Continua il nostro viaggio nelle tradizioni più affascinanti del Carnevale umbro, una rubrica che ci ha permesso di esplorare i volti, le maschere e le storie che hanno reso celebre questa celebrazione, non solo in Umbria, ma nell’intero panorama nazionale. Oggi è il turno di Nasotorto, una figura dal carattere enigmatico e riservato, che si distingue tanto per la sua personalità introversa quanto per l’unicità della sua maschera e del suo costume. Con i suoi colori, le sue sfumature e le linee stilistiche peculiari, Nasotorto non è solo simbolo di un’antica tradizione, ma un emblema di autenticità e cultura. Continuate a seguirci per scoprire cosa rende così speciale e affascinante questa figura, un vero e proprio protagonista del Carnevale di Avigliano Umbro.

Le origini, la storia e le radici profonde della figura di Nasotorto

Nasotorto affonda le sue radici nel cuore del rione Madonna delle Grazie di Avigliano Umbro. La sua figura è contraddistinta da una schiva ritrosia che lo rende incline all’isolamento, preferendo la solitudine alla compagnia. Ma dietro questa apparente freddezza si nasconde anche un’ipocondria che lo rende costantemente preoccupato per la propria salute.

Le sue origini sono altrettanto complesse e affascinanti: il padre proviene da Terni, la madre da Dunarobba, mentre le radici familiari si intrecciano tra Antrodoco e L’Aquila da parte paterna e tra Casteltodino e Collepizzuto-Sangemini da parte materna. Un intreccio di terre e storie che, come la sua maschera, contribuiscono a rendere Nasotorto una figura unica nella tradizione umbra.

Caratteristiche, peculiarità e tratti distintivi di una personalità complessa e affascinante

Nasotorto è il ritratto di un ricco possidente terriero, dominato da una spietata avarizia e da un controllo ossessivo su tutto e su tutti, in particolare sui suoi contadini. La sua natura maliziosa e machiavellica lo porta a ricercare costantemente conferme sull’opportunismo degli altri, come se fosse intrinsecamente convinto che la società si divida in due categorie ben precise: i falsi, da cui si guarda con disprezzo, e gli ingenui, che sfrutta e commisera senza pietà.

Affettivamente isolato, Nasotorto vive solo nella sua grande casa, schivo e lontano dalla società, incapace di stabilire legami affettivi sinceri. Le sue uniche “relazioni” sono quelle improntate sul denaro, che usa come mezzo per esercitare potere e controllo sugli altri. Quando riesce a mantenere qualche tipo di legame, il suo unico modo di interagire è attraverso la dominanza, applicando la stessa rigidità con cui gestisce le sue finanze anche nei confronti degli affetti. Desidera sempre avere l’ultima parola e prendere ogni decisione, convinto che solo così possa mantenere il controllo.

La sua ossessione per il risparmio è tale che non esita a risparmiare anche sulla propria salute: è costantemente raffreddato, nonostante il suo benessere fisico, come un altro aspetto della sua incrollabile parsimonia, che lo spinge a risparmiare persino sulla legna da ardere. Un altro vezzo distintivo di Nasotorto è il fazzoletto bianco che tiene sempre in mano, un simbolo tangibile della sua posizione sociale e della distanza che mantiene dal resto della comunità, come un segno di superiorità gelosamente custodito.

Dettagli, colori, sfumature e simbolismi della maschera e del costume di Nasotorto

Il costume di Nasotorto si distingue per una combinazione di colori intensi e raffinati: il bordeaux e l’antracite dominano l’intero ensemble, conferendo una sobria eleganza. La giacca e le brache, in un elegante antracite, sono impreziosite da bordure bordeaux, mentre le calze e il mantello, anch’essi in bordeaux, creano un contrasto morbido con il cappello di lana grigio scuro, ornato da una nappa. Il collo bianco ghiaccio e il fazzoletto di pizzo, perfettamente coordinato, completano l’insieme con un tocco di delicatezza.

Il costume è arricchito da una cintura nera che sorregge una borsa di cuoio contenente i denari e le chiavi della casa e della dispensa, simboli del suo essere possessivo e attento ai propri beni. La maschera, di un nero profondo, rivela un’espressione immusonita e triste, riflesso di un carattere insoddisfatto, sempre alla ricerca di qualcosa di più. Questo stile, che richiama l’epoca di metà e fine del XVII secolo, si distingue per la sua austerità, pur mantenendo un’eleganza sottile e curata nei dettagli. Gli scarponcini con la grande fibbia argentata aggiungono, infine, un accento di ricchezza che non passa inosservato, testimoniando lo status sociale della figura che Nasotorto rappresenta.