Il Caso Almasri non è per niente uno di quei casi che si conclude in una settimana. La Procura di Perugia ha registrato un procedimento senza indagati né reati ipotizzati, catalogandolo come “modello 45”. La decisione arriva dopo la segnalazione dell’avvocato Luigi Mele contro il Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, e l’avvocato Luigi Li Gotti. Il dossier è stato inviato a Perugia, foro competente per i magistrati della Capitale. Il provvedimento segue le direttive del Procuratore Raffaele Cantone dopo la riforma Cartabia. Sullo sviluppo della questione, vige il massimo riserbo.

Secondo alcune indiscrezioni, il fascicolo si inserisce nel procedimento aperto contro alcuni membri del governo, inclusa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a fronte dell’esposto presentato da Li Gotti per il caso Almasri. Anche in questo caso, la scelta del “modello 45” sarebbe stata presa seguendo le disposizioni di Cantone dopo la riforma Cartabia.

La Procura di Perugia, competente per i procedimenti riguardanti magistrati in servizio a Roma, ha valutato che l’esposto presentato da Mele non costituisse una notizia di reato, catalogandolo nel registro degli atti non costituenti notizia di reato.

Le accuse di Mele contro Lo Voi e Li Gotti

Nel documento presentato da Mele, Li Gotti viene accusato di calunnia aggravata, attentato contro gli organi costituzionali e vilipendio delle istituzioni. Insomma, delle accuse veramente gravi. Il legale è autore dell’esposto che ha dato il via all’indagine sulla scarcerazione del comandante libico, coinvolgendo la premier e altri rappresentanti del governo.

Nei confronti del Procuratore Lo Voi, l’esposto ipotizza omissione d’atti d’ufficio aggravata e oltraggio a un corpo politico. Lo Voi, nel caso Almasri, ha iscritto nel registro degli indagati Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. Secondo le nuove disposizioni dell’articolo 335 del codice di procedura penale, introdotte dalla riforma Cartabia, per procedere con un’indagine formale devono esserci indizi concreti. Nel caso dell’esposto di Mele, questi requisiti non sarebbero stati soddisfatti.

Il ruolo di Lo Voi e le polemiche politiche

Lo Voi è il procuratore capo che ha firmato l’”atto dovuto”. Intorno alla sua figura si è acceso un dibattito che coinvolge direttamente il mondo politico. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha commentato: “Ho visto la denuncia dell’avvocato Mele contro Lo Voi. Ho letto un avvocato italiano che ha fatto una denuncia perché ritiene che la procura non abbia seguito le regole vigenti. Ognuno denuncia quello che vuole, ciò che viene ritenuto fondato sarà istruito. A me preoccupa intanto in Italia il non rispetto delle norme da parte della magistratura italiana. Quindi ho letto, ho parlato anche con questo avvocato, mi ha anche telefonato e ha posto una denuncia”.

Gasparri ha poi proseguito evidenziando quella che a suo avviso è una sorta di “incompatibilità ambientale” di Lo Voi, sottolineando che il procuratore, si cita testualmente, “pare, da quello che abbiamo letto, abbia contestato Mantovano e Piantedosi per la vicenda dell’aereo, facendo un ricorso addirittura al Presidente della Repubblica”. Ha poi aggiunto che Lo Voi “sta in contenzioso con persone, per ragioni sue che potrebbero essere fondate o meno, non sta a me giudicarlo, per i quali poi manda queste comunicazioni senza avvisarli”.

La tensione politica sulla vicenda Almasri

In Parlamento il clima si è surriscaldato. La capogruppo del Partito Democratico, Chiara Braga, ha richiesto un’informativa immediata. “A fronte della diserzione di due ministri della Repubblica, sono stati sospesi i lavori di quest’Aula” ha dichiarato durante la seduta della Camera.

Braga ha annunciato che nella conferenza dei capigruppo, prevista per domani, verrà deciso se riprendere i lavori. “Di questo tema si deve parlare qui, in Parlamento” ha ribadito, esigendo un chiarimento ufficiale sulla vicenda.