Carlo Acutis diventerà santo. La Chiesa di Assisi è in festa. Proprio ad Assisi riposano le spoglie mortali del ragazzo, morto a soli quindici anni e beatificato il 10 ottobre 2020. Acutis, devoto di San Francesco, amava frequentare la città serafica: aveva chiesto espressamente di poter essere sepolto qui. Si spense a Monza e il suo corpo venne successivamente traslato dal cimitero monzese alla chiesa di Santa Maria Maggiore nel Santuario della Spoliazione dove si trova esposto in una teca dal 2019 dopo essere stato proclamato venerabile.

Il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino ha accolto con profonda commozione la notizia. “E’ stato annunciato dalla Sala Stampa vaticana che un miracolo compiuto per intercessione del beato Carlo Acutis è stato riconosciuto da papa Francesco il quale ha autorizzato il Dicastero per le cause dei Santi a pubblicare il relativo decreto” si legge nella sua nota colma di gioia. “Su questa base, in data da definireCarlo sarà proclamato santo, passando così dal culto locale che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati“.

Carlo Acutis: una breve vita di intensa devozione

Carlo Acutis era nato a Londra, nel 1991, da genitori italiani. La famiglia si trasferì successivamente a Milano dove Carlo frequentò le scuole religiose e fu molto presente in parrocchia. Fin da piccolissimo mostrò una fede potentissima, che permeava ogni aspetto della sua vita. Ricevette la comunione in anticipo e la sua devozione fu rivolta in particolar modo verso la Madonna e l’eucarestia che amava chiamare “la mia autostrada per il cielo“. Partecipava quotidianamente alla messa così come quotidianamente recitava il rosario.

Carlo, accanto alla devozione, coltivava una grande passione per l’informatica, un aspetto che l’ha portato a essere considerato il “patrono di internet” e tra i suoi attributi vi è il computer. Il ragazzo usava le nuove tecnologie per divulgare e testimoniare la propria fede. Carlo promosse una mostra itinerante e online sui miracoli eucaristici, che ha attraversato il mondo ed è stata portata in oltre 10mila parrocchie e nei santuari mariani più noti.

Nel 2006, quindicenne, venne colpito da una forma fulminante di leucemia che lo condusse alla morte in soli tre giorni. Prima di morire, il 12 ottobre, dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa e promise a sua madre, Antonia, che le avrebbe fatto avere segnali della sua presenza. Circostanza confermata in seguito dalla madre stessa.

Carlo Acutis: il miracolo che lo renderà santo

Il primo miracolo di Carlo Acutis ufficialmente attribuitogli dalla Chiesa Cattolica riguarda la guarigione di un bambino brasiliano: il piccolo Matheus, all’epoca seienne, affetto da una grave e rara malattia genetica pancreatica. Una patologia che aveva condannato il bimbo a un costante deperimento organico che appariva irreversibile. Matheus nell’ottobre 2013, durante una benedizione, toccò una reliquia di Carlo Acutis, un lembo di stoffa del suo pigiama, chiedendo la grazia. Di lì a poco il bambino guarì: non vi era più evidenza del male che lo affliggeva. Una guarigione riconosciuta come miracolosa da papa Francesco nel febbraio 2020.

Secondo quanto riportato dal vescovo Sorrentino su Avvenire, ai fini della canonizzazione è stato attribuito un altro miracolo a Carlo Acutis: la guarigione di una ragazza della Costa Rica, che aveva riportato un grave trauma cranico a seguito di un incidente. Operata, le sue condizioni erano disperate: ne è uscita grazie all’intercessione del Beato invocato dalla mamma.

Voglia il Signore continuare la sua opera attraverso la testimonianza del beato Carlo. Egli potrà essere chiamato “Santo” e venerato con il culto liturgico dovuto ai Santi solo dopo la canonizzazione. Liturgicamente, pertanto, tutto rimane come prima. Ma esprimiamo con esultanza la nostra gioia in unione con la famiglia, specie il papà Andrea e la mamma Antonia, e tutti i devoti di Carlo sparsi nel
mondo. Egli ci ottenga dal Signore di amarlo come lo ha amato lui, soprattutto nella Santa
Eucaristia
” ha concluso il vescovo Sorrentino, che rientrerà da Roma a Assisi nella serata di oggi.