Oggi vi conduciamo nuovamente alla scoperta delle leggende che animano il nostro territorio, storie secolari tramandate di generazione in generazione, custodi del fascino senza tempo che raccontano la bellezza dell’Umbria e i segreti nascosti dietro alcune delle sue opere più suggestive, che siano naturali o frutto della mano dell’uomo.

Nel nostro approfondimento odierno, ci dirigiamo verso il Castello di Macereto, una delle strutture più affascinanti e, al contempo, ancora troppo poco conosciute della regione. Le sue maestose mura si erigono nel comune di Piegaro, un incantevole comune di poco più di 3.000 abitanti, situato nel cuore dell’Umbria, lungo la storica strada che collega Perugia a Città della Pieve.

In questo articolo, vi guideremo alla scoperta delle antiche origini di questo maniero, un affascinante spaccato di storia, e della leggenda che narra delle misteriose presenze che si aggirano tra le sue imponenti mura.

La storia del Castello di Macereto

Nonostante, purtroppo, molte delle sue caratteristiche distintive siano andate perdute con il passare del tempo, questo antico castello, risalente al XIV secolo, vanta una storia di grande fascino e importanza. Sebbene la sua fondazione possa essere attribuita solo al XV secolo, periodo in cui fu ufficialmente classificato come castello, la sua storia affonda le radici ben prima di tale data, addirittura secoli prima. Nell’elenco del 1282, la località era infatti definita come villa, con una popolazione di 20 focolari, e tale denominazione perdurava anche nel 1370.

Soltanto nella seconda metà del XV secolo, negli estimi della zona, Macereto viene classificato come castello. Tuttavia, le sue possenti mura potrebbero essere state erette prima di tale data, poiché, come racconta il Pellini, nel 1443 Ciarpellone, luogotenente di Piccinino, che aveva già saccheggiato Piegaro e costretto gli abitanti a emigrare, assalì e conquistò anche Macereto, che all’epoca era già un castello ben strutturato.

Nel 1444, Papa Eugenio IV contribuì alla sua ricostruzione, estinguendo un ingente debito contratto dagli abitanti di Macereto e Piegaro con la Curia, e concedendo loro l’esenzione dalle imposte per un triennio. Nel 1452, anche Papa Niccolò V intervenne con cospicui aiuti e privilegi a favore della comunità locale. Tuttavia, oltre a queste vicende, non si registrano altre informazioni storiche particolarmente rilevanti.

Una leggenda antica, intrisa di sangue e mistero

Come accennato in precedenza, le origini del castello risalgono al XV secolo, un periodo in cui la sua storia appare avvolta da un velo di mistero, priva di vere e proprie documentazione ufficiali. Si ritiene che il castello sia sorto da un piccolo borgo arroccato, che venne trasformato in un’imponente struttura fortificata. La sua funzione principale era quella di proteggere il vicino villaggio di Piegaro, fungendo da avamposto strategico grazie alla posizione elevata e alla vista panoramica che la torre offriva su un vasto territorio circostante.

Fu proprio in questo contesto, nel 1443, quando Ciarpellone assalì, conquistò e saccheggiò con violenza Macereto, che cominciò a diffondersi la voce di una misteriosa e inquietante leggenda: quella dei fantasmi di guerrieri caduti che, ancora oggi, si aggirerebbero tra le antiche mura del castello, divenuto sia la loro tomba che la loro dimora per l’eternità.

Questi soldati, che avevano difeso con coraggio il castello ma che furono infine sopraffatti, sarebbero gli spiriti che ancora infestano il castello di Macereto. Le loro apparizioni, stando alle testimonianze popolari, si manifesterebbero in modo inquietante, muovendosi come un plotone militare in marcia. Il luogo in cui tali presenze spettrali sono state avvistate, il “Poggio delle Forche”, contribuisce ulteriormente a ingigantire l’aura di terrore che circonda queste storie. Il nome stesso di questo sito evocativo suggerisce il luogo di esecuzioni capitali, alimentando così l’atmosfera lugubre e drammatica di queste leggende.

A popolare questo inquietante scenario sarebbero proprio quei valorosi soldati, ma sotto forma di esseri immateriali, misteriosi e terrificanti. Con sembianze spettrali, dalle ossa scarnificate e gli occhi vacui, questi guerrieri si manifesterebbero nelle notti più oscure, scendendo in fila dalle scale del castello, ancora pronti a difendere la loro fortezza.