La cardioprotezione è un tema di fondamentale importanza per la salute pubblica, e a Gubbio è stata al centro del seminario “La cardioprotezione a Gubbio e l’aderenza terapeutica”, organizzato dall’associazione “Gli Amici del Cuore Gubbio” presso la Biblioteca Sperelliana. Con il patrocinio del Comune di Gubbio e la partecipazione di numerosi esperti, l’evento ha messo in luce le strategie per migliorare la prevenzione delle patologie cardiache, l’uso dei defibrillatori e l’aderenza terapeutica nei pazienti.
L’incontro è stato un’occasione per riflettere sull’importanza della formazione, della tecnologia e della collaborazione tra le diverse figure professionali nel garantire una migliore gestione delle emergenze cardiache e del percorso di cura dei pazienti cardiopatici.
Uno dei temi centrali del seminario è stato l’arresto cardiaco e la necessità di una defibrillazione precoce, come sottolineato dal Capitano Massimo Pannacci, istruttore nazionale BLSD e figura chiave nella formazione dei soccorritori laici. Pannacci ha ricordato che in caso di arresto cardiaco, il tempo è un fattore determinante: ci sono al massimo 4-5 minuti per intervenire con un defibrillatore e garantire una possibilità di sopravvivenza.
Grazie agli sforzi formativi portati avanti dalla “Misericordia”, in dieci anni sono state formate 1.500 persone, aumentando la capacità di intervento nella comunità. Tuttavia, come ha sottolineato il dottor Euro Antonio Capponi, direttore della Cardiologia degli ospedali di Gubbio e Gualdo Tadino, è fondamentale iniziare la formazione fin dalle scuole. “I giovani, se adeguatamente istruiti, possono fare la differenza, mostrando un coraggio straordinario in situazioni di emergenza”, ha affermato Capponi.
La cardioprotezione a Gubbio si avvale di tecnologie innovative come “Save your heart”
Il seminario ha anche evidenziato il contributo della tecnologia nella gestione delle emergenze cardiache. Il professore Roberto Rossi dell’Istituto Cassata Gattapone ha presentato l’App “Save Your Heart”, sviluppata in collaborazione con gli studenti. Questa applicazione sostituisce la vecchia cartina per la localizzazione dei defibrillatori sul territorio di Gubbio, rendendo più immediata e accessibile l’individuazione del dispositivo più vicino.
L’App, intuitiva e semplice da usare, rappresenta un esempio di come la tecnologia possa integrare la cardioprotezione nella vita quotidiana, migliorando la tempestività degli interventi e salvando vite.
Un altro argomento di grande rilievo è stato quello dell’aderenza terapeutica, ossia la capacità dei pazienti di seguire correttamente le indicazioni mediche. La dottoressa Maria Mascelloni, specializzanda in cardiologia, ha spiegato che l’aderenza terapeutica è essenziale per il successo del trattamento, soprattutto nei pazienti con patologie croniche.
Medico di famiglia svolge ruolo importante nel garantire terapia efficace
Il dottor Myrco Ceccarini ha portato un esempio concreto, descrivendo il caso di un uomo di 82 anni con 10 polipatologie e in cura con 12 farmaci. Secondo Ceccarini, il medico di famiglia svolge un ruolo importante nel garantire una terapia efficace, conoscendo non solo le condizioni cliniche ma anche il contesto sociale del paziente. “Fare squadra tra medico, paziente e infermiere è fondamentale per affrontare le complessità della polifarmacoterapia”, ha affermato.
Il dottor Simone Cappannelli, responsabile infermieristico della Cardiologia, ha sottolineato l’importanza di una valutazione multidimensionale del paziente cardiopatico. L’assistenza infermieristica rappresenta un anello di congiunzione essenziale tra la patologia e il paziente, garantendo un supporto costante e personalizzato. “Oggi, prendersi cura del paziente cardiopatico non significa solo trattare una malattia, ma considerare l’intera persona, con le sue esigenze fisiche, emotive e sociali”, ha detto Cappannelli.
Uno dei momenti più emozionanti del seminario è stato l’intervento del professore Sergio Tardetti, paziente cardiopatico da 46 anni. Tardetti ha letto una lettera intitolata “Il silenzio dei pazienti”, in cui ha evidenziato l’importanza di una comunicazione più empatica tra medici e pazienti, soprattutto nei contesti ospedalieri.
Porre maggiore attenzione a bisogni emotivi e informativi dei più fragili
“La mancanza di dialogo tra medici e famiglie può creare incomprensioni e peggiorare l’esperienza di cura”, ha affermato Tardetti. Il suo intervento ha ricordato a tutti i partecipanti l’importanza di umanizzare la relazione medico-paziente, ponendo maggiore attenzione ai bisogni emotivi e informativi di chi vive situazioni di fragilità.
L’incontro si è concluso con un appello a migliorare ulteriormente le infrastrutture di cardioprotezione e la formazione sul territorio. Gubbio è già un esempio virtuoso, con numerosi defibrillatori distribuiti e una comunità sempre più consapevole dell’importanza della prevenzione. Tuttavia, come emerso dal seminario, è necessario continuare a investire nella formazione, nella tecnologia e nella collaborazione tra istituzioni, associazioni e professionisti della salute.
Il dottor Adalberto Salucci ha infine illustrato il progetto del Deblistering, un’opportunità innovativa per migliorare la gestione dei farmaci nei pazienti cronici, semplificando le terapie e riducendo gli errori. Questo servizio rappresenta un passo avanti nel garantire un’assistenza personalizzata e di qualità.