Via libera dalla Conferenza permanente al progetto di restauro e miglioramento sismico della chiesa di San Procolo, in località Avendita a Cascia. L’intervento, dal valore complessivo di 2,5 milioni di euro, rappresenta un nuovo passo avanti nel percorso di tutela del patrimonio storico e religioso dell’Umbria colpito dal sisma del 2016.
L’edificio sacro, a navata unica, custodisce importanti opere d’arte tra cui una copia del San Michele Arcangelo di Guido Reni (1797), una statua lignea policroma della Madonna con Bambino del XVI secolo e un organo seicentesco a due ante decorate. Il progetto, illustrato dalla Struttura commissariale per la ricostruzione, prevede interventi mirati alla sicurezza strutturale e al recupero delle superfici storiche, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi artistici e architettonici.
I lavori comprenderanno la rimozione degli intonaci interni ed esterni di più recente realizzazione - ad eccezione delle volte - e una scarnitura profonda dei giunti, che saranno ripristinati con malte a elevate prestazioni meccaniche, compatibili con le murature originarie. Sulle arcate longitudinali, dove sono stati rilevati lievi segni di apertura in chiave, si procederà al completamento dei rinforzi strutturali tramite perforazioni armate, in continuità con gli interventi eseguiti dopo il sisma del 1979.
Particolare rilievo assume il recupero della cella campanaria, che sarà smontata sotto la supervisione di un restauratore qualificato. Ogni elemento verrà rilevato, numerato e catalogato per consentirne la successiva ricollocazione. La parte inferiore del campanile, già interessata da perforazioni orizzontali continue, presenta invece criticità tali da rendere complesso un recupero integrale: sarà quindi possibile intervenire solo su alcune pietre angolari e porzioni strutturali stabili.
La copertura verrà completamente ricostruita con una nuova capriata lignea, ordita su doppia diagonale e concepita per garantire una migliore distribuzione dei carichi e una maggiore resistenza alle sollecitazioni sismiche.
Secondo la Struttura commissariale, l’obiettivo è duplice: preservare l’identità storica e artistica della chiesa e potenziare la sicurezza antisismica dell’intero complesso, assicurando la piena compatibilità tra materiali antichi e nuove tecnologie costruttive.
“Questo intervento è un nuovo tassello importante che punta alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio religioso, culturale e storico umbro”, ha sottolineato il commissario alla ricostruzione post-sisma 2016, Guido Castelli. “È un progetto importante per una regione che si prepara a celebrare l’ottavo centenario della morte di San Francesco, nel 2026. Per la loro collaborazione ringrazio il presidente della Regione Stefania Proietti, l’arcivescovo Renato Boccardo, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Mario De Carolis”, ha aggiunto.
Il progetto della chiesa di San Procolo si inserisce in un più ampio programma di ricostruzione e valorizzazione dei beni ecclesiastici della Valnerina, fortemente danneggiati dagli eventi sismici. La zona, ricca di testimonianze di arte sacra e architettura rurale, sta progressivamente ritrovando la propria identità grazie agli interventi coordinati tra Struttura commissariale, Regione, Curia e amministrazioni locali.
I lavori, una volta avviati, saranno monitorati in ogni fase da un’équipe tecnica multidisciplinare composta da ingegneri strutturisti, restauratori e funzionari della Soprintendenza. È prevista anche una valutazione di efficacia post-intervento, per verificare la risposta strutturale della chiesa e la tenuta dei materiali restaurati nel tempo.
La chiesa di San Procolo, come molte altre nella zona di Cascia, è considerata un presidio identitario per la comunità locale. L’intervento punta quindi non solo alla messa in sicurezza fisica, ma anche alla ricostruzione del legame tra territorio e patrimonio storico, riportando l’edificio alla sua funzione originaria di luogo di culto e aggregazione.
Il cantiere - spiegano dalla Struttura commissariale - sarà impostato secondo criteri di sostenibilità e compatibilità ambientale, con un’attenzione particolare al recupero e riuso dei materiali originali.
Con l’approvazione definitiva del progetto e l’assegnazione delle risorse, Cascia si prepara così ad accogliere un’altra tappa significativa della ricostruzione post-sisma: un investimento che guarda al futuro senza dimenticare la memoria dei luoghi.