Il caso di Matteo Falcinelli, studente italiano maltrattato dalla polizia a Miami ha sollevato un’ondata di preoccupazione, dibattito e indignazione; recentemente è arrivata la prima risposta ufficiale dagli Usa. Le circostanze dell’arresto, caratterizzate da violenza e interrogativi sul rispetto dei diritti umani e delle procedure legali, hanno scatenato una serie di reazioni ufficiali e una crescente tensione diplomatica tra i due Paesi.

Caso Falcinelli, la risposta Usa: “Riconosciamo le preoccupazioni dell’Italia e della famiglia”

Il Dipartimento di Stato americano ha risposto alle preoccupazioni del governo italiano e della famiglia Falcinelli, dichiarando che sono consapevoli della situazione e che la polizia di Miami ha avviato un’indagine interna sul caso. Ecco quanto ha dichiarato all’Ansa: “Riconosciamo le preoccupazioni sollevate dal governo italiano e dalla famiglia Falcinelli sulle circostanze dell’arresto di Matteo Falcinelli a Miami. Ci risulta che la polizia di Miami abbia aperto un’indagine interna su questo caso. Continueremo a monitorare questi sviluppi”.

Questa è stata la prima reazione ufficiale del governo degli Stati Uniti dopo le polemiche emerse intorno all’arresto di Falcinelli. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti nel garantire che le forze dell’ordine rispettino i diritti legali e consolari dei cittadini stranieri detenuti nel Paese, in linea con le leggi nazionali e gli obblighi internazionali.

Le fonti del Dipartimento di Stato hanno ribadito questo impegno anche a Roma, riconoscendo le preoccupazioni espresse dal governo italiano e confermando che continueranno a seguire da vicino gli sviluppi del caso. Hanno inoltre sottolineato l’importanza del rispetto reciproco tra nazioni per quanto riguarda il trattamento dei propri cittadini all’estero.

Il Ministro Tajani: “Sono soddisfatto”

La risposta tempestiva e decisa del governo italiano è stata accolta positivamente dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Le dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti confermano il sostegno alle richieste di chiarimenti avanzate dall’Italia e rappresentano un passo importante verso la tutela dei diritti di Matteo Falcinelli: “Ho colto con soddisfazione le dichiarazioni fatte oggi negli Stati Uniti: il governo federale segue con preoccupazione la vicenda, quindi ha risposto positivamente a una nostra richiesta di chiarimenti”.

Tajani ha espresso soddisfazione per il fatto che il governo federale statunitense stia seguendo attentamente la vicenda e ha sottolineato l’importanza della presa di distanza rapida e chiara da parte delle autorità americane.

Tajani ha assicurato che tutte le necessarie azioni saranno intraprese per proteggere i diritti e il benessere di Matteo Falcinelli, compreso il costante contatto con la sua famiglia e il coordinamento con il suo team legale: “Le parole che arrivano da Washington vanno nella dichiarazione da noi richiesta, a tutela del giovane italiano arrestato a febbraio con dei modi che a me non sono affatto piaciuti”. Ha poi aggiunto: “Ho notato che in maniera tempestiva hanno preso le distanze”.

Il video col momento dell’arresto

Negli ultimi giorni, sono emerse nuove e inquietanti informazioni riguardanti l’arresto di Matteo Falcinelli, lo studente italiano coinvolto in un controverso episodio avvenuto a Miami lo scorso febbraio. I video, resi pubblici dal Quotidiano Nazionale, hanno mostrato scene di violenza eccessiva da parte degli agenti di polizia durante e dopo il fermo di Falcinelli, alimentando un acceso dibattito sia in Italia che negli Stati Uniti. 

Uno dei video, reso pubblico la scorsa settimana e registrato dalla bodycam di uno degli agenti coinvolti, ha mostrato il momento in cui vari poliziotti hanno immobilizzato Falcinelli e lo hanno legato con una pratica controversa chiamata hogtie.

Successivamente, un secondo video ha mostrato l’arresto effettivo di Falcinelli. Nelle immagini, il giovane è visibilmente in una situazione di conflitto con gli agenti mentre cerca di far valere i suoi diritti, chiedendo il recupero dei suoi cellulari e protestando contro l’arresto. Tuttavia, la situazione degenera quando i poliziotti lo gettano a terra e lo ammanettano, ignorando le sue richieste di spiegazioni.