di Cavallo del Catria nel mondo. Un dato in forte crescita, che dimostra il valore di una razza che in pochi anni è passata dall’essere quasi sconosciuta al diventare un tesoro regionale e nazionale.
La sfida per il futuro è consolidare questo patrimonio, unendo tradizione e innovazione, memoria e prospettive.
La Fiera Cavalli 2025 rappresenta non solo un evento di costume o di mercato, ma la celebrazione di un’identità profonda.
Come ha ricordato il sindaco Piccini:
“Per noi la Fiera Cavalli è un vanto. È l’orgoglio di un territorio che ha saputo custodire una razza autoctona, valorizzarla e oggi proporla come motore di sviluppo economico, turistico e culturale”.
Il Cavallo del Catria, nato sulle pendici del monte, oggi corre verso il futuro: ambasciatore di un legame indissolubile tra uomo, cavallo e natura.