Nell’Italia dell’inverno demografico, Cascia festeggia il suo record: sono 30 i nuovi nati nel 2023, numeri che non si vedevano più dal 2007. In particolare, dopo il terremoto del 2016, nel 2017 c’era stato il record negativo con soli 13 nuovi nati. Domenica pomeriggio, la Città di Santa Rita ha voluto festeggiare il risultato positivo con un evento per dare il benvenuto ai piccoli e ricordare l’importanza dei suoi nuovi abitanti per tutto il Comune. “Numeri che significano speranza, vita, rinascita per il nostro territorio” hanno rimarcato gli amministratori, che hanno espresso grande soddisfazione.

L’evento di domenica ha fornito un’occasione di festa per tutta la comunità, dove insieme ai piccoli e alle rispettive famiglie, hanno partecipato anche il parroco don Davide, Maria Paoloni, neo responsabile dell’area socio-culturale del Comune e le nuove leve della Banda Giovanni e Donato da Cascia con la direzione del Maestro Montani.

30 nuovi nati a Cascia e la “Luce della Vita” a Perugia

Ogni nuova nascita ha un impatto non solo sulla famiglia che l’accoglie ma anche sul resto della collettività. Eventi come quello di Cascia ne sono testimonianza. All’inizio di aprile, anche Perugia, aveva voluto lanciare un messaggio di accoglienza sul fronte delle nuove nascite. Ai giardini del Pincetto era stata inaugurata la “Luce della Vita, un lampione collegato direttamente al reparto maternità del “Santa Maria della Misericordia” che sarà acceso per mezz’ora a ogni nuovo lieto evento. Sia i genitori, sia il personale del nosocomio perugino, potranno attivarne l’accensione. Un gesto simbolico, attraverso il quale i nuovi nati verranno affidati idealmente alle cure di tutta la comunità cittadina. Un’opera che come aveva sottolineato il vice sindaco Tuteri per l’occasione, serve anche “a riflettere sulle problematiche connesse al tema della nascita cercando soluzioni ad esse.”

Cascia da record, la natalità nel resto dell’Umbria non è altrettanto buona

Se un lampione acceso per ogni nuovo nato, è certamente un gesto di grande impatto, è altrettanto vero che le politiche a sostegno della natalità nel nostro Paese arrancano e non sono state ancora in grado di arginare il saldo negativo. Il cuore verde d’Italia brilla per longevità, soprattutto per quanto riguarda la popolazione femminile, eppure il fenomeno della denatalità sta assumendo contorni preoccupanti. Nel 2022 per la prima volta nella nostra regione, si è scesi sotto le 5 mila nascite. Due anni fa sono nati soltanto 4.926 bambini, il dato peggiore dal 2002.

Dati al ribasso che pur inserendosi nella generale decrescita della popolazione italiana, attestano l’Umbria fra le ultime regioni nella classifica nazionale. Il numero medio di figli per donna in Umbria è di 1,1, inferiore rispetto alla media nazionale che è di 1,2. La nostra regione è in quart’ultima posizione fra le regioni italiane per numero medio di figli per donna, classificandosi davanti soltanto a Molise, Basilicata e Sardegna.

La situazione demografica in Umbria nel 2023

All’inizio di aprile, l’AUR – l’Agenzia Umbria Ricerche ha diffuso i dati relativi alla popolazione umbra nel 2023. I nuovi nati anche per lo scorso anno si sono confermati sotto alla soglia dei 5mila a fronte di una significativa diminuzione delle morti, che nel 2023 sono state 10.729 contro le 11.607 del 2022. Per quanto riguarda l’andamento nell’ultimo decennio, tra il 2015 e il 2024 la popolazione umbra è diminuita di circa 40 mila unità. Il calo maggiore si è avuto nel 2019 con un saldo negativo di quasi 11mila residenti (10.896). Nel 2023 si è registrato comunque il calo meno netto degli ultimi anni, con una decrescita generale della popolazione umbra di poco più di 2mila unità, anche grazie all’aumento del saldo migratorio.