Prosegue il braccio di ferro tra Regione Umbria e Comune di Terni sulle case popolari. Nella giornata di ieri, mercoledì 29 ottobre, l'assessore regionale alle Politiche abitative, Fabio Barcaioli, insieme ai tecnici dell'Ater, ha raggiunto Terni per un sopralluogo negli alloggi di edilizia residenziale pubblica nei quartieri di San Giovanni e Cospea. Attualmente, riferisce Barcaioli, sono 31 le abitazioni pronte per essere assegnate. L'invito che ha voluto rivolgere al Comune di Terni è quello di convocare quanto prima "la commissione competente per completare le procedure di assegnazione".
"È incomprensibile - ha sottolineato l'assessore regionale - lasciare appartamenti vuoti quando ci sono famiglie che attendono da tempo una casa. Oggi ho voluto constatare di persona le ottime condizioni degli alloggi, sono pronti, basterebbe poco per consegnarli a chi ne ha pieno diritto, è assurdo che rimangano vuoti". Barcaioli ha più volte accusato il Comune di Terni di immobilismo sulle assegnazioni degli alloggi che, sostiene, sarebbero pronti dal 2023.
A fronte dei 31 alloggi pronti segnalati dall'assessore Barcaioli, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi ha invece da poco denunciato che nella disponibilità di Ater ce ne sono altri 600 nella sola provincia ternana. Un numero importante che però è vittima di una contraddizione: gli alloggi non possono essere assegnati perché necessitano di ristrutturazioni e manutenzioni, ma Ater non riesce a sostenere gli interventi per mancanza di fondi.
Un problema che, ha spiegato il primo cittadino, ha origine in Regione dove, nonostante la nuova manovra fiscale varata da poco, non sono state incrementate le risorse da destinare all'Ater. Gli assessori comunali Giovanni Maggi e Sergio Cardinali, in una nota hanno ricordato che il Comune di Terni è già da tempo al lavoro per procedere all'assegnazione degli alloggi in questione, accusando la Regione di "voler sviare le responsabilità" su quelli, molto più numerosi, indisponibili perché non ancora ristrutturati.
Palazzo Spada nel frattempo, per rispondere alle richieste, ha avviato un piano di ristrutturazioni del proprio patrimonio immobiliare che vedrà 16 nuovi appartamenti entro il 2025 - ristrutturati con fondi propri - cui se ne aggiungeranno altri 6 per l'estate 2026, con fondi del Pnrr.
Sul punto dolente dei lavori negli alloggi, Barcaioli ha dichiarato che anche la Regione sta facendo la sua parte "iniziando a mettere mano al gigantesco problema delle abitazioni da ristrutturare, ma se le case disponibili restano comunque vuote, il rischio è che gli interventi portati avanti siano privi di ricaduta reale sul territorio".
L'appello dell'assessore regionale è quello a una maggiore collaborazione e coordinamento fra gli enti, sottolineando l’impegno della Regione Umbria a proseguire il lavoro intrapreso insieme ad Ater a ai sindacati per ampliare la disponibilità di alloggi e accelerare le assegnazioni. "Continueremo a lavorare con determinazione per un piano casa - ha aggiunto Barcaioli -, senza pause e senza rinvii, per consegnare sempre più case a chi ne ha diritto. Non possiamo accettare che il diritto all’abitare, prima causa di povertà, venga ridotto a una questione di ordine pubblico o di propaganda politica. Né a Bologna, né a Terni né altrove".
La visita ha fornito l'occasione per una più ampia riflessione sull'emergenza abitativa in Italia. A fronte di oltre 7 milioni di case che restano vuote, non mancano sgomberi e sfratti, ha ricordato l'assessore. L'affondo è contro il Governo Meloni che "ha scelto di difendere gli interessi dei privati e di rinunciare a una politica pubblica della casa capace di guardare alle persone. In Umbria - ha concluso - vogliamo fare una scelta diversa, più giusta, più vicina ai bisogni reali dei cittadini".