Carlo Acutis sarà proclamato santo durante il Giubileo. La data della canonizzazione resta ancora da definire, ma l’annuncio è stato dato in via ufficiale da papa Francesco nel Concistoro ordinario pubblico che si è tenuto oggi, lunedì 1 agosto, per il voto su alcune cause di canonizzazione.

Lo studente lombardo morto quindicenne di leucemia fulminante è diventato un modello di vita cristiana per tanti giovani fedeli oltre che una sorta di “patrono di internet”.

Acutis è stato dichiarato beato il 10 ottobre 2020 ad Assisi dalla Congregazione delle cause dei santi che aveva esaminato un altro suo miracolo, avvenuto nell’ottobre 2013 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile. Protagonista del miracolo fu un bambino di sei anni di nome Matheus, che soffriva di una grave anomalia al pancreas, che guarì completamente aver toccato una reliquia del giovane, un pezzo di maglia appoggiato sul suo corpo.

II corpo di Carlo Acutis riposa presso il Santuario della Spogliazione ad Assisi, in provincia di Perugia.

Carlo Acutis santo, parla Monsignor Sorrentino

“Siamo felici che il Papa abbia annunciato, insieme con tanti altri Santi, la canonizzazione del beato Carlo Acutis, i cui resti mortali sono conservati presso il Santuario della Spogliazione di Assisi”: lo dichiara il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, appresa la notizia che il già beato Carlo Acutis diverrà presto santo.

“La data non è stata ancora determinata – puntualizza monsignor Sorrentino – ma siamo certi che il Santo Padre vorrà scegliere un’occasione significativa, immaginiamo nel prossimo anno giubilare“.

L’auspicio del vescovo di Assisi è infatti che “la testimonianza del nostro Carlo continui ad incidere sulle coscienze, specialmente dei giovani e degli adolescenti ma non solo, suscitando un grande amore per Gesù Eucaristia e un grande desiderio di santità sulle sue orme e quelle dei Santi a cui egli si è ispirato, in modo speciale Francesco d’Assisi“.

“In questi mesi – continua il vescovo – la nostra Chiesa di Assisi farà del suo meglio per accogliere tanti pellegrini e devoti che si stanno moltiplicando nel mondo“.

Francesco d’Assisi e Carlo Acutis

“Francesco e Carlo insieme sono un eccezionale team di annuncio del Vangelo, mostrando la verità di quanto il beato Carlo amava dire ai giovani: ‘Solo Gesù è capace di rendere originali e non fotocopie, riempiendo di gioia la nostra vita’” commenta poi monsignor Domenico Sorrentino.

“Il libro che sto ripubblicando (Originali non fotocopie, Carlo Acutis e Francesco d’Assisi, Edizioni Francescane italiane) integrato e aumentato – aggiunge ancora Sorrentino – lo mostrerà in mondo convincente”.

“Ma più ancora – prosegue – lo mostrano i volti dei giovani e dei pellegrini che si affacciano nel nostro Santuario e dal contatto con i resti di Carlo e varcando la porta di Francesco si sentono spinti a rivedere la propria esistenza nella direzione del Vangelo“.

“Questo luogo – conclude il vescovo riferendosi al Santuario della Spogliazione in Assisi – è diventato in poco tempo un vero vulcano in eruzione di grazia e santità“.

Il miracolo per Valeria

A fine maggio papa Francesco ha riconosciuto il nuovo miracolo di Carlo Acutis, autorizzando il Dicastero per le cause dei Santi a pubblicare il relativo decreto.

Si tratta del miracolo compiuto per Valeria, una giovane del Costa Rica e studentessa universitaria a Firenze, che nel luglio del 2022 cadde dalla bicicletta e finì in coma irreversibile. I medici del Careggi le diagnosticarono un trauma cranico molto grave. La mamma Liliana, sei giorni dopo, venne in Assisi, per raccomandare la figlia al beato Carlo e passò tutta la giornata inginocchiata davanti alla sua tomba all’interno del Santuario della Spogliazione.

In serata la donna ricevette una telefonata dall’ospedale e venne a conoscenza del miglioramento improvviso e inspiegabile della figlia. La figlia Valeria riprese, infatti, a respirare spontaneamente, e gradualmente anche a muoversi e parlare. A settembre, quindi, Valeria raggiunse Assisi per pregare sulla tomba di Carlo e ringraziare per il miracolo ricevuto.