Il Carnevale sta arrivando e con esso tutte le iniziative nelle varie città umbre. Tutto pronto a Sant’Eraclio di Foligno, quando il 13 febbraio avrà inizio uno dei più attesi, con la sessantaduesima edizione. Un appuntamento che va avanti da tantissimo tempo, è infatti tra i più antichi dell’Umbria. Come solito regalerà a tutti meravigliose sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati tra le vie del paese, insieme a mostre e spettacoli.

Carnevale di Sant’Eraclio: famiglia Addams, intelligenza artificiale e…

I personaggi della famiglia Addams, l’intelligenza artificiale, sanità pubblica e privata, Willy Wonka e la fabbrica del divertimento, i pirati, la rappresentazione del drago della cultura orientale: sono questi i soggetti dei sei carri e dei gruppi mascherati del Carnevale dei ragazzi di Sant’Eraclio che sfileranno per tre domeniche consecutive (16 febbraio, 23 febbraio e 2 marzo, dalle 15 alle 18).

Ci sarà pure -si legge sull’Ansa- un gruppo mascherato ispirato al mondo messicano: ne fanno parte i ragazzi e le famiglie dell’oratorio ‘Don Mariano’, una realtà radicata nel territorio, le ragazze del gruppo studentesco dell’Istituto comprensivo di Sant’Eraclio e i ragazzi della Quintanella di San Giovanni Profiamma.

Carnevale Sant’Eraclio 2025, le parole di Fabio Bonifazi

L’edizione 2025 della rassegna è stata illustrata da Fabio Bonifazi, presidente dell’associazione di volontariato dei ragazzi del Carnevale di Sant’Eraclio. Prenderà il via giovedì 13 febbraio, con l’apertura dell’osteria del Carnevale, nei locali della taverna del rione Badia, in via Gentile da Foligno, dalle 20 alle 24. Bonifazi, ha ricordato che per assistere alle parate dei carri allegorici e dei gruppi mascherati è richiesto il pagamento di un biglietto di ingresso di 5 euro, per tutti, mascherati e non, tranne per i ragazzi fino a 12 anni, al fine di sostenere le iniziative della stagione successiva.

Il presidente del Carnevale dei ragazzi, ha inoltre ricordato il contributo annuale di 20mila euro stanziato dal Comune a sostegno della manifestazione. Anche quest’anno verrà assegnato il premio “Alfio Pace”, intitolato al presidente del Carnevale di Sant’Eraclio degli anni ’70 e ’80. Al termine della sfilata, il premio verrà assegnato al migliore tra i sei carri allegorici e tra i sei gruppi mascherati. Oltre alla sfilata dei carri, nelle tre domeniche, nel Castello dei Trinci di Sant’Eraclio, dalle 15 alle 18, artisti di strada metteranno in scena lo spettacolo “Il mercante dei sogni”, a cura dell’Academy Circus del Carnevale. Per chi volesse assistere basterà presentarsi alle porte del Castello. Nel corso delle tre domeniche del Carnevale, l’ordinanza che limita la circolazione dei veicoli a motore, verrà sospesa.

Gli appuntamenti

Tra gli altri appuntamenti in programma, sabato 15 febbraio, alle 16.30 (sala della comunità ‘Don Luciano Raponi”, ex cinema, ingresso da via Flaminia Vecchia. Retro chiesa di San Pietro) presentazione del libro di Italo Landrini “Voci del passato-Assisi e dintorni. Poesie e storie del contado in rima libera”.

Sabato 1 marzo, alle 16.30 (sala della comunità ‘Don Luciano Raponi”, ex cinema, ingresso da via Flaminia Vecchia. Retro chiesa di San Pietro) verranno premiati i vincitori del primo concorso di poesia “Storie e magie del Carnevale di Sant’Eraclio”).

Le parole di Stefano Zuccarini

Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha sottolineato che “il Carnevale di Sant’Eraclio non è solo divertimento ma anche dimostrazione di grande fermento culturale. Per questo il Comune ha deciso di essere al fianco della manifestazione con un contributo certo e regolare nel tempo”. Alla presentazione della manifestazione erano presenti, tra gli altri, l’assessore Marco Cesato, il vicepresidente di Fulgineamente, Paolo Angelucci, e Laura Carmen Paladino, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Sant’Eraclio.

Il Carnevale in Italia

La festa del Carnevale in Italia vanta origini molto antiche e che sembrano risalire addirittura ai Saturnali della Roma antica e alle feste dionisiache del periodo classico greco. La tradizione di vestire i panni di qualcun altro, l’illusione di poter abbandonare, insieme a convenzioni e inibizioni, la propria identità per assumerne una fittizia, rendeva di fatto irriconoscibili il ricco, il povero, il bello e il brutto. Faceva quindi scomparire in qualche modo, le differenze. Lo spirito della festa, del resto, era proprio quello di livellare l’ordine delle cose, ribaltare la realtà con la fantasia. In poche parole, essere ciò che non si è.