È una vera e propria emergenza abitativa a Terni, quella denunciata da Sunia CGIL, Sicet CISL e Uniat UIL, che chiedono la convocazione urgente della commissione per l’assegnazione delle case popolari. Per chiedere che si alzi il livello di attenzione su quella che è una situazione drammatica per centinaia di famiglie, hanno organizzato una conferenza stampa nella sede della CGIL di Terni. E hanno portato nella sala conferenze anche alcune delle circa 600 famiglie coinvolte in questa vicenda.
I fatti sono complessi e richiedono un veloce capitolo di riassunto delle puntate precedenti. Alla fine del 2023 si è chiuso il bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica. Poi nello scorso mese di luglio, la direzione welfare del Comune di Terni ha pubblicato la graduatoria definitiva. I tempi – secondo quanto affermato in estate dall’assessore Giovanni Maggi – sono stati in linea con quelli dei precedenti bandi 2017 e 2019. Poi, però, il meccanismo si è inceppato.
“Siamo alla curva a gomito prima del rettilineo finale – dice il segretario del Sunia CGIL, Matteo Lattanzi -. O all’ultimo miglio, fate voi. Manca praticamente solo la convocazione della Commissione alloggi da parte degli uffici del Welfare comunale. Un organismo tecnico, che dovrà aprire il file della graduatoria, vagliare la sussistenza delle condizioni che hanno portato all’attribuzione dei punteggi. E, infine, assegnare materialmente le case“.
Case popolari, si attende la convocazione della Commissione comunale dopo nove mesi dalla chiusura del bando
Anche Gino Bernardini della Sicet CISL è preoccupato. Per via dei ritardi nella verifica dei requisiti che dovrebbero portare alle assegnazioni.
“Purtroppo da dicembre 2023 a oggi – spiega – c’è stata una sola riunione della commissione che deve procedere alle assegnazioni. La graduatoria è formata, ma c’è necessità di una verifica tecnica piuttosto complessa. Che prevede analisi persino del casellario giudiziale, perché sono state introdotte dalla legge regionale delle limitazioni per chi ha avuto problemi con la giustizia. C’è stata una sola riunione in nove mesi. E noi chiediamo di fare presto“.
In sala, infatti, insieme ai sindacalisti che hanno parlato dal palco, anche alcune famiglie che avrebbero diritto, secondo la graduatoria approvata, all’assegnazione degli alloggi pubblici.
“Ci sono qui persone che con serietà, trovandosi ai primi posti della graduatoria – conferma Lattanzi – hanno dato disdetta degli alloggi in cui si trovavano in affitto. Lo hanno fatto con i canonici sei mesi d’anticipo, confidando che il processo burocratico si sarebbe concluso in tempo. Purtroppo ora rischiano di trovarsi in mezzo a una strada, perché il loro diritto alla casa è stato disatteso. Ci sono anche situazione gravissime. Di famiglie con lo sfratto esecutivo, con figli disabili. Situazioni sociali di vero disagio alle quali chiediamo di rispondere con una convocazione immediata“.
In graduatoria circa 600 famiglie, con 250 che sono arrivate in posizione eleggibile. Gli alloggi disponibili sono circa 140
Al bando hanno partecipato, come dicevamo, circa 600 famiglie. Di queste quasi 250 sono arrivate a totalizzare ben 12 punti. Tanti quanti ne servono per risultare eleggibili e sperare in un alloggio. In realtà le case disponibili sono molte meno. Circa 140 dopo il lavoro fatto dall’assessore comunale Giovanni Maggi, che come confermano le organizzazioni sindacali si è prodigato per aumentare il numero delle case popolari disponibili.
La nuova legge regionale garantisce maggiori tutele e diritti a favore delle persone con disabilità o alle famiglie con figli minori con grave disabilità. Sono state previste riserve per donne vittime di violenza, nonché punteggi aggiuntivi per giovani coppie con minori. Il Comune di Terni aveva quantificato il numero di alloggi da assegnare in almeno 130. Ai 70 previsti dal bando se ne devono aggiungere 5 in corso di ultimazione. Altri 16 in corso di ristrutturazione con ultimazione lavori entro l’anno e i 33 relativi all’intervento PNRR in via San Lucio. Infine altri 6 relativi all’intervento PNNR di Palazzo Stocchi a Cesi che obbligatoriamente devono terminare entro i primi mesi del 2026. Nel biennio se ne aggiungeranno altri da riqualificare.
“Altri Comuni come Narni, hanno già fatto le assegnazioni – conclude il segretario del Sunia, Lattanzi -. Noi chiediamo anche a Terni di accelerare. Perché l’attività della commissione assegnazione non è quella di un timbrificio. Bisogna evitare situzioni drammatiche e paradossali e dare modo di effettuare controlli e procedure in tempo. Fate presto è il nostro appello. L’emergenza abitativa è un dramma sociale“.